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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi del 20/05/2020
Ritengo che per la scelta dei libri scolastici, specie per scuole primarie e secondarie di primo grado (dalla fine delle elementari ai tre anni di media), siano coinvolti insegnanti e rappresentati delle famiglie: insieme e con piena condivisione, si provvede a definire quali testi scegliere. Presumo anche che tutti diano una scorsa ai libri per entrare nel merito e assumersi una certa responsabilità etica e morale. Se c'è da evitare qualcosa nelle varie scelte, sono gli stereotipi, ossia quelle frasi contenenti pregiudizi applicati a persone, cose e luoghi. Se ne parla da tanto e purtroppo, se nelle letture di libri in genere, un adulto se ne fa una ragione e legge con coscienza e proprietà di cognizione, in libri che devono essere letti e maneggiati a scuola da bambini, la situazione si fa delicata e inaccettabile. Un deputato della Repubblica Italiana che si interessa a questi problemi, ha scovato libri di testo per bambini dove appiano stereotipi insopportabili e improponibili per i giovanissimi alunni. Un paio sono particolarmente sotto la lente di ingrandimento dell'onorevole: un giochino che vedete su in alto, dove vi sono alcune frasi da completare e i ragazzi si cimentano per accoppiare, secondo il loro giudizio e seguendo la logica, ogni finale di frase scritto a destra. Beh, apprendere e insegnare che il periodo esatto per: "Lucia è troppo grassa..." sia: "...per indossare la minigonna" è scorretto! Vedete i segni tracciati per accoppiare correttamente le frasi, quindi non v'è altra soluzione che completare così: "Lucia è troppo grassa per indossare la minigonna". L'altra frase invece prevede una proposizione esplicita e la si deve concludere con una proposizione implicita. "Rossella è così bella da sembrare un angelo...mentre sua sorella è talmente brutta che nessun ragazzo la guarda". Questi i due rilievi posti in evidenza su Facebook e su questo credo vi sia molto da discutere. La Azzolina, il nostro Ministro dell'Istruzione, subito ha preso posizione sul problema posto dal deputato: "La scuola si batte ogni giorno per educare le ragazze e i ragazzi al rispetto e all'uguaglianza..." Beh, magari gli insegnanti insegnano e tessono la loro educazione per formarli, ma evidentemente c'è chi rema contro e non solo sui libri. Siamo tutti coinvolti o no? Sul tema si è scatenate la dialettica pressante e poco elegante: c'è chi sia d'accordo nel prestare attenzione a non fornire ai ragazzi questi spunti che facilmente sfociano negli stereotipi più arroganti e offensivi; di contro invece, c'è chi ormai non pone più questo genere di problema perché ormai la situazione già da tempo, tracima incontenibilmente e porre barriere diventa sempre più difficile in una società che diventa sempre più incontrollabile. I social viaggiano alla velocità della luce e la comunicazione in genere non si pone codesti problemi, cosa si potrebbe fare? I ragazzi vivono la loro vita fuori controllo, almeno una gran parte, e puntualizzare su libri di testo le eventuali falle, fa ridere pensando a tutto ciò che assimilano e recepiscono. E allora? Lasciamo perdere e che tutto vada così come capita, oppure dobbiamo insistere? E se insistiamo perché dovremmo prenderci le critiche di coloro che hanno già visto tutto...oltre il loro naso? Costruttori o disfattisti?
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