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Messaggi di Marzo 2021

FERVIDA FANTASIA E MOLTA IMMAGINAZIONE

Post n°3862 pubblicato il 26 Marzo 2021 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

 

Sfido gli amici della community a smentirmi: quanti, intrattenendo rapporti sul blog, non si sono mai cimentati con l'immaginazione per prefigurarsi e tentare di focalizzare qualche amico/a, persone con le quali ci si scambiano solo frasi, pensieri, opere e omissioni, racconti, emozioni, insulti, inviti sgraditi e tant'altro ancora? Non conosciamo personalmente i nostri interlocutori, possediamo qualche indizio fornito a caso, elementi probabili e non certi. Qualcuno tenta di estorcere, più o meno elegantemente, dati più precisi per meglio immaginare chi abbia di fronte: resta tutto aleatorio, niente di assicurato ed è l'immaginazione che svolge il lavoro maggiore. Io ho solo pochi amici, sono contento e non invidio chi ne vanta a centinaia: cerco di gestirli amabilmente ed equamente, senza grandi preferenze, basandomi sul feeling che può nascere e soprattutto, su quello che può più durare nel tempo. Francamente, nel mio novero ci sono persone che sono lì solo a far numero, solo presenze passive; esattamente come la mia: sono là nel loro elenco....non è nato mai niente e credo sia il meglio che possa capitare...per tutti! Il genere femminile prevale pregiando ancor di più il mio elenco, non so perché, non me lo chiedo e mi sta benissimo; i maschietti sono cari amici anche loro, ma si fanno battere dalle femminucce molto presenti e attive. Ebbene, non conosco personalmente nessuna di loro, possono desumere alcune mie prerogative fisiche, mi possono immaginare e farsi tutte...le foto che vogliono, io lo stesso, come loro, posso immaginare e niente di più. Dopo tanto tempo che scambio post e commenti con loro, con tutta la sincera stima e la massima disponibilità, ogni tanto, per essere franco e...non Carlo, un pensierino, una domandina, una piccola curiosità ci scappa...ma resta tutto inevaso, resta tutto nella mia fervida immaginazione e personalmente lo preferisco. Oggi, compiendo uno sforzo sovrumano, ho deciso di dar spazio alla mia fantasia e svelare, quanto meno a me stesso, come immagino le amiche che mi concedono il grande privilegio: sono come le vedete in alto, esattamente così, né più né meno. Così mi piace vederle mentre "chiacchiero" con loro e se posso essere sincero, mi auguro di vederle sempre così: spontanee, vere amiche, senza trucchi e senza inganni. Da questo momento probabilmente perderò molti saluti, qualche amico, molte amiche e...il senso del mio modestissimo impegno su questo blog: peccato, ci tengo a loro, a tutti e se accadesse di perderne alcuni, mi spiacerebbe moltissimo e ci rimarrei male. Mah... tant'è....forse c'erano i presupposti!

 

 

Questa era lo foto iniziale postata.


 

 
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OGGI SIAMO...VICINI VICINI

Post n°3861 pubblicato il 25 Marzo 2021 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

 

