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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi di Marzo 2021
Confessatelo! Singolare, ameno, bizzarro, intrigante e curioso: perché non provare? Immaginiamo un viaggio nel passato, un qualunque passato, un tuffo dove e quando si preferisce in un tempo remoto. Dall'antica Roma all'antico e affascinate periodo della dinastia Ming, dall'antica Grecia con la sua cultura, al favoloso periodo barocco, dal medioevo all'ottocento, dagli anni sessanta all'altro ieri. Insomma, una buona occasione da sfruttare per mettersi in gioco. Ovviamente, sarebbe meglio "giocare" argomentando perché si scelgono determinati periodi storici, certi contesti sociopolitici, culture affascinanti e ricche di pathos, fatti e avvenimenti che ognuno magari avrebbe voluto vivere coinvolto personalmente o essere presente solo per osservare. Una occasione per tutti quelli che hanno sempre sognato una vita nel passato o addirittura, una vita passata da richiamare alla memoria. Io per esempio, se potessi scegliere, vorrei che la macchina fantastica del tempo mi riportasse, manco a dirlo, ai primi anni sessanta! Rivivere certe esperienze e molte emozioni di allora, sarebbe unico e speciale per me! Come vedete un gioco semplice, ludico e senza impegni: per leggere anche dentro i nostri cuori, sbirciare nei nostri sentimenti, manifestare i nostri gusti e le nostre inclinazioni. Un modo come un altro per raccontarci...qualcosa di più di noi stessi!
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Come capita a molti di voi, sono spesso di corvée: sono "comandato" per assolvere certi compiti casalinghi, quotidiani, consueti e necessari. Tra le tante gravose mansioni che mi toccano c'è la tanto "odiata" spazzatura! Dire spazzatura è generico, quasi offensivo per le varie parti implicate: la carta non ci sta ad essere mischiata con l'organico, il vetro con la carta non ha rapporti nemmeno protetti...da condom, l'inorganico va per caxxi suoi e pretende privacy. Abbiamo più raccoglitori sul balcone che poltrone in casa: esageriamo di brutto nelle cernite, prima di procedere alla gestione dell'articolo da buttar via, parte l'analisi chimica del prodotto, poi si convoca il consiglio di famiglia (io e lei) per decidere esattamente il posto in cui va.....riposto. Persino un fazzolettino di carta, appena passato sulle labbra umide, richiede un apposito processo induttivo e analitico perché la sua destinazione sia pertinente: carta o inorganico? Una volta esperite le formalità d'obbligo, si passa alla confezione definitiva dei sacchetti: si tratta di chiuderli bene, portarli giù in strada e riporli doverosamente nei cassonetti. Niente di particolarmente difficile per Carlo. "Che ci vuole?". Chiede la puffetta. "E che ci vuole, ci vuole che la smetti di usare buste e sacchetti vistosi, appariscenti, eleganti per forme e fogge!". Risponde il grande Shrek. Nel mio condominio siamo in tanti, tutti amici con buoni rapporti in corso da tantissimi anni ormai. "Carletto, quei sacchetti dove li compri a Roma in via Condotti?. "A' Carle', chi è il tuo stilista Versace....n'antro mezzo litro!". E così via, dileggio e sfottò!!! Grrrrrrrrrrrr!!! Così, tra un battuta e l'altra e dibattendomi nella morsa dell'ironia e del sarcasmo, mi defilo, compio il mio dovere a denti stretti e ritorno a casa mesto e desolato. Da un po' di giorni la situazione si è aggravata: a parte le battute solite e pungenti, noto strane smorfie, maliziosi gesti con le mani, atteggiamenti sospetti e poco virili, quasi a scimmiottarmi. Bah, non capisco....e procedo come al solito, sempre a denti stretti e faccia da orco. "Scusa, pergolato sempreverde, com'è che gli amici condomini, da un po', mi coglionano quando vado giù con i sacchetti? Eppure è sempre lo stesso iter procedurale, nessuna novità, faccio sempre la stessa operazione!". "Mah...non so..." Mi dice la sofficina Findus: "Probabilmente sarà a causa dei nuovi sacchetti bio per l'umido: sono color lillà e spruzzo all'interno un prodotto alla lavanda" Grrrrrrrrrrrrr. "Genio della lampada, vabbè color lillà, ma pure profumati?". "Sai, è per la scia...nessuna puzza!" Azz! Appunto, la scia...ecco cos'era il profumo che mi portavo dietro. "Ciao Carletto, che fai stasera? Ciao bellino, sei in tiro? Vecchia checca come va?". Che mortificazione, che sciagura, che bersaglio facile! Ora che conosco il male, d'ora in poi agli "amici" risponderò a tono, con gentilezza estrema e gestualità squisitamente femminile: "Non vi picchio perché son cose da uomini, ma vi odio, vi odio, vi odio!".
