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Messaggi del 18/01/2019

LA MORTE...IMPROVVISA E PREVISTA

Post n°3116 pubblicato il 18 Gennaio 2019 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

E' vero, gli sbarchi sono diminuiti e di clandestini e/o extracomunitari, ne abbiamo accolti molto meno che in passato e quindi, la maggioranza degli italiani ne è felice. Mi sembra un'equazione legittima, equa ed evidente. Se un governo di maggioranza, compie, adotta e mette in pratica leggi, norme e quanto altro sia possibile per frenare e/o disciplinare i flussi dei barconi o l'introduzione nel paese per altre strade, di gente che entri nel paese senza alcun "invito", significa che compia la volontà della maggioranza degli italiani. Dicevo che sono diminuiti gli sbarchi, meno gente approda e quindi tendiamo verso una situazione di normalità, ma di contro nessuno o pochi parlano dei naufragi e dei morti tra coloro che ancora partono e che in assenza di immediati soccorsi, muoiono in mare. Questo aspetto non ci interessa  e  Salvini  ha dato la massima priorità al grave (sic) problema; beh, diciamo la verità, non ci voleva mica molto o un uomo di caratura eccezionale per cogliere questa occasione: è bastato dire: " E’ finita la pacchia, prima gli italiani”. Il magico vignettista Maxxox, italianissimo disegnatore e fumettista, ha creato la vignetta che vedete in alto per suffragare quanto scritto in un  libro dalla dottoressa Cristiana Cattaneo, medico legale che nella sua carriera ne ha viste di tutti i colori: ha voluto scrivere  un bel e dettagliato libro sull'argomento poiché le sue esperienze andavano raccontate necessariamente visto che tra le sue mani, purtroppo, sono passati decine e decine di corpi senza vita di questi "avventurosi" che hanno tentato di andare incontro ad una nuova vita, consci e convinti di poter morire prima in mare. Tutto previsto per loro: "O la va o la spacca”. Un bambino di quattordici anni del Mali, nel 2015, è morto durante la traversata insieme a 58 persone, inoltre aggiungendo i dispersi mai ritrovati, salirono a 700/800 le persone ritenute definitivamente scomparse. Il ragazzo è morto come gli altri, nulla di particolare, lui con altri più grandi o più piccoli, non sono riusciti a compiere l'arduo viaggio. La Dottoressa Cattaneo quando ha avuto quel corpicino più ossa che pelle, quasi lacrimava per l'ennesima visione di poveri disgraziati finiti miseramente. Eppure abituata a far bene il suo lavoro, non avrebbe dovuto bagnare le sue gote, procedere freddamente nel compiere il suo preciso lavoro. Tuttavia l'ha colpita un pezzo di carta umido e fradicio ormai, dopo tante ore in mare: spuntava dalla tasca interna di un indumento che il ragazzo indossava: era una pagella. Era l'aprile del 2015. Un caso pietoso riportato nel libro e accaduto anni fa, ma non è importante: potrebbe essere accaduto ieri, oggi...o domani, che differenza fa? La sua pagella in tasca: un segno del destino, una speranza da coltivare, un sogno per un ragazzino che magari voleva dimostrare la sua frequentazione presso una scuola; il suo impegno, il suo modesto sapere per continuare a studiare qui o altrove e senza dover pregare, senza dover fare a gomitate con altri. Un piccolo diritto da chiedere, ma solo per crearsi un dignitoso futuro, una vita da vivere senza paura di morire da qualche parte e senza avvertire la paura di chi lo avesse voluto accogliere per aiutarlo a non azzerare i suoi sogni. Se questa storia ha toccato i vostri cuori, ne sono felice e credo possa dimostrare che in fondo si può arrivare al governo e agire in nome e per conto degli italiani, ma chi si è appena commosso credo non possa far parte degli elettori di questo governo. Ovvero non tutti gli italiani “devono” pensarla come quelli che hanno vinto! 

 

 

 
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