Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi di Novembre 2017

IL DE PROFUNDIS E' SERVITO

Post n°2616 pubblicato il 18 Novembre 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per carta stampata quotidiani


Non occorrono sfere di cristallo e veggenti patentati, questa previsone la potrebbe fare anche il mago Otelma e...ho detto tutto. La fine annunciata già da tempo della carta stampata, dei quotidiani, è solo questione di tempo. Non avremmo bisogno di prove, ma quanto accaduto ieri è un caso palese di come una notizia in anteprima, battendo sul tempo la opportuna e immediata informazione cartacea, possa giungere più veloce attraverso il web. La morte di Riina, sarà perché accaduta ad un orario improprio per una testata giornalisitica, è avvenuta alle 3.37 e la rete subito ha battuto la notizia diffondendola immeditamente: chi ha aperto i giornali già sapeva ed era abbastanza informato. Fatte fuori le fonti a che servirebbe leggere un quotidiano? E' vero, ci sarebbero gli approfondimenti ma sempre per la stessa ragione, leggerli su carta sarebbe come leggere/ascoltare un profeta che guarda...all'indietro! I bilanci delle società editrici di giornali sono impietosi nel confermare quanto il loro passo non riesca a mantenere i ritmi di web, tv, radio: tempi non sopportabili e pure veloci nel recepire una notizia, la pubblicazione fatalmente allarga i tempi e giunge in ritardo. Dovranno riciclarsi nel prossimo futuro, la situazione è destinata a divenire inostenibile per loro e a comincare da me che sono il loro peggior nemico, sfoglio tutto il cartaceo in rete. Presumo lo facciano già in tanti e le vendite calano così come cala la fonte essenziale di sostentamento: la  pubblicità. Ancora un segno maligno del nostro tempo, della nostra dilagante e inesorabile tecnologia. Eppure sembra ieri quando la mattina, prima di andare al lavoro, si passava dall'edicola e fidelizzati come al supermercato, manco la bocca dovevamo aprire e avevamo sotto braccio il nostro bel pacco di qotidiani, almeno quelli che ci interessavano e che l'edicolante sapeva a memoria. Ora, basta un tablet, uno smartphone e senza avere tanta "carta" da portare sul posto di lavoro, siamo ugualmente pronti per avere sottomano tutto ciò che ci informa. Sono dispiaciuto per i lavoratori (tutti) dell'editoria, mentre non lo sono per alcuni giornalisti che dovranno riciclarsi diversamente per raccontare le loro balle e i loro scoop da mercato rionale. Ci voleva un "de profundis" per capirlo?

 
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OCCUPARE PER COSA?

Post n°2615 pubblicato il 18 Novembre 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Virgilio occupato (Jpeg)


