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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Messaggi del 03/07/2017
In un luogo vasto dove si sia esibito Vasco, 220.000 persone avranno pur perduto qualcosa? Succede comunque e sempre: sarà la voglia di stare insieme vicini, vicini, sarà che in quei momenti si perda ogni inibizione, sarà che nella calca non ci si avveda e non si badi, certo è che il giorno dopo, nel momento delle pulizie generali, chi ha provveduto a spazzare tutto ciò che è rimasto sul campo di "battaglia", ha trovato di tutto e di più. A parte i vuoti (a rendere e a non rendere) lasciati sul terreno alla fine delle grandi manovre, l'elenco degli oggetti rinvenuti è ricchissimo e indica di cosa siano capaci di portare con loro i fans di un mostro sacro come Vasco. Ebbene partiamo dalla normalità: 111 smartphone (direi pochini in verità, non vorrei che qualcuno abbia messo da parte qualche pezzo pregiato), 3 tablet, 1200 mazzi di chiavi (questo è un classico), 670 paia di occhiali, 1 rolex submarine in acciaio, 51 carte di credito, 170 scarpe (non è dato sapere se accoppiate e/o singole), 1 pigiama da uomo (giusto, se ha fatto le notti per prendere un buon posto, avrà dormito col pigiama), 2 stampelle (beh, Vasco fa miracoli quando si esibisce), 29 felpe, 2 materassini gonfiabili, 2.000 euro (tra spicicoli e cartaceo sparsi nei vari portafolgi ritrovati), 33 sacchi a pelo, 1 statuetta in legno di Padre Pio e una marea di cappellini,polsiere e bandane. Un bazar vero e proprio, roba che si perde, si lascia momentaneamente e per la foga poi si dimentica, però....c'è un però e qui passiamo all'origanalità dell'oggettistica scordata, persa e/o volutamente mollata: si accettano i 60 reggiseni che molte donne abbiano tolto quando Vasco abbia cantato "Rewind", ma comela mettiamo con le 120 confezioni di preservativi intonsi? E la confenzione intonsa di 12 assorbenti per adulti incontinenti? E infine, i 28 sextoys lasciati sul campo, che senso hanno? Che strani siamo: perchè andare a ficcarsi tra 220.000 persone, accalcate, eccitate e festanti, incontrollabili e prtar con sè questa roba? Capisco le chiavi, gli smartphone e tutta la roba che abbia elencato nella prima parte, ma quest'ultimi accessori vari, specialmente nuovi, perché non riportarli a casa?
P.S. Questo è un lampante e palese esempio di fake o bufala.
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Un migliaio di veneziani doc, ieri hanno partecipato ad un corteo per vantare, la loro dignità di cittadini, i loro limiti imposti da una città ormai invivibile e il diritto ad avere una dimensione civile in un contesto che sembra un pentolone dove ci sia di tutto, tranne i veneziani veraci. Partiti dall'Arsenale hanno raggiunto i luoghi più frequentati dai turisti e con uno striscione in testa al corteo hanno dichiarato guerra proprio ai turisti: "Venezia è il mio futuro". Mi spiace dirlo, ma credo che questo coraggioso manipolo di veneziani, nonostante le loro buone ragioni, non caverà un ragno dal buco e dovrà optare per la dura scelta già fatta dalla maggior parte dei veneziani: mollare la città e vivere nelle immediate "periferie". Da anni questi problemi sono attuali, si parla, si discute ma non si è mai giunti a nulla di concreto, accadrà lo stesso anche oggi. I veneziani devono decidere quale deve essere la loro economia di base, la loro redditività ha una solo fonte: il turismo e l'indotto. Detto questo si può procedere a ristabilire ordine e compostezza, vivibilità e rispetto per chi ci vive. Ormai i cittadini residenti a Venezia si contano sulle dita ed è evidente come la maggior parte abbia fatto le sue scelte discutibili o meno. Tutte le abitazioni (la maggior parte) sono divenute alberghi, pensioni e una marea di Bad&Breakfast, non c'è un palazzotto, uno stabile che non sia stato adattato. Le visite mordi e fuggi che vorrebbero evitare sono proprio quelle che danno i maggior introiti e magari i peggior problemi; i locali sono tutti negozi di souvenir e cianfrusaglie diverse, ristoranti, pizzerie, pub e mangereccio in genere. Ovvio che gli affitti e le locazioni siano alte, è alto il flusso, è alto il consumo, è alto il costo della vita. Le grandi navi bianche dei croceristi non smetteranno di passare davanti a S.Marco: pagano un dazio per quel pseudo inchino e se vietassero il passaggio, le navi non farebbero più scalo nella città lagunare. E' vero, Venezia è patrimonio dell'umanità, sotto l'egida dell' Unesco è protetta: per ora si occupano d'altro e nel tempo non credo che possa cambiare molto. I veneziani non possono lamentarsi molto anche se ne hanno ben donde: gli affari là in città, li fanno tutti, sono tutti implicati nei servizi e nelle offerte commerciali, quindi raccontiamola giusta. Se il manipolo avrà la forza di convertire tutti gli altri concittadini a rinunciare al reddito del turismo (sia quello che sia) allora decidano se stare dentro al business o meno. Due piedi nella stessa scarpa non si possono tenere. Io sono pronto a riconoscere che la situazione generale possa precipitare da un momento all'altro, ma loro i cittadini devono dire esattamente cosa vogliano fare da grandi. Provassero a chiudere la città!
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