Vorremmo che le nostre vicine fossero come la giovane donna dello spot Barilla? Il suo comportamento non è solo solidale verso il suo vicino, ma avrebbe piacere  di condividere con lui i suoi spaghetti visto che poi non sia tanto male...il vicino!  "Fra' guardiano, stanno suonando alla porta, apri tu?". "Si, vado io suor Pappina!". Apro e mi ritrovo la mia vicina di casa, la mia dirimpettaia di pianerottolo: "Buongiorno signor Carlo, mi dispiace disturbare ma volevo chiederle se.....". "Signora, quante volte glielo devo dire...noi gli spaghetti Barilla li abbiamo sempre in casa...". Questa sarebbe la risposta che avrei potuto darle, ma poiché trattasi di una cara attempata signora che vive con suo marito dall'altra parte del pianerottolo condominiale, in realtà, le ho consentito di completare la sua domanda: "...può prestarmi un mezzo limone per piacere?". Certo signora, si accomodi, la signora Kambusa sta in cucina e vedrà che l'accontenterà!". La cara signora, dopo tanti anni di buon vicinato, si reca da sola in cucina, incontra la fatina della casa e dopo venti minuti buoni di conversazione, va via con due grossi limoni. Così, dopo un giorno dal prestito, ritorna e ci restituisce mezzo chilo di limoni.  Perché così funziona, questa è la regola aurea. Quando siamo noi ad approfittare di loro, le cose vanno  più o meno  così: "Factotum dei poveri, mi manca l'alloro, per favore vuoi chiedere alla signora Clotilde se può prestarci un paio di foglie?" Due giorni dopo il prestito di una decina di foglie di alloro, mi sono presentato alla porta della nostra amabile dirimpettaia e ho suonato. Ha aperto il consorte, il quale, essendo quasi orbo, appena mi ha riconosciuto e notato sull'uscio con un bel mazzo di rami di alloro, ha cominciato a dirmi: "Signor Carlo, che premura, molto cortese, ma che brava persona è lei...vieni Clotilde, c'è il signor Carlo con un bel fascio di belle rose per te! Vieni a ringraziare!". Non vi racconto come sono rimasto sulla porta e come ho rimpianto di non avere come coinquilina quella rompipalle dello spot Barilla! Orbene, quanto citato è solo un caso: ho calcolato nel tempo  che tra noi e loro, a parte la sincera stima e il naturale rispetto dovuto per il loro dato anagrafico, va avanti così, una volta al giorno, da oltre 40 anni, e con un rapporto cinque a uno: ossia, per cinque volte che capiti a loro di aver bisogno di qualcosa, una volta capita a noi di aver bisogno di loro. Ma ci sta bene, dobbiamo mantenere un buon rapporto e abbiamo il piacere di essere utili. Ma tanto per conoscere gli affari vostri e regolare quelli miei, voi avete vicini? E se li avete, come siete messi a: "Scusa mi è finito lo zucchero, mi presti un paio di cucchiaini?". Pertanto, provvedete a dare almeno 100 grammi di zucchero e sapete che nella restituzione, vi toccherà almeno un pacco sigillato da un kilo? Da noi va così e da voi, nel caso non foste orsi e burberi, come va con i vostri...porta a porta?

 
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OCCHIO A ORE 11...

Post n°3860 pubblicato il 24 Marzo 2021 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

Che tempi! Le portiere delle vetture a favore di vento, erano la passione di noi ragazzini con le prime pulsioni pruriginose, con i primi ammiccamenti e le maliziose sbirciatine. Non perdevamo occasione, si bighellonava facendo i turni di guardia, ognuno aveva  la mansione  della piccola vedetta ufficiale del gruppo: aveva il preciso compito di avvisare tempestivamente gli altri quando una macchina con una donna a bordo stava per fermarsi o parcheggiare. E noi, allupati mascalzoni, pronti a cogliere l'uscita della donna, rubare l'attimo prezioso in cui fatalmente, per uscire dall'auto, avrebbe mostrato (era questa l'incombente speranza) qualcosa di personale e di intimo! Bastava poco, ci accontentavamo di poco, un po' sopra il ginocchio, per noi era già il paradiso, occhi sbarrati fuori dalle orbite, spintoni e gomitate complici, sguardi assatanati tendenti a...frugare. Qualche volta poteva scappare qualcosa di più: un reggicalze appena visibile, una parte di coscia appena scoperta; era la fine, per noi era  l'apoteosi dell'inesplorabile, il raggiungimento di terre lontane e sconosciute. Che tempi la metà del secolo scorso, che momenti estasianti, che voli fantastici compivano le nostre imberbi fantasie! Poi, ahinoi, giunsero le portiere antivento e le aspettative scomparvero, si sciolsero come neve al sole. Dovemmo cambiare rotta e cercare altrove le occasioni per sconvolgere le menti e raccattare piacevoli scene piccanti. Oggi, invece, nessun problema: i tempi sono profondamente cambiati e i ragazzini hanno ben altro da vedere e da scoprire: hanno tante opportunità che noi non avevamo e "certe scene" sono rimaste solo nell'album del periodo antidiluviano. Ho visto foto  di personaggi famosi, bellissime donne, che scendono dalle auto, proponendosi in 3D e nello splendore della loro femminilità: senza ritegno e con evidente piacere, soprattutto il loro, mostrando di tutto e di più: si vedono parti intime e slip, quando ci sono e se ci sono, gambe lunghissime inguainate o meno, da aspettare qualche interminabile secondo, prima che si possa vedere chi sta scendendo. Fashion e glamour si fondono per rendere testimonianza all'uomo, bellezza e provocazione fanno a gara con trasgressione e proposte attizzanti. E' cambiato il mondo, noi "ragazzi anziani" ne prendiamo atto! Noi eravamo, in quel contesto, accesi e curiosi, voyeur e guardoni, monelli e malandrini. Il bon ton però, ieri come oggi, esiste ancora e scendere con classe e stile da una vettura, richiede una "cultura", un proporsi con malizia sì, ma senza scadere in basse esibizioni scolacciate e volutamente provocatorie. Alle donne si suggerisce di badare molto a questi piccoli dettagli, evitando flessioni di stile che denotano profili infimi e poco eleganti. Per quelli di oggi, giovani e anziani, donne o uomini, la domanda è una sola: "Paga ancora aver bon ton, anche nello scendere con grazia e garbo da una macchina?". Date un'occhiata al breve video, noterete comunque classe e stile anche se...talvolta qualcosa si scorge. Tuttavia la signora che avete visto per ultima, non era una nostra amica: 'na tirchia di quelle che manco un pezzo di caviglia mostrava! 

