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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Messaggi del 12/10/2021
Mi ha colpito molto una notizia: in Kazakistan una trentatreenne appassionata di "bungee jumping", ha perso la vita lanciandosi dal tetto di un hotel alto 24 metri. A causa di una corda elastica non fissata perfettamente, la donna si è lanciata tranquillamente e purtroppo, si è schiantata contro un muro. Di corsa in ospedale, ma tutto inutile: è deceduta. Il video è spaventoso, si notano i collaboratori che la imbracano, controllano i ganci e il giubbetto, e la voce del marito che le grida "Ti amo!". Lei sorride e si lancia...ed è stato il suo ultimo lancio. Lascia anche tre figli sotto i quattordici anni. Tragedia immane che potrebbe coinvolgere tutti coloro che praticano questo sport estremo. Desidero porvi una domanda cogliendo questo drammatico caso: è giusto secondo voi che una mamma, appassionata di codesto sport audace e azzardoso, pratichi il "bungee jumping" nonostante abbia un marito e soprattutto tre figli? La scelta di coloro che praticano questi sport estremi è libera, nessuno li obbliga e credo che spetti a loro ogni decisione. Tengono conto del rischio? Si capacitano che qualcosa possa andare storto e procurare gravissime conseguenze? Non mi raccontate del fato e/o del caso in cui una persona esce di casa e appena fuori dal portone, una pianta in un grosso vaso cade dal quinto piano e lo colpisce in pieno ammazzandolo. Il fato, la combinazione sono ben altro, qua c'è di mezzo una scelta personale e volontaria di una mamma. Che ne pensate?
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