Sapete cosa irritino di più? I pretesti, le scuse e gli argomenti per mettere su una bella occupazione e non farsi intimidire nemmeno da una minaccia di sgombero da parte della polizia. E' durata parecchi giorni l'occupazione del Liceo "Virgilio" di Roma, un continuo trattare per giungere ad una conclusione, ma i fighetti non hanno mollato: troppo bello fare casino e soprattutto non fare lezioni. Andiamo dai, se vogliamo prenderci per i fondelli va bene, ci possiamo convincere e la chiudiamo qui, ma se almeno una volta qualcuno di voi ha provato a fare un occupazione, allora sa benissimo di cosa intenda parlare. Ogni scusa è buona, ogni pretesto va sfruttato. Questa è una regola non scritta ma tacitamente osservata sin dagli inizi anni sessanta. Bastava una buona scusa, trovare il capopolo, magari intruppato in movimenti giovanili politicizzati, e il gioco era bello che preparato. La maggior parte, nonostante il capo della piccola rivoluzione si sgolasse per enfatizzare e rendere legittima l'occupazione, tutti gli studenti implicati, se ne fregavano e facevano i loro comodi. Ebbene, non è cambiato molto da allora, passa il tempo e i problemi sono sempre gli stessi, anzi, peggiorano se pensiamo alla libertà immensa di cui godono i ragazzi oggi, specie i "goden boys" che hanno tutto e non hanno conosciuto le uniche due sigarette che compravamo sfuse dal tabaccaio (una Nazionale senza filtro e una Esportazione con filtro solo 20 lire)  e che servivano a far fumare una comitiva di una mezza dozzina di persone: "Oh, fammi fare due tiri". In quella scuola è accaduto di tutto nei giorni dell'occupazione: due grossi petardi fatti scoppiare nel momento più affollato davanti all'edificio che hanno preoccupato molto per il forte botto: polizia allertata immediatamente, preside agitata e alla fine, il solito (genitore) presidente della "Associazione dei Genitori" ha ribadito: "Tranquilli non è successo niente, un paio di petardi, una goliardata e basta!". Ecco, quello non manca mai: il genitore testa di cazzo c'è sempre. La scuola l'hanno ridotta malissimo: danni gravi alle strutture, alle aule e alle suppellettili. Roba da paura, a parte l'immondizia e il casino lasciato dappertutto. Infine, giusto per non farsi mancare nulla, se noi 50 anni fa potevamo permetterci una bella e ricca pomiciata con una lei riottosa per ovvi motivi, nel liceo "Virgilio" hanno scopato alla grande un lui e una lei e il film girato (purtroppo) ha fatto il giro della rete! Allora, che facciamo? Chiudiamo come sempre gli occhi perché so' ragazzi e si divertono oppure vogliamo tornare a render la scuola, nonostante i tanti problemi, la palestra di civiltà che tutti dovrebbero rispettare? A noi, dopo alcune ore o al massimo un paio di giorni, ci venivano a prelevare no i poliziotti, ma i genitori: se penso alle mazzate che io abbia preso per questi gesti politici (cortei compresi), avrei bisogno di pagine e pagine per raccontare. Questi invece, hanno dalla parte i genitori che li coccolano e li legittimano per fare ciò che non dovrebbero. E' vero, ci sono problemi, ma oggi al contrario di ieri, si discutono, ci si relaziona e si evitano le menate di un tempo ormai passato. Protestate pure ragazzi,  ma cambiate registro: i danni, le  porcherie e tutto quanto accaduto nel "Virgilio" li paghiamo tutti tranne voi e i vostri genitori pronti a coprirvi anche se tiraste una sedia in testa ad un prof. "Dai Carle'...so' ragazzi!".

 
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I GIAPPONESI SANNO CHIEDERE SCUSA

Post n°2614 pubblicato il 17 Novembre 2017 da monellaccio19
 

Risultati immagini per treni giapponesi


Vi giuro è realtà!!!! Sto per raccontarvi una breve storia che per una nazione come il Giappone, è solo un malaugurato incidente che si doveva evitare. Cominciate a ridere perché se accadesse da noi in Italia ciò che vi riporto, potremmo solo piangere. Stazione di Tokio, c'è un treno fermo in attesa di partire per Tsukuba: uno di quei bei treni giapponesi con le loro linee affusolate, veloci quanto basta senza appartenere a quelli superveloci e fulminanti che pur viaggiano nello stato nipponico. I passeggeri si affrettano a salire, ognuno prende posto ordinatamente, interni puliti e comodi  e quando tutto sembra a posto,  si chiudono le porte e il capostazione da il consueto segnale di partenza. Lentamente il convoglio si avvia, accelera debolmente per uscire dalla stazione e indi poscia si lancerà a velocità stabilita verso la sua destinazione. Quando ormai è solo un punto in lontananza, in stazione si ode un annuncio: "Il treno delle ore 9.44.40 è partito sul binario uno alle 9.44.20 con un anticipo di venti secondi. Siamo dispiaciuti per l'anticipo non previsto e ci scusiamo con i signori viaggiatori". AhAhAhAhAh!!!! No, non è possibile! Non solo è partito con un anticipo di venti secondi, ma si sono pure scusati. Dai raga' è un po' come da noi: quante volte in stazioni italiane, al nord o al sud che siano, avete visto i treni partire in anticipo? Succede, e che sarà mai? E poi, quante volte porgono le scuse per i ritardi, per le soppressioni improvvise, per gli scioperi, per i contrattempi vari e continui? Mi fanno ridere 'sti giapponesi, troppo educati, troppo precisini, ekkekakkio noi non possiamo batterci con loro, non possiamo essere alla pari. Questi fanno tutto bene, tutto perfettamente. Noi non siamo abituati, da noi c'è fantasia sul lavoro, da noi si cazzeggia sul lavoro, noi siamo per gli inghippi, ci divertiamo a subirli e se ci mancassero, staremmo pure  male. A proposito, non è dato sapere se chi abbia sbagliato l'orario, consentendo al treno di partire con venti secondi di anticipo, abbia fatto "seppuku" (harakiri) per farsi perdonare. E' stata vista una traccia di sangue, ma.....