 

 

 
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VOGLIO MORIRE...IN VITA!

Post n°3858 pubblicato il 23 Marzo 2021 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

 

Oggi vi stupirò con degli effetti speciali: andrò sul lugubre ma non troppo, sulla morte ma non tanto! E' vero, certe esperienze se non le vivi sulla tua pelle non sono tali, non le puoi raccontare con la necessaria attendibilità e  proporle  con opportuna  credibilità! Sapete che in caso di morte è necessario seguire le leggi imposte regione per regione, e si è tenuti a rispettare disposizioni applicative da eseguire per i defunti e i cimiteri. Non solo una  trafila necessaria  di regole obbligatorie riguardanti l'aspetto igienico e sanitario per il trattamento delle salme, ma vi sono anche particolari norme che riguardano locali e ambienti dove operare, dove depositare materiale sporco e rifiuti speciali.  Insomma, una lunga e dettagliata  lista di obblighi da osservare per il recepimento e il trattamento riservato a coloro che si apprestino per l'ultimo viaggio...in terra! Fin qui nulla da eccepire, mi sembra ottima scelta di civiltà, di decoro e di rispetto verso i defunti. La sorpresa, il sussulto, non  quello... definitivo, lo avverto se penso che possa accadermi una "finta" morte, ovvero, sembro cadavere, ma non lo sono! Pertanto lascerò indicazioni precise per quando sarà il mio momento. La cassa funeraria (per intenderci, cappotto in mogano o altro legno pregiato), dovrà essere dotata di un'apparecchiatura di rilevazione e segnalazione a distanza per la sorveglianza del cadavere...anche ai fini del rilevamento di eventuali manifestazioni di vita (sic)". Gradirò se una telecamera vigilerà  sul corpo e mi sembra anche giusto: hai visto mai che il povero defunto, abbia  un ripensamento, un ritorno di...fiamma, un senso di  rabbia per la scelta fatta e della quale potrebbe pentirsi? Una chance gliela vogliamo dare o no? Ebbene, avere e dare una possibilità al caro estinto, questa è la priorità: se accadesse, la telecamera registrerebbe il "miracolo" e quel momento "immortalato" sarebbe d'aiuto per un recupero...immediato...post mortem!!!! Non so voi che rapporto avete con la morte, non immagino nemmeno come potrebbe essere l'immediato...dopo, ma porca vacca, l'idea mi intriga, ci ho pensato a lungo e non mi dispiacerebbe una possibilità del genere: se mi accadesse, se la "vigliacca" si pentisse di avermi preso proditoriamente, se gli fossi simpatico e avesse un attimo di attenzione e mi dicesse: "Monellaccio... monellaccio, sei stato molto cattivo sulla terra, ne hai fatte di tutti  i colori, meriteresti di bruciare all'inferno! Tuttavia, sei un "simpaticazzo", sei uno che rompe i gorgioni e sulla terra li hai rotti a tutti:  va', ti offro la possibilità di redimerti, hai l'occasione per mutare il tuo destino, va' e vivi ancora, anche perché rompicoglioni come te, non li vogliono nè lì....nè là.... e men che mai all'inferno!". Oh raga'....e se anche fosse, all'inferno incontrerei molti amici, certamente non quanti ne potrei incontrare in paradiso. L'opzione mi garba. 

