Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi di Maggio 2021

PICCOLO O GRANDE PER ME PARI SONO

Post n°3930 pubblicato il 26 Maggio 2021 da monellaccio19
 
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Ecco un argomento che va a braccetto con il momento particolare che stiamo vivendo tutti. Non è importante la misura: grande o piccola che sia la siringa, ciò che conta è l'ago!!!!! Quel maledetto ago che solo a guardarlo sollecita la percezione del dolore!  Vedere l' ago comporta un aumento del dolore: se siamo consci e certi che la puntura ci farà molto male,  solo  a guardarlo, ci procurerà  un fastidio maggiore. La consapevolezza di essere "contattati" da un oggetto appuntito, aumenterà il dispiacere per il dolore percepito; la sensazione dolorosa nasce dalla correlazione delle nostre esperienze trascorse: cioè, attraverso vista, udito, pelle e organi, il cervello riceve diverse informazioni che una volta elaborate, generano la sensazione che accompagna il dolore strettamente legato al nostro stato emotivo e mentale. Ovvero: il dolore non è una sensazione strettamente associata alla presenza di un intenso stimolo doloroso, ma lo avvertiamo anche in assenza di cause evidenti e percepibili, poiché il nostro sistema nervoso interagisce  con situazioni regresse archiviate in precedenza, fortemente presenti emotivamente e richiamate all'occorrenza. In sintesi, la spiegazione è una sola: basta non guardare l'ago e il dolore sarà limitatissimo, quasi impercettibile! Basta non guardare l'ago? E' una vita che i più fifoni non lo vedono 'sto kakkio di ago....eppure.....Io, per esempio, quando sono costretto ad avere rapporti con il puntuto aculeo, più non lo "vedo" e  più aumentano gli incubi provocati dal medesimo  e dal suo socio correlato, il dolore! Le intramuscolari me le pratica il 51% e non vi dico il piacere che...prova! Lei e il mio dolore sono in società, fanno a gara a chi fa...peggio!!!  E' solita puntare l'ago sulla natica o sul braccio e poi...picchia con un martelletto lo stantuffo inoculatore della siringa!!!! L'ago non lo vedo...ma che dolore!!! 

 
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ALTRO CHE FUMETTI! ZIO PAPERONE ESISTE...

