|
Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, come prevede la normativa n.62 del 2001. Alcune foto di questo blog e del relativo profilo e/o sito sono state reperite sul web. Ove fosse stato violato il diritto di copyright, prego i proprietari di darmene avviso, per la relativa rimozione. Ogni testo e foto di mia proprietà non possono essere copiati o riprodotti, senza mia autorizzazione, ai sensi della normativa n.29 del 2001.
Menu
Area personale
Chi può scrivere sul blog
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
Messaggi del 10/08/2017
Sono trascorsi appena due anni da quando Angelo Cambiano sia stato eletto sindaco con una lista civica di sinistra al comune di Licata (AG) in Sicilia. Licata, è bene ricordarlo, non è famosa solo per la sua bellezza cittadina e per i suoi siti da visitare, è famosa anche per il suo mare limpido e cristallino meta di tanti turisti. A causa di quel mare e di quelle spiagge tipiche del sud dell'isola, da decenni in quel comune si combatte una guerra cruenta e senza esclusioni di colpi. Il buon sindaco è stato battuto in consiglio, è stato mandato a casa anche da chi lo ha tradito perché non si è uniformato alla tacita linea politica dei cittadini che non vogliono, dopo sentenze definitive e ormai eseguibili da tempo, che le loro case (ville ormai) situate sulla costa a meno dei 150 metri fissati per legge, vengano abbattute. Case che devono essere buttate giù, rase al suolo per rendere giustizia alla costa depredata della sua naturale bellezza. Una battaglia interminabile: da anni gli abitanti di quelle abitazioni "abusive" si oppongono e puntualmente sono anni che i sindaci che si susseguono, cercano di eseguire l'abbattimento voluto dai giudici. La verità è che i precedenti amministratori, non hanno messo il piglio e la volontà politica per assolvere al mandato e cincischiando, temporeggiando, hanno fatto in modo (all'italiana) di rimandare ed evitare che si abbattesse, magari, anche la loro casa. Con il sindaco Cambiano le cose potevano patire una sorte conclusiva e definitiva: in campagna elettorale e in tv (il caso era diventato nazionale) aveva promesso il pugno duro come legge voleva e così è stato: due anni di impegno civile e sociale per eseguire un ordine giudiziario. Macché, non ce l'ha fatta e così lo hanno sfiduciato: ancora una volta un'autorità scelta dal popolo soccombe difronte alla barriera insormontabile e omertosa della gente che se ne frega delle leggi, protegge il suo bene abusivo e non intende farsi soffiare una casa che con il suo belvedere sul mare vale molto di più di ciò che valeva decenni e decenni fa, quando furono costruite e parevano case coloniche. Oggi a vederle molte sembrano ville signorili: sapevano che non avrebbero potuto costruire eppure hanno infranto la legge e hanno ampliato, ammodernato e abbellito tutte le loro case. Chi vincerà alla fine questa guerra? La legge o la gente che fa il suo comodo e se ne frega delle leggi? E coloro che non posseggono case sul mare, sempre cittadini di Licata, che dicono?
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Se sarà questa la strada da intraprendere per un prossimo e imminente futuro, allora credo senza tema di smentita, che la politica ne esca ormai del tutto sconfitta. Resta solo un ricordo sbiadito, e sta a cuore di pochi intimi nostalgici capaci solo di sognare e di mantenere posizioni ben in vista...non si sa mai. Abdicare per far posto ai cabarettisti, ai comici, agli intrattenitori divertenti di cui si servano la nostra televisione e il nostro cinema, non so se è una scelta giusta e opportuna, tuttavia, dobbiamo prendere atto che la gente, il popolo, tende, pur di cambiare e spazzar via tutto l'inutile movimento dei "signori" padroni della politica vetusta e lisa, a rinnovare (per la delusione accumulata nel tempo) pescando da bacini ricchi di personalità interessanti, magari a digiuno di politica, ma che alla distanza potrebbero dimostrare doti sorprendenti e qualificate. Il Palazzo Ducale di Genova è una opera architettonica molto bella, fondato alla fine del duecento, dimostrò la forza politica e commerciale di Genova repubblica marinara conquistatrice e padrona del Mediterraneo. Il tempo poi, ha permesso l'ampliamento, i restauri e le innovazioni del Palazzo e oggi con la sua imperiosa maestosità, è sede della Fondazione che porta il suo stesso nome. Un ente che si occupa e preoccupa di promuovere le arti tutte, con mostre, sale cinema, congressi e punto di ritrovo per incontri culturali. Alla presidenza di questa celebre Fondazione è stato nominato Luca Bizzari, genovese e famoso comico/cabarettista che fa generalmente coppia con Paolo Kessisoglu. Sono insieme da molti anni, molto bravi e simpatici e come tutti i comici linguacciuti, sono apprezzati per la loro comicità ironica e sarcastica. Non ho nulla contro Luca, ha sorpreso tutti la sua scelta dettata dal governatore Toti e dal sindaco di Genova e no perché mancassero candidati genovesi e capaci. Hanno ritenuto che un nome famoso dello spettacolo, per quanto bravo possa essere, sia capace di piacere e di fare il presidente della Fondazione. E' comunque un segnale, un cenno che non va sottovalutato a prescindere dai risultati del suo lavoro. Luca ha accettato e ha già dimostrato coraggio nel non rifiutare. Ora aspettiamoci che altri seguano, per confermare il nuovo orientamento, la stessa strada: Lino Banfi, Bertolino, Bisio, Manera e tanti altri bravi attori di cabaret e/o intrattenitori, chiamati a dirigere enti, fondazioni e organizzazioni nazionali con risultati più proficui fin'ora ottenuti da personaggi forse meno famosi ma...politici. Far di meglio per Bizzarri e altri eventuali aspiranti, non dovrebbe essere difficile visti i risultati di coloro che li hanno preceduti.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |