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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Messaggi del 06/07/2021
"Onestamente non ho letto il post....caro Carlo, ma quanto scrivi?". Queste poche parole espresse da un buon amico mi hanno destato da un torpore lungo e narcotico, un dormiveglia piacevole e allo stesso tempo bisognoso di una vigorosa spallata che lo spazzasse definitivamente. Ecco, dopo anni di attività più o meno movimentata sul blog, mi rendo conto grazie all'involontario assist del collega, che non ho molto da dire e che dico tante cose di poco conto scrivendo tantissimo: caterve di parole, sfilze di concetti per dire...niente!!!! Azz! Ma quanto scrivo? Ma che caxxo scrivo? Ho riflettuto su questo, ho voluto concedermi un'attenta analisi e devo ammettere che nonostante mi sia soffermato tante volte sui miei componimenti logorroici e interminabili, ho sempre ritenuto (erroneamente) di porgere, attraverso le notizie, l'attualità e il chiacchiericcio, modesti e approssimativi cenni del mio essere e del mio vivere. Ho preteso troppo da me stesso e da voi, ho sbagliato ruolo e posizione; mi hanno confuso gli "AhAhAhAhAhAhAh" e i rassicuranti commenti dei pochi amici che mi hanno costantemente confortato e stimolato a continuare. Invece, oggi scopro che sul blog non è importante vivere, è necessario vegetare, è fondamentale promozionarsi proponendosi in modo diverso e concreto: accentuato presenzialismo, scorribande saltuarie e veloci nei blog degli amici e disimpegno totale da obblighi comunitari e consolidati. Nessun tacito accordo, tutto demandato all'improvvisazione; molti lo fanno e con un certo successo devo riconoscere, tanti si limitano a visite di cortesia, molti si dimenano con estemporanee incursioni. Mi piace così, oggi voglio scoprire un ruolo da battitore libero, un centrocampista metodista, un free lance del blog: interventi postati quando capita e se capita, tante visite agli amici, lasciare commenti se possibile, niente imbarazzi generati dal reciproco scambio. Insomma, cambiare registro per esserci anche senza scrivere, senza pubblicare più di tanto. Se funziona per gli altri perché non dovrebbe per me? Azzero gli impicci e gli impacci, libero la frequentazione, conservo (spero) gli amici che non dovrebbero dispiacersi più di tanto perché comunque sarò da loro e, soprattutto, sottrarrò tutti dal consueto pellegrinaggio nel mio blog. Farò quello che altri hanno fatto in silenzio e/o in sordina: io lo farò dichiaratamente, senza nascondermi e a proposito di scrittura, voltando pagina. Concludendo, niente di nuovo sotto il sole, nessuna rinuncia che vi leda e presenza assicurata nei blog...i vostri! Visto? per dire due caxxate non la finivo più, il mio 51% mi ha dovuto allontanare dal PC a ceffoni. Si può cambiare? Si può.....si può.....monellaccio può farcela...per ora!!!
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L'acqua bolliva nel grande pentolone, Vittorio Feltri cercava di eludere domande compromettenti e divagava, Sallusti passava a dirigere "LIBERO", ma lui rimaneva l'editorialista per antonomasia. Chi lo ha proposto come sindaco a Milano, lo ha fatto sorridere e dichiarare candidamente che non saprebbe fare il sindaco. Bene, finito il balletto, messe tutte le tesserine nel grande puzzle della politica italiana, ci pensa la Giorgia Meloni alla quadratura delle pedine da piazzare: Vittorio Feltri sarà capolista per "Fratelli d'Italia" alle amministrative di Milano. I giochi sono fatti, il mentore della destra italiana, il conduttore di tutte le battaglie di parte, sarà finalmente in campo e del resto non poteva che finire così...a tarallucci e vino con buona pace del nuovo direttore del quotidiano "LIBERO" e di tutte le altre testate che non si sono dannate per avere la prestigiosa firma del nordista Feltri. E allora? Beh, l'unica soluzione era farlo scendere in politica visto che l'alternativa era la pensione forzata. Apprezzo molto il figlio Mattia, direttore dell'edizione italiana dell' "HuffPost", ma il Vittorio non fa parte dei giornalisti miei preferiti: per le sue idee e per le sue uscite spacciate per...sincerità intellettuale. Meloni è contenta, lui pure, vedremo gli elettori. Milano non merita un governo di destra!!!
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