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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi del 23/01/2018
Recentemente ho scritto di uno slogan di cui il centro destra si è impadronito impunemente: "Difendiamo la famiglia tradizionale". In particolare, la Giorgia Meloni punta molto sul richiamo poiché da buona destrogena sostiene con determinazione i valori della famiglia classica e tradizionale. Orbene, l'intraprendenza di chi abbia voglia di lavorare, non ha limiti come sostengo da sempre, quindi, sfruttando la scia del manifesto elettorale della Meloni, i Fratelli Taffo, titolari di una azienda di pompe funebri in quel di Roma, hanno colto l'attimo (fuggente?) e si propongono con una loro azzeccata pubblicità. La capitale è piena di codesti manifesti e il signor Alessandro Taffo non disdegna nella sua postura accattivante, un sorriso "spento" a sostenere la propria azienda: ci siamo inventati la diamantificazione delle ceneri, i prezzi scontati alla "prendi due e paghi uno", alle rateizzazioni lunghe, ma così lunghe che magari la morte ci coglie prima di finire di pagare, ora basta! I fratelli Taffo offrono funerali come regola comanda, funerali nel pieno rispetto della tradizione. In rete il messaggio è stato ben recepito: a parte i sorrisi strappati per l'ironia, l'offerta sembra interessante. Per cui: "Venghino signori, venghino!".
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Inviterei tutti voi a rivolgere un pensiero affettuoso a Fabio che è stato licenziato dal lavoro. Fabio lavorava con estrema freddezza e immensa consapevolezza, presso un grande ipermercato di Edimburgo e assunto con scopi ben precisi e molto interessanti, per un suo eventuale impegno più gratificante e più responsabile, non solo è stato destituito dal primo incarico, ma giusto per non metterlo alla porta così all'improvviso e tentare nuovi inserimenti, l'hanno spostato ad altro compito meno gravoso. Niente da fare, Fabio ha deluso tutti e purtroppo non c'è stato altro fa fare che ringraziarlo per la collaborazione e metterlo alla porta. Per quanti progressi facciano scienza e tecnologia, l'intelligenza artificiale non batterà mai la stupidità naturale. Fabio è un robot, un piccolo umanoide/robot che assunto dall'ipermercato, aveva il compito di accogliere la clientela all'ingresso e rispondere alle domande dei clienti. E' bastato poco perché la gente cominciasse ad evitarlo. "Fabio, dove trovo il pane?" e lui puntuale e sereno: "Al reparto alimentari". Beh a quelle condizioni, con quel tipo di risposta alla Massimo Catalano, la gente nel giro di pochi giorni lo saltava e se ne fregava di lui. Allora hanno pensato bene di spostarlo al punto "assaggi", male anche qui: lui in 15 minuti attirava solo due clienti, mentre umani veri e propri, ne attiravano una quindicina. Insomma, è andata male a Fabio e mi dispiace un po', mentre non mi dispiace che l'esperimento fatto con la collaborazione della BBC, sia stato un fiasco completo. Ragazzi andiamoci piano e non esageriamo: l'idea non era malvagia, ma già in Giappone tempo fa, licenziarono Hondo perché nonostante fosse ipertecnologico e molto preparato, all'atto pratico risultò insufficiente per affrontare prove con gli umani veri, cioè quelli che lui dovrebbe sostituire nel tempo. Vabbè, ci sta tutto: qualcuno non ha compreso (evidentemente) che ogni contesto, ogni situazione, ogni persona ha bisogno di contatti diversi e non prevedibili, non si può preparare un robot per un ipermercato inserendo milioni di dati e poi rendersi conto che il cliente che chiedesse: "Fabio dove posso trovare la toilette?" si senta rispondere: "Al solito posto...in fondo a destra!".
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