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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi del 01/03/2019
"Lasciate ogni speranza o voi che entrate...", ma alla faccia del sommo toscano, era esattamente al contrario il sistema sanitario di base al "Gaslini" di Genova. La speranza non la mollavano quando c'era da fare analisi e pagare il ticket che compete all'utente. Indagare 2.300 persone per questo reato, piccolo nelle sue cifre ma allargato a tutti i conoscenti e amici di circa 600 persone, ha comportato, tra il 2015 e il 2016 il coinvolgimento di molti, tanti lavoratori del Gaslini: a partire dal Direttore del laboratorio a tantissimi operatori sanitari del noto ospedale. Ci sono state indagini, condanne e il caso sembra ormai chiuso, ma mi permetto richiamare la vostra cortese attenzione su un malvezzo di cui siamo tutti protagonisti, chi più chi meno: alzi la mano chi in questo paese non abbia almeno una volta cercato l'aiutino, la piccola raccomandazione per "accelerare" un iter sanitario, per evitare code e lungaggini burocratiche e infine, per avere un "amico" che ti prestasse la giusta e ambita attenzione. E' questo il nostro paese e non basteranno i secoli, le epoche e i movimenti all'avanguardia per cambiare ciò che resta un'erbaccia inestirpabile. Troppo radicata in un paese che ha sempre vissuto in queste condizioni. Un tempo tutto ciò sembrava un totale, particolare e unico "difetto" meridionale: solo noi "sudici" potevamo osare tanto e piangere miseria per come funzionasse la nostra sanità nel tempo. Oggi pian piano si scoprono altarini impensabili al Nord: il tanto declamato nord, sta messo male perché meno platealmente del sud, viene colto con le mani nel sacco. Se non sono favoritismi c'è tanto altro che non funziona. Il barcone è uno solo, si chiama paese Italia e se c'è da lavorare per rimettere le cose su un binario di correttezza e onestà, c'è da metterci tempo, generazioni e generazioni: la cultura innanzi tutto, se non formiamo e plasmiamo i prossimi cittadini, non otterremo mai niente. Prima gli italiani...ad essere forgiati e rispettosi dal sud al nord, dall'est all'ovest. Dopo vedrete che tra qualche centinaio di anni, le cose funzioneranno anche senza aver bisogno di chiacchiere politiche e propagandistiche.
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