Post n°3929 pubblicato il 25 Maggio 2021 da monellaccio19
 
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Gli evasori fiscali sottraggono al fisco italiano, circa 110 miliardi all'anno! Ogni anno tuttavia, il fisco con l'aiuto della Guardia di Finanza e di altri mezzi a loro disposizione, recupera appena una ventina di miliardi (euro più, euro meno) da quel immenso pozzo che è l'evasione fiscale. Sapete che attualmente, nel nostro paese, il fisco si serve di 161 banche dati: ovvero, riceve da esse, 161 schede riguardanti ognuno di noi potenziali e conosciuti "donatori" in grado di pagare le tasse imputate. Sono dati impressionanti e sapere che ogni momento, costantemente e senza sosta, miliardi e miliardi di schede che ci riguardino, passano dalle mani del fisco fa rabbrividire il contribuente onesto. La domanda nasce quindi spontanea: "Se il fisco conosce esattamente le nostre capacità reddituali, i nostri averi, i nostri immobili e tutto ciò che facciamo e ci procuriamo per vivere e accumulare reddito, perché da noi riesce a prendere quello che dobbiamo, e dagli evasori non becca che le briciole?". Bella domanda vero? In altri termini, abbiamo due schiere di contribuenti: da una parte gli schedati regolarmente, con l'evidenza di tutta la forza produttiva e la loro capacità di reddito e dall'altra parte, la schiera molto nutrita degli evasori parziali e/o totali. E come si spiega questa notevole discrepanza? La CGIA lo spiega molto bene: le banche dati che generano quelle 161 schede su ognuno di noi, con miliardi e miliardi di dati personali, purtroppo emettono dati, ma non comunicano tra di loro. Ossia, non si relazionano e non sono interoperabili. Azz! Quindi, noi facilmente individuabili tanto da poterci contare i peli del naso, siamo tartassati al centesimo, mentre i più "fortunati" pescano nel torbido, evadono che è un piacere e per beccarli non ci sono vie d'uscita". E no, allora ditelo che ce l'avete con noi fessi che paghiamo tutto e al di sopra di quello che dovremmo, se tutti pagassero in egual misura. Cioè, noi dobbiamo sopperire a quello che il fisco non riesce a prendere dai farabutti. Insomma, siamo avanti con la tecnologia,  la macchina tributaria si serve di un sistema informativo della fiscalità avanzatissimo e non riusciamo da sempre a intruppare gli evasori? Beh, se una volta la politica serviva a decidere come e quanto tassare il cittadino per essere un stato fiscalmente giusto, oggi la politica tassa il cittadino per foraggiare se stessa! Costa dirlo, ma sembra una verità ineludibile: i mezzi ci sono, le banche date funzionano alla grande, quindi sanno tutto di tutti come un "Grande Fratello" che ci conta starnuti e sbadigli ogni santo giorno. Eppure, non riescono a connettere tutte le banche perché dialoghino tra di loro e uniformino i miliardi e miliardi di dati posseduti e prodotti giorno dopo giorno. Forza e coraggio cari signori, c'è solo da lavorare su serio e prendersi le giuste responsabilità: noi della prima schiera ci saremmo rotti i gorgioni di sopperire alle spese con tasse da capogiro. Fate a meno del vostro peggio e procedete facendo del vostro meglio. La pazienza ha un limite....Carle' ma kekakkiodici? 

 
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EUROFESTIVAL: CHI HA VINTO?

Post n°3928 pubblicato il 24 Maggio 2021 da monellaccio19
 
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Se Sanremo è Sanremo e da tempo mostra i suoi limiti, ora abbiamo la certezza, nel caso ne avessimo avuto bisogno, che questo genere di manifestazione (i Festival), hanno già dato tutto e sono mutati nell'essenza del loro essere rappresentativi. L'ultima edizione dell'Eurofestival, andata in onda su RAI 1 sabato sera, ci ha rimbalzati indietro nel tempo, sembrava una puntata di "Giochi senza Frontiere": una sorta di festa paesana con un tifo pazzesco e telecomandato e una sfilza di esibizioni di cantanti con tanto di bandiere al seguito. Ma la musica non era universale? Non abbiamo sempre sostenuto che con la musica si va oltre le barriere e si abbattono frontiere e etnie diverse? Ma all'atto pratico, appartenere all'Italia o ad un'altra nazione, cosa cambia? Pensate veramente che i vincitori rappresentino un paese? E nel caso così fosse, cosa ci guadagna il paese? I Maneskin hanno vinto, bene, bravi, ma ritenete che la loro musica rappresenti un intera nazione? Hanno vinto loro e l'unico vantaggio che l'Italia ricava è l'organizzazione nel nostro paese dell'edizione del 2022. Pensate che sia un bene? Sapete cosa costa mandare in onda l'Eurofestival? Intorno ai 25/28 milioni di euro e poiché i soldi in questo momento e nel prossimo anno scarseggeranno come sempre, finirà per farci sprecare danaro e leccarci le ferite! Per me, gli organizzatori l'hanno fatto apposta: "Chi facciamo vincere questa volta? L'Italia dai, così si gratteranno loro la rogna". Non v'è nulla in questa manifestazione che interessi veramente il vasto pubblico, la RAI ha registrato un buon ascolto ma sappiate tutti che il contesto vero e proprio, è solo circense e non appartiene alla storia della musica nel vero senso della parola. Un coacervo di personaggi, numeri spettacolari e molto enfatizzati scenograficamente, ma la musica  quella con la M maiuscola, c'entra poco e niente. Il rock è fuori discussione, nulla di nuovo sotto il cielo, il Rap...loro se la suonano e loro se la cantano, cosa resta, il melodico? Insomma, vogliamo convincerci che dietro tutto questo marasma, vi siano gli interessi di pochi che mettono su tutto 'sto ambaradàn solo per spettacolarizzare i loro numeri artistici e portarli alle vette dello spettacolo e dello showbitz?  Amadeus è uno che è entrato con molta umiltà in RAI e oggi è personaggio vip con molto potere: la vittoria dei festival è studiata a tavolino, vincono personaggi destinati a soddisfare un certo mercato e la vittoria a Sanremo con quella all'Eurofestval, sono il risultato di quella "spinta" aleatoria ma concreta che il destinato "deve" ricevere. Amadeus è impazzito per la vittoria, così come i Ferragnez che hanno dato una spinta eccezionale sabato sera, muovendo e sollecitando tutti i loro follower a votare per spingere alla vittoria i Maneskin. Non a caso la Chiara, dopo la proclamazione, ha postato una foto sui social con il dito medio ben in vista e destinato a tutti coloro che non avrebbero puntato un soldo bucato sul gruppo italiano. Vi serve sapere altro? I ragazzi sono bravi? D'accordo! Piacciono ai giovani? D'accordo? Ma all'Italia tutta, piacciono o no? Per noi ragazzi anziani, c'è qualcosa? Contiamo anche noi con i nostri gusti retrò e poco aggiornati? La bella musica non ha confini e bandiere dicevo più su, bene allora, evitiamo il tifo perché qua non si tratta del nostro paese, hanno vinto i Maneskin, ma no l'Italia. Giusto per precisare, loro con i loro produttori, manager e i voti pilotati, noi con i nostri gusti da...cestinare. Ma sono i nostri e restano tali. Non so fino a quando ci saranno i Maneskin. Comunque a ciascuno il suo!