 
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SONO AMMESSI SOLO COLPI BASSI

Post n°2613 pubblicato il 17 Novembre 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per elezioni politiche 2018



Stiamo vivendo la campagna elettorale più lunga della nostra storia repubblicana: iniziata già da tempo, prosegue imperterrita e senza sosta, proponendo novità e soprattutto tatticismi mai provati fin'ora.  Ingroia ex magistrato, scende ancora in campo dopo essere stato nascosto da qualche parte per molto tempo: farà partito accoppiandosi con Giulietto Chiesa, un giornalista rosso che ha un nome e cognome italiano ma è russo per residenza, per cultura e per posizione politica estrema. Pomicino, spesso e volentieri è ospite in programmi tv talk e...sciò, nel senso che si parla di politica e fanno ridere i telespettatori. Pomicio, Mastella, De Mita e una schiera di vecchi democristiani, tenteranno di ributtare in mare la vecchia balena bianca spiaggiata da tempo. Ci vuole testardaggine, coraggio e...faccia tosta per insistere. La sinistra a sinistra di Renzi, vuole procedere da sola ma sa che non avrà mai abbastanza voti per stare al governo: loro insistono e Renzi pure: pontieri, amici degli amici e messaggi sublimali mandati in continuazione, cercano di ricreare l'unità, ma con chi? Bersani, D'Alema e tutti i loro fans al seguito. Se aggiungiamo altri vecchi politici come Grasso, Pisapia, Di Pietro e la solida e sempre attiva radicale Bonino siamo già a "Villa Arzilla". Ma ponetevi la domanda: "Perché tutto questo movimento, tutte 'ste menate?". Perché tutti hanno capito che la rete, il web, sono la carta vincente che possa  combinare e scombinare ogni proiezione, ogni speranza e ogni punto d'arrivo. La rete è la padrona assoluta, nel bene e nel male, di tutte le manovre che in tanti si accingono a fare: ecco perché non si vergognano, sanno che la rete plasma i destini di tutti, decide le sorti dei concorrenti e ne stabilisce vittorie e sconfitte. Rete più televisione costituiscono un potere immenso e chi non approfitterà, non ne abuserà, sarà tagliato fuori da ogni lotta e da ogni gara per giungere al traguardo finale.  I due mezzi imbattibili sono poco corretti e nascondono molti falsi d'autore, i grillini hanno insegnato a tutti come si fa stando in rete: sommergere di spazzatura gli avversari da mane a sera, tutti i santi giorni. Gli altri hanno capito la lezione e procedono alla stessa maniera, nessuno escluso.  Berlusconi non è mai stato in rete, gli bastavano stampa e tv di cui è proprietario: ebbene per queste elezioni, avendo compreso quanto sia importante il web e la sua comunicazione, è presente anche lui per dedicare un giorno della settimana a dialogare con i suoi fans. Renzi ha preso un treno per stare con la gente, dare strette di mano, baci, abbracci e qualche litigata con una parte di delusi. In conclusione, se saremo attenti a questi due "canali" rete e tv, potremo evitare per il nostro bene, di non fare errori madornali affidando a chi ci è solo simpatico, il deposito del verbo. Non sono sinceri, hanno una arma letale tra le mani e hanno imparato tutti a dare colpi bassi ed estremi, botte da orbi e l'imposizione della loro parola, l'eloquio scorrevole e il sorriso compiacente di coloro che vogliono far credere di essere sinceri e leali, non ci tragga in inganno, non ci porti sulla strada sbagliata. Troppa carne al fuoco hanno messo, troppi balletti e tutti in campo: significa che la speranza c'è, è viva e basta poco per intrupparsi, farsi eleggere e campare di rendita. Analizziamo proposte e personaggi, se cambio generazionale vogliamo, affidiamoci alle verità e no ai fakes che ormai tracimano ed esondano dappertutto. Facciamoci furbi anche noi.