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Inaspettata quanto drammatica discesa in campo, delle forze armate italiane contro un nemico che purtroppo non ha potuto difendersi per il rapido attacco di un gruppo di carri armati. Un solo colpo sparato da un mezzo cingolato, ha centrato un grande pollaio appartenente a un grande allevamento. L'attacco è avvenuto a Vivaro (PN) e poteva finire molto male se il "nemico" fosse stato pronto e addestrato per rintuzzare l'aggressione. Quindi un solo colpo sparato dal mezzo e il pollaio è andato distrutto: i mezzi erano in quella zona per fare le consuete esercitazioni, ma stranamente si sono trovati in una zona non prevista e con un allevamento sulla loro linea di tiro! Non si sono accorti subito i militari del grave errore, non avrebbero mai colpito il pollaio. Tanto hanno preso atto del bersaglio, perché oltre ad aver ammazzato molte galline e buttato giù le strutture portanti dell'edificio, hanno cominciato a notare che molti polli andavano loro incontro, con le ali alte e ben in vista in segno di resa, altri sventolavano grandi stracci bianchi per arrendersi e molti altri ancora, uscivano accoppiati perché feriti e bisognosi di cure. Insomma, un caso diplomatico per una aggressione che i proprietari dell'allevamento, hanno scoperto la mattina successiva. Informati i carabinieri, si sono riservati di contare i danni, mentre i militari dell'arma provvedevano ai controlli in zona scoprendo subito come effettivamente siano andati i fatti. La Procura della Repubblica ha messo sotto sequestro quattro carri e procederà per gli opportuni chiarimenti del caso. Intanto resta il grande mistero: perché sparare verso la zona abitata? Come mai erano fuori il campo dove si doveva svolgere l'esercitazione? La spiegazione in due parole: "Non era assolutamente nostra intenzione sferrare un proditorio attacco al pollaio".
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Ti pareva che alla fine non ci riuscivano? Tentativi su tentativi, ricerca su ricerca, tanto tuonò che piovve! Sorprendente, veramente eccezionale. Era in gioco il maschilismo puro, il celodurismo di bossiana memoria, la gioiosa macchina virile e instancabile. Tempo fa, cogliendo l'occasione di un post mirato a chiarire un certo comportamento tipico dei maschietti, ci si chiedeva, quale fosse il senso di una domanda spesso ricorrente dopo l'atto sessuale. L'uomo che chiede alla partner: "Ti è piaciuto?". Perché questa domanda? Perché preoccuparsi se la compagna ha gradito o meno? Ora finalmente pare, al di là di ogni ragionevole dubbio, che ci sia il mezzo per seppellire definitivamente un interrogativo cosi pernicioso e avvilente: ci sarà la soluzione, almeno si spera, perché i maschietti siano messi nella condizione perenne di soddisfare la partner, un atto sessuale completo per entrambi e, soprattutto, soddisfacente per tutti e due. Alcuni ricercatori hanno provveduto, nella lontana Mongolia, a mettere sotto esame una portentosa crema magica: analizzarla a fondo era per loro importante e vitale. Avendo appreso che un tartaro, capo di una comunità della zona e indicato da testimoni attendibili, avesse proprietà virili stratosferiche e un'autonomia sorprendente durante gli incontri amorosi, hanno voluto studiare con il permesso del tartaro naturalmente, le sue performance da guinness dei primati e scoprire perché e per come, fosse così costantemente pronto a ottenere prestazioni incessanti e prolungate. Notti intere senza soste, donne diverse e soddisfatte, insomma, veramente una gioiosa macchina da guerra! Il tartaro non si è fatto pregare e ha invitato i dottori ricercatori ad assistere per rendersi conto delle sue prestazioni: senza problemi, senza remore e senza veli. E così è venuta fuori questa pomata superlativa: una spalmatina...là sull'oggetto