Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
scampoli, ritagli, frizzi e...lazzi

Area personale

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
Citazioni nei Blog Amici: 176
 

Ultime visite al Blog

Sono44gattinfilax6.2cassetta2Vince198e_d_e_l_w_e_i_s_smonellaccio19monellaccio_19g1b9hesse_fsurfinia60simona_77rmskotos71Dott.Ficcagliaapungi1950dr.emme
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Messaggi del 19/03/2020

STARE A CASA....E PICCHIARE LE DONNE?

Post n°3511 pubblicato il 19 Marzo 2020 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

Il problema purtroppo è serio: non solo dobbiamo preoccuparci del male maggiore, della sua aspra cattiveria e del suo alto pericolo mortale, ma contestualmente, sono altre le ragioni per cui l'attenzione destinata al coronavirus, viene distolta, aggravata da ben altri rischi e sottovalutata da chi invece dovrebbe preoccuparsene. Un segnale è giunto dalla Cina e precisamente proprio dalla provincia di Hubei, la zona rossa per antonomasia, laddove il virus ha cominciato a mietere le sue prime vittime. Scattata la necessaria e preventiva quarantena per milioni di persone, chi è preposto alle verifiche, ha rilevato che le "violenze domestiche" avvenute nell'area, sono raddoppiate rispetto al mese di febbraio dell'anno scorso. Un dato allarmante che non è passato inosservato specie all'associazione cinese (non governativa) che si occupa delle donne. Non occorreva a loro, come non occorrerebbe ad altri in qualsiasi altra parte del globo, una sfera di cristallo per capire la ragione di questa impennata: lo stare in casa, la coppia obbligata dalle regole impostate dal governo, nella maggior parte dei casi è esplosa inducendo gli uomini a usare violenza sulle donne. Lo si evince facilmente e le spiegazioni per codeste esplosioni, sono riscontrabili: dalla paranoia che abbia coinvolto i meno pazienti, i più irascibili e i più maneschi, quelli che in casa non riescono a star più di tanto. Si inalberano per nulla, danno sfogo alla loro potenziale ipocondria scattando per ogni nonnulla e scaricando sulle donne tutte le colpe e le responsabilità. Se poi ci sono figli magari sono vittime anche loro. In Italia, alla luce di questi dati, le associazioni interessate alla materia, si sono attivate immediatamente perché il governo fosse attento e pronto per eventuali casi riscontrabili. Già, ma come può una donna, vittima della violenza assurda e inevitabile, provvedere alla denuncia? Stare in casa, 24/24 h. con la bestia, non è facile: non si può uscire, non si può telefonare per il soccorso, lui, l'inumano è lì e magari teme la reazione e sorveglia la compagna. Le donne sono impaurite, non sono disponibili alla reazione, oggi è più facile sottostare, rimanere passivi, non reagire e buscarle di santa ragione, più che chiedere aiuto. Questo accade già in condizioni normali, le conosciamo le storie, sappiamo come vanno e alla fine, poche sono le donne disposte a superare il blocco che le frena: molto meglio tacere e addirittura, sostenere il falso negando le aggressioni e dichiarare candidamente che amano il compagno. Brutture senza fine, il virus comporta anche questo problema e battersi diventa sempre più difficile. Non è andata così per un caso recentissimo: il PG della Cassazione, il dott. Mario Fresa è stato denunciato dalla moglie per averle usato violenza sferrandole un pugno alla tempia; erano presenti il figlioletto e la tata. Epilogo di una vicenda che, come riportato nella denuncia, si è aperta con una lite furibonda,  minacce reiterate  e sette giorni di prognosi. La donna ha chiamato subito i carabinieri che a loro volta hanno mandato un'ambulanza per soccorrere la signora. Allora, se dobbiamo considerare che anche un magistrato possa esercitare violenza in un momento di tensione e di forte avversione contro una donna, siamo molto preoccupati. Intanto nelle more, il Dott. Fresa è stato sospeso e si procederà all'accertamento dei fatti. Ammettiamolo: #iostoacasa è necessario, obbligatorio e serve a combattere il virus, lo stiamo facendo tutti e bene o male, nonostante le insofferenze e le voglie di libertà pensando a fughe improvvise pur di uscire, di contro, mantenere la calma è una priorità. Le donne che in questi momenti restano vittime di assalti proditori e violenze gratuite, facciano il possibile per reagire e denunciare immediatamente. Tacere non serve e non paga, o meglio, paga solo per l'uomo!

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963