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« AMBARABA' CICCI' COCCO'...QUANTE? QUARANTATRE? »

NON E' COME LA (RAC)CONTI

Post n°3471 pubblicato il 07 Febbraio 2020 da monellaccio19
 

 

 

Non si discute: lo share di questo Sanremo, rappresenta un dato incontrovertibile. Non si riscontrava dal 1995 una percentuale così alta e tutti i primati precedenti sono stati, con estrema soddisfazione, superati. La RAI si rallegra ancora una volta e con un utile di circa 15 milioni di euro già calcolati grazie alla sponsorizzazione, alle pubblicità e al traino del grande ascolto, tutto fila alla perfezione. Io non seguo Sanremo, lo confermai con il mio post del 3/2 e oggi mi affido a quanto leggo in rete e sulla stampa. Tutto questo eccezionale risultato mi sta bene e per essere un esuberante spettacolo di varietà, credo sia su un livello molto alto. Ma il punto resta ciò che io abbia messo in discussione: il festival della canzone italiana, mantiene il senso, le aspettative e lo standard di chi si aspetterebbe ciò per cui sia nato settanta anni fa? Direi di no, una kermesse, una gioiosa macchina da guerra per fare ascolti e quattrini. In più, tutte le tv concorrenti del digitale terrestre, si limitano nelle loro programmazioni e al diavolo la concorrenza: con deferenza e sussiego, sorreggono l'auditel a RAI 1. Ne ho lette di tutti i colori su tutta la stampa e in rete, non sono deluso come altri, sono cosciente di aver visto giusto, ma no da oggi. Va bene, ognuno sceglie: se lo passassero per un grandioso varietà televisivo con vagonate di ospiti quali cantanti, attori, comici, monologhisti, belle donne e passerelle ragguardevoli, io seguirei il programma. Ma il festival dove è? Mi ha colpito molto quanto vi propongo qui sotto: è solo una battutaccia che la dice lunga su questa manifestazione eterogenea, una insalatona mista, un pot-pourri per tutti i gusti. Le critiche non mancano, le lodi pure, ma la distanza tra ciò che si propone e ciò che ci si aspetterebbe, è incolmabile.


 

Non siete d'accordo o la battuta è quanto mai opportuna?

 

 

 

 

 

 

 
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nina.monamour
nina.monamour il 07/02/20 alle 12:50 via WEB
Per me questo festival è il monumento alle boiate televisive, l'ultimo che ho seguito integralmente risale al 1986, l'edizione alla quale partecipò Renzo Arbore che io adoro. Dal 1987 in poi mi resi conto che il livello sarebbe inesorabilmente calato e, proporzionalmente, ridussi la mia attenzione fino ad ignorarlo del tutto. Ormai sono anni che non lo seguo, preferisco un bel film. Una volta riusciva ad essere decente, ora perde qualcosa in più ogni anno, già dalle ultime edizioni si può dire che è arrivato a livelli molto bassi, personalmente non lo amo. Serena giornata Carlé e, vista l'ora, buon pranzo.
 
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