 
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E NIENTE: ALBANO SMETTE NEL 2018

Post n°2612 pubblicato il 16 Novembre 2017 da monellaccio19
 
Tag: ERA ORA
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Risultati immagini per albano


Era uno dei nostri idoli negli anni sessanta: lo abbiamo amato come tanti altri, abbiamo cantato e ballato le sue canzoni per anni e anni. Albano era un'icona del nostro tempo, non avevamo molto a parte il sogno americano con i suoi interpreti e gli idoli d'oltre oceano, coniugavamo benissimo gli interpreti italiani e le loro proposte romantiche e sdolcinate, con il rock di Elvis, i terzinati lenti da sballo e le nuove proposte che presto avrebbero ceduto il passo alla grande musica Rock dei gruppi storici e intramontabili. Momenti bellissimi immemorabili di cui ancora oggi si parla. Ma tu caro Albano, mio conterraneo bravo e simpatico, avresti dovuto mollare da tempo questo campo: non avevi più niente da dire, non cantavi ma strillavi pazzescamente solo per dimostrare che la tua voce avesse molto ancora da dare. Ma a chi? Alle nonne, alle persone anziane che altro non hanno vissuto oltre gli anni sessanta. La tv italiana ti ha dato molto, con le tue casse di vino hai avuto grandi opportunità: sempre in video, sempre presente nel gossip grazie alla tua seconda moglie Loredana Lecciso e grazie alle partecipazioni che erano assicurate un po' dappertutto, ma più per compiacerti che no per meriti. Il repertorio è sempre quello ma...gridato peggio del tempo che fu, la povera Romina incartapecorita e destata dal suo letargo artistico, è stata tirata per i capelli e per i soldi affinché si rinverdisse puntualmente il chiacchiericcio sul rapporto  a tre. Patetici tutti, ospitate a giro continuo per affermare e smentire in un turbillon impossibile per chiunque, salvo che per il pubblico dei ragazzi anziani. Specie le presenze dalla D'Urso erano un pianto, un chiedere ancora attenzione per un grande personaggio che sentiva il vino...ops...l'acqua che saliva fino al mento e tentava disperati tentativi per non naufragare. Andiamo su, ritirandoti prima, come hanno fatto altri, avresti lasciato solo bei ricordi e nulla più. Erano rimasti i concerti all'estero: tra America del sud e Russia, tu e Romina avete catturato tutti quelli che avevano fermato il tempo a 50 anni fa, ma poi, dopo qualche tournée, si sono resi conto della minestra riscaldata. Credimi, sei fuori dal tempo, è cambiato tutto il panorama musicale italiano e mondiale. Io preferisco ascoltare tutto il tuo repertorio in originale che posseggo ancora, ma oggi credimi, giro canale se sei in tv. Non hai più niente da dire in nessun campo a parte quello vignaiolo:  fai un buon vino, ottimo e amabile. Coraggio Albano, fai questo ultimo sacrificio con noi aspettando la fine del 2018. Però mi raccomando, fallo per te, per i tuoi e per gli italiani: mantieni la parola data. Grazie e soprattutto grazie per quello che ci hai dato nel momento migliore della tua carriera.

 
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