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Messaggi del 14/05/2018

E' COME SPARARE SULLA CROCE ROSSA

Post n°2872 pubblicato il 14 Maggio 2018 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per ambulanza assalita  a Napoli

 

 

Usiamo spesso, in casi specifici e singolari, una precisa definizione: "E' come sparare sulla Croce Rossa". Ovvero, esercitare una violenza inaudita e proditoria, contro tutto ciò che sia contrassegnato da una neutrale "Croce Rossa". In tempo di guerra, tutto era possibile, ma il rispetto, la neutralità e l'integrità di un ospedale, di un centro di raccolta feriti o  di mezzi di ogni genere con una vistosa croce rossa, erano sacri, inviolabili. Purtroppo, i tempi cambiano come tutti ammettiamo e spesso anche le più basilari regole senza tempo e senza scadenze, vengono stravolte, disattese e ignorate. Napoli, ancora una volta, vede all'opera teppisti, delinquenti di ogni risma che violano la città e i napoletani che nulla hanno a che spartire con le loro bravate: si continua, si offende una intera città e pare che non ci sia nulla da fare. O meglio: parlano, fanno riunioni, il comitato della sicurezza cittadina discute, il prefetto indica, il sindaco invita e le forze dell'ordine fanno tutto il possibile per garantire il rispetto della legge, della civiltà e della educazione civica. Già v'era stato un caso di un "poco di buono" che aveva picchiato personale di un ambulanza, ma solo dopo poche ore, un caso più allarmante e discutibile aveva sconvolto Largo Antignano: un ambulanza percorreva la strada a sirene spiegate e con codice rosso con un paziente a bordo, quando è stata presa in pieno da un paletto di ferro (qualcuno ha parlato di un copri tombino pesante) che ha colpito un vetro laterale del mezzo. Vetro in frantumi, operatrice paramedica ferita e il paziente sulla lettiga scioccato. Ovviamente si sono sollevati tutti per questo ennesimo gesto vile e improvviso: medici, associazioni, 118 e quanti preposti ai servizi di assistenza e pronto intervento, hanno lamentato la situazione in cui sono costretti ad operare: "Impossibile continuare in tal modo, siamo esasperati ed è necessario trovare soluzioni al problema". Così parlano gli operatori del servizio 118, i paramedici e gli infermieri ormai allo stremo e impauriti. Addirittura dal "Ordine dei Medici", viene manifestata una comparazione forse enfatizzata, ma che rende molto l'idea  del clima e del contesto in cui sono costretti a lavorare: "Sembra di essere a Raqqa!". Raqqa, città della Siria, è stata teatro delle violenze sanguinose della guerra: in mano all'ISIS è  stata per un periodo, la loro capitale e per riconquistarla abbiamo visto tutti la tragedia della guerra: si sparava a tutto ciò che si muoveva, i civili inermi subivano la stessa sorte dei combattenti, per nulla protetti morivano sotto i bombardamenti e usati come scudi umani!  La "Croce Rossa" internazionale non poteva accederà nella città per aiutare i feriti (tantissimi) poiché sparavano anche sui mezzi e gli uomini riconoscibili dalle particolari pettorine. Insomma, situazioni insostenibili per le quali, non solo a Napoli e per le ambulanze, si richiede attenzione e misure: parliamoci chiaro e costa dirlo, ma dappertutto e per quanto accada ogni giorno nel nostro paese, se non si passa alle maniere forti, vinceranno sempre i cattivi, i manigoldi, i teppisti, i ladri, i mafiosi e tutti coloro che fanno delle loro attività malandrine, una bandiera unica e irreversibile: quella del male che vince sempre sul bene!

 
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