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Messaggi del 05/09/2019

CHE GENERE DI LUOGO E' LA SCUOLA?

Post n°3321 pubblicato il 05 Settembre 2019 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

 

L'oggetto del discutere, l'argomento da sviscerare, è una lettera. Una missiva di commiato scritta da una preside che lascia il suo posto di lavoro e provvede a salutare tutti i suoi collaboratori, i genitori e i suoi alunni. Le sarà costata molto scriverla, avrà raccolto tutto il suo coraggio per esternare l'acredine maturata negli ultimi anni del suo lavoro. A Casal Palocco, quartiere di Ostia, la preside Eugenia Rigano gestiva un plesso didattico dalla scuola materna alla scuola media; un bel lavoro impegnativo che ha eseguito tenendo ben presente i principi dell'educazione, lo svolgimento delle lezioni, la dedizione degli insegnanti, il dovere di rendere la scuola ai livelli del tempo passato: ricca di cultura e palestra di civiltà. Le cose non sono andate (forse) come lei sperava e ha colto l'occasione della lettera dei saluti, per vuotare il sacco sulle "mamme" in particolare. Quelle mamme che non considerano evidentemente la scuola come luogo istituzionale. Sganciata la "bomba" la deflagrazione non si è fatta attendere perché la polemica si allargasse a macchia d'olio. La lettera della preside è stata molto lunga e articolata, è stata pubblicata sui giornali, ma ve la risparmio per dovere e necessità di sintesi. "Le signore âgée che esordiscono cercando visibilità negli organi collegiali in minigonna e calze a rete, perché si lamentano poi se le figlie, non proprio silfidi, vengono sbeffeggiate dai compagni di classe?". Questo è il passo più incriminato del documento scritto dalla preside, un voler stigmatizzare una situazione che non si può accettare: i vari gruppi di classe usano come sia solito ormai dappertutto, la chat per riportare spesso e volentieri i problemi della scuola e sopratutto le denunce che riguardano gli atti di bullismo. Pertanto, si fa evidentemente riferimento all'abbigliamento delle ragazze figlie di quelle madri che accettano l'abbigliamento troppo avanti delle ragazzine. Una ragazza grassa per non essere insultata, dovrebbe vestire in modo tale da nascondere la sua linea non perfetta e quindi evitare ogni tipo di insulto. Insomma siamo alla solita diatriba sul rapporto scuola/famiglie: i genitori (una parte almeno) ha tirato un sospiro di sollievo apprendendo il commiato della preside, tuttavia la signora Rigano, lascia una traccia per discutere animatamente, visto che ha comparato la scuola in senso generale, a luoghi molto indicativi: "La scuola è come una caserma, un carcere, un convento. L'efficacia di questi posti trae giovamento da un buon sistema di regole". Allora questo è il problema: comportarsi in tutti i sensi e al meglio delle regole,  per un luogo deputato alla cultura, alla civiltà e alla buona educazione, oppure sentirsi liberi di entrare in un istituto scolastico vestiti come moda comanda, senza tener conto di quanto il luogo sia sacro e da rispettare comunque, anche con un abbigliamento consono? Naturalmente questo vale per mamme, papà, figli e insegnanti. A voi il boccino.






 

 
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