 
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QUANTO COSTA LA FELICITA'?

Post n°3927 pubblicato il 23 Maggio 2021 da monellaccio19
 
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Il "World Happiness Report 2021" è un riconoscimento mondiale che viene assegnato ogni anno, alla nazione del popolo più felice della terra. Un titolo decisamente prestigioso e se i Finlandesi per il terzo anno consecutivo se lo aggiudicano, una ragione ci sarà. In particolare, quest'anno, un elemento molto particolare ha qualificato gli amici finlandesi: la pandemia, il virus che ha stravolto il pianeta e che ha esercitato cambiamenti più o meno sensibili per tutte le popolazioni. Quindi hanno contato molto l'impatto della emergenza sanitaria sui cittadini e le analisi di come i governi abbiano reagito al covid. Notoriamente i finlandesi ripongono molto fiducia nelle loro comunità e difronte a una crisi di cotanta durezza, si sono affidati pienamente alle decisioni prese da chi amministra nazione, regioni e comuni. Civiltà e cultura che solo i popoli del nord Europa sanno dimostrare e vantare: non sono stereotipi e luoghi comuni questi; parlare di occupazione, onestà, sicurezza e redditività, non appartiene al mondo delle favole. La salute dei cittadini specialmente, è una priorità assoluta. Noi italiani per questo 2021, abbiamo conquistato il 25° posto e abbiamo fatto tre passi avanti: nel 2020 avevamo ottenuto il 28° posto. Quest'anno, tanto per avere riferimenti più precisi, nelle prime dieci posizioni troviamo con la Finlandia, altre cinque nazioni del nord Europa: Islanda, Danimarca, Olanda, Svezia e Norvegia, una ulteriore dimostrazione di come il nord europeo, sia ligio, zelante e prodigo nel garantire ai propri abitanti tutto ciò che possa assicurare serenità, pace e felicità. Inoltre se vi fosse ancora qualche dubbio da spazzare, vi parlerò di...economia domestica. Donne, chi se la ricorda? Una materia scolastica a tutti gli effetti, come l'Educazione Civica: materie depennate dai programmi scolastici italiani e che in quei paesi sono ancora regolarmente incluse, anzi, fino a qualche tempo fa interessavano ragazzi delle medie, ora sono obbligatorie anche per le elementari! Bene, ora entrano in gioco gli stereotipi e i luoghi comuni: i bambini sin dalle elementari (maschi e femmine) imparano ad applicarsi con le faccende domestiche, tutte nessuna esclusa come cucinare, stirare, cucire ecc.ecc. Qualcuno ora, leggendo tutto ciò, sta rabbrividendo e scuotendo la testa. Ma come, occupazioni tipicamente femminili da imparare alle elementari e studiarle anche alle medie? Certo, la parità è anche questa e non solo quando conviene a qualcuno. Pertanto, gli esempi non mancano, la felicità dei Finlandesi è sintomatica, è un esempio che va studiato e se occorresse  anche portare uomini e donne sullo stesso piano per quanto riguarda i compiti da dividere in casa, allora rimuoviamo definitivamente il tabù dell'uomo con il grembiule e mettiamo mano alla nostra società civile. Tutto e tutti concorrono a farla avanzare e pronta a soddisfare bisogni e necessità di tutti indistintamente. Tre volte di seguito un riconoscimento non lo si ottiene per caso, convinciamoci!