 

 
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NON ALZATE IL PONTE...ABBASSATE IL FIUME

Post n°3857 pubblicato il 22 Marzo 2021 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

 

E volano stracci tra gli amministratori di quel ramo del lago di Como,  precisamente nel lecchese a Calolziocorte, laddove un vasto fronte di verde si affaccia sul lungo Adda,  e i "Verdi" che vigilano sulle iniziative comunali e amministrative, quando si tenta di mettere mani al verde pubblico.  Orbene, a Calolziocorte, vi è un parco che costeggia il lungo Adda dove ormai da tempo si ritrovano spacciatori e acquirenti: un mercato movimentato dove il buio e la fitta vegetazione, favoriscono il commercio di droga. Un peccato che un parco naturale sia oltraggiato e violato nella sua verde bellezza, da gente pronta allo spaccio: pertanto, spesso e volentieri le forze dell'ordine piombano improvvisamente nella zona, per scoraggiare e stroncare il traffico illecito. Purtroppo quel luogo non è stato scelto a caso: gli spacciatori con il favore delle tenebre, scappano e si nascondono appunto tra alti e folti cespugli, alberi e piante dove al buio e difficile beccarli. Allora è accaduto che la giunta leghista, abbia messo a punto un piano per bonificare tutto il parco, con interventi di manutenzione straordinaria: ovvero la zona che si allunga per circa due kilometri, verrà "aggiustata" buttando giù i grandi cespugli, alberi secolari e tutta la vegetazione e facilitare quindi le forze dell'ordine. Siamo alla serie: "Il verde ci piace, ma lo scombiniamo per procedere agli arresti". A questo punto gli stracci volano passando di mano in mano: i verdi protestano per l'ardita scelta, gli amministratori si difendono precisando che saranno piantati 250 nuovi cespugli e tutto avverrà con la sovraintendenza di un agronomo professionista. In fondo, la zona interessata dagli spacciatori è lunga solo duecento metri circa, loro invece metteranno mano a tutto il parco per rinnovarlo e renderlo più bello e sicuro. La questione si dibatte in questi termini e tra leghisti e verdi, sono stati coinvolti anche  la "Sopraintendenza Archeologica, Belle arti e Paesaggi" che dopo aver studiato il piano, ha autorizzato il progetto comunale. Infine anche il Prefetto di Lecco, interrogato in proposito e conoscendo la situazione dei pusher che ormai sono padroni di quella fetta del parco, ha negato di essere informato e ha riferito che essendo nuovo per l'incarico, controllerà le carte per capire come stiano le cose. I verdi invece, nella persona di Angelo Bonelli, hanno capito come funzionano le cose e pertanto si attivano per fermare uno scempio preannunciato, avvertendo il "Ministero della Transazione Ecologica": " L'Italia continua a girare al contrario..." sostiene Bonelli: "...invece di prevenire lo spaccio e arrestare i colpevoli,  si taglia un bosco". Poiché non sia il primo caso in Italia dove per raggiungere uno scopo, si ricorra a mezzi più veloci e sbrigativi, il politico "Verde" ricorda come a Rogoredo, a Viterbo, a Ferrara gli amministratori locali, per ottenere immediati risultati per altre questioni correlate, abbiano fatto abbattere un viale di tigli perché si annidavano pusher, panchine eliminate per le stesse ragioni, insomma, un disastro dopo l'altro per eliminare una piaga sociale come lo spaccio di droga. Quindi la domanda nasce spontanea: se gli spacciatori cambiano boschi e luoghi appartati per fare il loro lavoro in santa pace, le istituzioni che faranno? Abbatteranno, secondo i casi e le necessità, i boschi e il verde ovunque siano impedite le irruzioni delle forze dell'ordine?". Già, domanda lecita e provocatoria, ma non proprio peregrina: "Alziamo il ponte e abbassiamo il fiume oppure alziamo il fiume e abbassiamo il ponte?".

 
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