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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi di Aprile 2023
Il mio 51% è solita, per aver contratto esperienze precedenti in tanti anni di spese e acquisti, tenere in borsa delle buste capaci e resistenti, nel caso capiti di fare spese impreviste e avere la possibilità di raccogliere ciò che abbia acquistato, in sacchi molto pratici che reca sempre con sé. Una busta, ovunque si facciano compere, costa e sono soldini che poi pesano sui bilanci delle famiglie. Vedete quella in alto? Ha un nome "Brown Bag" e sicuramente vi state chiedendo: "Da quando in qua una comune busta abbia un nome?". Bella domanda, però vi dico subito che ha un nome perché è presente in due formati: una più piccola costa 1.500 euro e quella più grande, appena 2.000 euro! Azzarola! E a che servono? Beh, se si acquistassero lingotti d'oro e non sapeste dove riporli, la busta tornerebbe utile! A parte le kakkiate, la busta è della "Bottega Veneta" che uniformandosi a marchi eccelsi come il suo, ha pensato bene di proporre la sua ultima novità scimmiottando grandi marchi prestigiosi. Vi svelo il segreto del prezzo: non è carta come sembra, non è da cestinare appena si lacera magari riempiendola con la spesa al supermercato. La borsa esternamente è in pelle di vitello, l'interno è scamosciato e i manici sono lavorati per far credere che siano fatti con una comune cordicella. Il creatore di siffatto manufatto, è Matthieu Blazy che per la collezione primavera/estate 2023, ha disegnato il capolavoro. Raga', la provocazione è servita, si suggerisce di recarla con sé insieme alla borsa tradizionale, magari sempre della Bottega Veneta. Se aveste bisogno di un rogito notarile, vi ricordo il mio notaio di fiducia.
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Se ci si mettono anche gli studenti a fare gli spiritosi irriverenti e con battute razziste velate, allora siamo messi molto male. Pensavo, ritenevo erroneamente, che chi fosse un po' avanti culturalmente e quindi in grado di usare pochi neuroni, quelli giusti e sufficienti, non avesse la voglia e la spinta beffarda, per scendere così in basso, come spesso accada con personaggi di levatura inferiore socialmente e culturalmente. Da tre studentesse universitarie mi sarei aspettato qualcosa di meglio, ma così non è stato. Mi irrita che il video abbia fatto il giro del web in lungo e in largo e alla fine, poiché siano italiane, ci becchiamo le critiche aspre diffuse in rete: "I soliti italiani". Le ragazze viaggiavano su un treno diretto a Como e sedute vicino a una famiglia cinese, hanno cominciato a chiacchierare, a fare riferimenti inopportuni e razzisti. Il caso abbia voluto che le tre studentesse abbiano filmato e postato, ma contemporaneamente, anche una ragazza pakistana che era sul treno con la famiglia cinese, abbia filmato tutta la sequenza per cui alla fine i video sono passati da tiktok a tutto il web, raggiungendo gli angoli più remoti del pianeta. Le tre tapine hanno rimosso il video rendendosi conto delle caxxata fatta, ma è stato troppo tardi: lo avevano visto tutti! Sono costernato, non mi piace questa prosopopea gratuita e propositiva, per una figuraccia internazionale. Pensate, sono stati interessati i rettorati delle più importanti università del nord, per riconoscere le tre...grazie e quindi chiarire la storia e nel caso, procedere con interventi vessatori. Vedremo, resta il fatto che il danno c'è, le critiche sono giunte da ogni parte e come avrebbe detto Emilio Fede, quando Berta filava: "Che figura di m***a!".
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Vi invito a leggere questa circolare inviata a tutti i dirigenti del suo Ministero della Cultura, che richiama l'attenzione su un avvenimento ricorrente e riscontrabile, ogni qualvolta in Italia, in particolari occasioni, si occupi una giornata lavorativa tra due festive. I musei aperti il 25 aprile, hanno sopportato la mancanza del personale che abbia fatto ponte festivo disertando e danneggiando, il grande flusso turistico pronto a sfruttare l'ingresso libero ai musei e ai luoghi storici del nostro paese. Commentate voi: che ve ne pare? E' giusto il richiamo oppure è pretestuoso per mostrare ancora una volta come sia solerte il nostro Ministro? Lui, Sgarbi e altri rappresentanti dello stato, come hanno passato la giornata del 25 Aprile?
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Festa della liberazione, dovremmo essere tutti sereni e felici, si celebra una giornata importante per il nostro paese, eppure con questo clima avvelenato, con queste diatribe di basso livello e con acredine espressa con severità, non mi va di sorridere e gustarmi la festività. Sono di umore pessimo e non c'è molto da raccontare, da riportare. Tuttavia, improvvisamente mentre sfoglio il Corriere, leggo di una notiziola, un semplice fatto di cronaca cittadina e mi si riempie il cuore: una anziana signora su un bus pubblico, prenota la fermata per scendere, il mezzo si affianca al marciapiede e poiché la signora ha grosse difficoltà, la donna alla conduzione del bus, tira il freno a mano e aiuta la povera donna a mettere piede a terra. L'accompagna sotto la pensilina e assicuratasi che stia bene e tutto sia a posto, la saluta, risale sul bus e riparte. Qualcuno ha filmato, qualcuno ha fotografato, e il web ha apprezzato moltissimo il gesto della autista! Bene, piccole storie di vita, modesti gesti che non si vedono più e quindi maggiore è il piacere per apprezzarli, forte è la commozione e fervida la speranza che questa società sempre più opprimente e fatiscente, ridoni a noi tapini, la voglia di stare...vicini, vicini ed essere sempre più generosi verso il prossimo.
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A Madrid, dopo che fu abbattuto il grande manicomio della città, a imperitura memoria, quasi un monito, lasciarono la targa che era posta all'ingresso: "Non ci siamo tutti, non lo siamo tutti". Perfetta frase che sarà sempre d'attualità perché asserisce una grande realtà. La psicologa Barbara Capovani, uccisa l'altro giorno con estrema violenza da un suo ex paziente (già arrestato) con precedenti già noti e noto per le sue scorribande, avrebbe potuto evitare questo proditorio attacco alla sua incolumità? Dal 1978 con la legge Basaglia abbiamo chiuso i manicomi, eravamo pronti a fronteggiare diversamente queste persone che non meritavamo certi trattamenti e il tempo ci ha dato ragione? Non voglio aggiungere altro, pensateci, riflettete e giudicate. Qualcuno dopo questo ennesimo caso, suggerisce di riaprire i manicomi. Sarà il caso o è solo propaganda politica?
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