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Messaggi del 12/08/2019

MANO TESA...ELOQUENTE RICHIESTA

Post n°3300 pubblicato il 12 Agosto 2019 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

Una mano tesa e aperta, con il palmo rivolto verso l'alto, è una mano che "chiede" aiuto per bisogno. Non è un principio da discutere e da valutare, è un dato di fatto ineluttabile. Mi e vi chiedo, se facendo l'elemosina a qualcuno che chiede, vi ponete la domanda: "Ma se gli do qualcosa, che fa? Si droga? Se li beve o si sfama?". Una domanda che spesso ci depista, ci mette fuori strada e annienta la nostra anche modesta voglia di aiutare. Molti, dopo le prime volte imbarazzanti, evitano questa "domanda/trappola" che aliena e inibisce al punto di passare senza guardare il questuante, procedendo senza remore, senza esitare: non siamo giudici, investigatori e la certezza sulla destinazione dei nostri spiccioli, non potrà mai darcela nessuno. Offriamo quello che possiamo, senza perplessità e ci sentiamo bene perché lo facciamo senza indugio alcuno, consci di farlo spontaneamente. Ne sentiamo di cotte e di crude sui barboni, sui mendicanti: si ipotizza addirittura che raggiungano il "posto di lavoro" con macchine costose. Potrebbe essere, oppure possono essere rom, zingari o finti questuanti, ma se volessimo approfondire scenderemmo in un girone che non ci aiuterebbe a comprendere i come e i perché. In una cittadina svedese, Eskilstuna, ora si pone una tassa trimestrale sui mendicanti: una somma pari ai nostri 23 euro a trimestre, per questuare liberamente. Chi viene scoperto senza "licenza", incorre in una pena pecuniaria di poco oltre 370 euro. Siamo al paradosso, siamo alla legittimazione della povertà, dell'inedia e dell'accattonaggio. Chi ha deciso ritiene di poter risolvere il problema allestendo un bel registro dei morti di fame o presunti tali; ovvero, coloro che ritirano la licenza verranno automaticamente iscritti in un apposito registro dei servizi sociali, affinché siano sottoposti al doveroso aiuto che le istituzioni devono dare ai bisognosi. E' cosa buona e giusta in linea di principio, ma è il metodo che non può essere accettato: identificassero e censissero per strada questi miserabili e quindi, procedessero col vietare l'accattonaggio attivando in pieno i servizi sociali. La licenza non avrà mai l'effetto di azzerare il fenomeno, anzi, aiuteranno clan e gruppi mafiosi a prestare loro i soldi e quindi a campare sulle loro questue, esigendo parecchi quattrini per il prestito. Purtroppo il fenomeno è questo, ricordiamoci che è la società a generare questi tapini: se le istituzioni funzionassero a dovere, avremmo meno gente per strada, meno angoli occupati e meno luoghi trafficati, presidiati da barboni cenciosi. La "piaga" è diffusa, non c'è posto, nazione, stato che non sia afflitto dall'accattonaggio; teniamo tuttavia presente che molti magari non lo sono veramente, moltissimi invece versano in penose condizioni e noi che non abbiamo patito le loro disgrazie, avremmo il compito, ognuno secondo le sua possibilità, di dare una mano...a prescindere da verità scomode e insopportabili. 


 
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