del desiderio tra un incontro e l'altro, continuità garantita, notti interminabili e atti sessuali "ad libitum" senza avvertire alcuna...flessione! In possesso della pomata, gli scienziati si sono messi subito al lavoro: analisi su analisi, ricerca su ricerca, hanno dovuto sudare le proverbiali sette camice per riconoscere il principio attivo della pomata, evidenziarne le prerogative e carpirne i segreti. Finalmente, sorpresi e ammutoliti, increduli e rabbiosi, hanno accertato che si trattava di una comunissima pasta dentifricia, un normalissimo dentifricio come tanti in giro. Ricerche più approfondite hanno consentito inoltre, di individuare la marca del dentifricio con una sconvolgente scoperta: "PASTA DEL CAPITANO". E' questo il nome del favoloso e miracoloso unguento per i maschietti, un banalissimo dentifricio perché, come recita lo spot pubblicitario, "Pasta del Capitano" rende denti bianchissimi e non fa venire...il tartaro! Da non credere.....regolatevi!
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Partendo dall'anno che ci siamo lasciati alle spalle (il 2020), credo che in pochi sappiano quante siano le donne ammazzate in Italia al 31/12/2020: sono 75 vittime. Sono tante, sono donne e hanno pagato per una colpa sola: essere donne! Al 3 marzo di quest'anno, le vittime dal 1 gennaio sono 12, più di quattro al mese...e l'anno ci metterà un bel po' per finire. Non possiamo esimerci dal soffermarci su questi dati spaventosi e drammatici, la tragedia spesso non coinvolge solo la donna che rimane vittima, pensate ai figli che comunque non avranno un padre (se dovrà pagare per il delitto o se si sarà ucciso perché pentito dell'atto criminoso), ai parenti più vicini alla donna che piangono per una dipartita magari prevista, supposta e alienata da altri che non hanno potuto far niente per fermare la furia omicida. Quante volte abbiamo letto di forze dell'ordine informate del rischio che la donna corre, ma non hanno potuto far molto per procedere: vuoi per mancanza di denuncia o querela per botte prese, oppure perché talvolta la donna preferisce non denunciare l'uomo compagno o marito che sia. Vigliacchi capaci solo di compiere gesti estremi: si sentono padroni della donna, in grado di esercitare un diritto conferito da un dio supremo che vive solo nella loro testa e nel loro cuore. Recentemente ha fatto notizia, la telefonata di quella donna che ormai allo stremo e impaurita dalle percosse ricevute in più occasioni, ha telefonato con l'uomo in casa, per ordinare le pizze. Ebbene, la chiamata la effettuata al 112 e il carabiniere che l'ha ricevuta, è stato pronto a prendere l'ordinazione e rassicurarla circa la consegna. Infatti, dopo alcuni minuti la pattuglia è entrata in casa non solo con le pizze, ma anche con le manette per la bestia. Sapete che la finta telefonata ai militari dell'arma (o altro numero convenzionato) è un segno per denunciare o chiedere aiuto senza creare sospetti. Ormai da tempo questo trucco è accettato da tutti e riesce a evitare il peggio e a permettere agli agenti di intervenire e porre fine al dramma. Ora di seguito, vi propongo un nuovo video utile per le donne in pericolo, ma serve anche a persone alienate e non in grado di difendersi, subendo violenze e aggressioni pericolose. Il gesto è semplicissimo, prendete atto e diffondetelo a chiunque possa servire. Tutto è nato in Canada, ma la speranza è che in tutto il mondo sia riconosciuto come gesto di aiuto: mostrare la mano con le quattro dita aperte e il pollice piegato. Poi aprire e chiudere le quattro dita sarà l'invito per riceve l'aiuto sperato. Non esitate, non mostrate indifferenza e paura a tutto questo, le cifre parlano chiaro e siamo tutti coinvolti senza alcuna differenza. Poniamo fine al massacro.
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