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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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A proposito di code inutili affrontate per motivi ameni e/o per "impossessarsi" di uno smartphone così come vi ho raccontato nel post precedente, vi confesso che ieri sera ero a Milano ed essendo libero per il cazzeggio in centro, ho voluto fare un'esperienza nuova. Non ho mai fatto code in vita mia che non fossero necessarie e inevitabili: posta, banche, ospedali, ambulatori medici, uffici della pubblica amministrazione. Ieri sera la ghiotta occasione non ho saputo rifiutarla: io e mia moglie eravamo in Corso Vittorio Emanuele nei pressi del negozio Yamamay che come ben sapete tratta intimo femminile. Abbiamo notato un crocchio di persone che si agitavano davanti all'ingresso e incuriositi abbiamo chiesto: "Scusate, è accaduto qualcosa?". Concitata e fuori dalla ragione, quasi con le lacrime agli occhi, una giovanissima ragazza: "Coooome? C'è Chiara Ferrangi dentro, è disponibile per tutti noi, ci concede un selfie se avremo la pazienza di attendere il nostro turno!". Erano trecento (circa), erano giovani e forti ed erano in visibilio per quello che sarebbe accaduto. Ho deciso su due piedi, non ho avuto esitazioni: "Amo' fatti un giro per negozi, io resto qua, voglio provare anch'io l'ebrezza della...coda inutile". Mi ha guardato con un certo disgusto, mi ha fulminato con lo sguardo e mi ha detto: "Va dove ti porta il cuore Auricchio che non sei altro!". Detto fatto, lei è andata per vetrine (ho sperato) e io ho guadagnato la posizione nella fila. "Scusi? Che fa spinge? E poi, alla sua età, le interessa tanto la Ferragni?". Sono arrossito mentre la signorina in coda mi redarguiva: "Beh, francamente vorrei entrare per comprare un reggiseno...". La scusa ha funzionato e cosi, tra una spintarella e l'altra, ho partecipato alla grande kermesse per fare un selfie con l'importante blogger con tutti i suoi titoli e meriti. Ad un tratto, mentre era vicino a me una signora elegante e non troppo giovane, le ho rivolto un sorriso dei migliori e le ho chiesto: "Lei è qui per Fedez?". Se lo sguardo avesse potuto uccidere, sarei rimasto fulminato: "No! Sono qui per la Chiara...lui non c'è!". Non ho potuto far altro che esclamare un discreto: "Pardon!". Beh, ho tenuto duro per un ora e un quarto, guadagnavamo centimetri poco alla volta e la strada da percorrere era ancora troppo lunga. Ho sbirciato all'interno, troppa confusione, ma sono risuscito a vederla di straforo: sorridente e felice, stava promozionando un capo intimo disegnato da lei per Yamamay. Le ragazze e solo qualche maschietto, facevano a gomitate per accostarsi a lei e scattare selfie. Ho girato i tacchi e ho accennato all'uscita dalla fila: "Beh??? Che fa rinuncia?...." La signora mi aveva preso di mira e mi teneva d'occhio: "Ehm...veramente devo andare, mia moglie mi aspetta e non vorrei tardare...". In quel momento poco distante da noi: "Ma no, sono qui, resta pure caro, io intanto aspetto e faccio un altro giretto...". No, ho mollato tutto, ho salutato la signora e mi sono diretto subito verso mia moglie. Perché? Perché mentre mi diceva di restare, agitava paurosamente la sua carta di credito! Code per un selfie? No, grazie preferisco...vivere!
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