 
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MARILYN! TIRATI SU I PANTALONI!

Post n°3926 pubblicato il 22 Maggio 2021 da monellaccio19
 
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"Quando la moglie è in vacanza" storico film del 1955 con la grande Marilyn Monroe: una star del cinema, un'icona del novecento. Non mi ricordo quante volte abbia visto questo film, ero ragazzo e non mi stancavo di vederlo in tv tutte le volte che andava in onda. Star per i suoi film e icona per la società di quel tempo, dagli anni cinquanta in poi, una attrice sempre al centro delle cronache!!! A Palm Springs in California, posto frequentato da tanti turisti, è stata esposta dal 2012 una sua statua dove appare così come l'abbiamo vista nel celebre film: in strada, ferma su una grata, tutta in bianco e all'improvviso, un soffio d'aria violento parte dal basso e le alza il vestito. Una scena bella e molto nota, la sua esuberante  bellezza resta per alcuni secondi in mostra e le gambe scoperte fino a sbirciare gli slip, deliziano gli spettatori. Niente erotismo, niente pruriti scomodi, solo una donna che sa di essere bella e che non frena quel violento alito, anzi, le fa piacere e a parte l'acuta malizia, altro non c'è! Ebbene la statua, alta nove metri e pesante più di 15 mila chili, è stata l'attrazione per molti anni in quel di Palm Springs. Ora dovendo essere spostata dinanzi all' "ArtMuseum", nascono i problemi: secondo una tale Elisabeth Armostrong (?) non è possibile esporre la statua in quelle condizioni (la gonna è alzata e come noterete nel breve filmato, oltre le gambe c'è di più) e la mostra delle sue parti non la onorerebbe! Vabbè, ci risiamo e sentiamo quest'altra puffanata che non è la prima, non è l'ultima e a seguire fino alla fine dei nostri giorni, saremo seppelliti da kazzate del genere. Avete capito bene, siamo a sfrigugliarci ancora con 'sto kakkio di "politicamente corretto" che ci perseguita da un bel po'. Allora che si fa? Tutti sotto la statua a sbirciare sotto la gonna per farsi venire il torcicollo con la testa verso l'alto, oppure la "costringiamo"  ad indossare un bel pantalone affinché non si vedano le gambe, il culo e quanto altro previsto dalla torbida immaginazione perversa di costoro? Smettetela con 'ste menate, le state contando le volte che ve lo dico? Beh, fate attenzione che un cortese vaffan'cucolo può sempre partire con audacia e scortesia. 'Sti bigotti hanno raccolto 40 mila firme per bloccare la statua! Bacchettoni e baciapile, fatevi da parte e inchinatevi dinanzi alla maliziosa Marilyn. Allora, di porno non si parlava, oggi ci esce dalle orecchie dagli occhi e siamo a discutere sulla Monroe? 



 

 
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