|
Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, come prevede la normativa n.62 del 2001. Alcune foto di questo blog e del relativo profilo e/o sito sono state reperite sul web. Ove fosse stato violato il diritto di copyright, prego i proprietari di darmene avviso, per la relativa rimozione. Ogni testo e foto di mia proprietà non possono essere copiati o riprodotti, senza mia autorizzazione, ai sensi della normativa n.29 del 2001.
Menu
Area personale
Chi puņ scrivere sul blog
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
Messaggi del 31/05/2018
Uno dei tanti posti incantevoli disseminati sul territorio italiano. Fa parte delle nostre ricchezze naturali e come tantissime altre che ci invidiano, è patrimonio di tutti perché quando si parla di natura, siamo tutti proprietari in ugual misura e abbiamo tutti un tacito impegno da osservare: rispetto per questi luoghi paradisiaci. Il lago di Osiglia in Val Bormida (Piemonte) è stato al centro di un caso molto interessante per i suoi sviluppi. Un gruppo di cinquanta ragazzi del liceo "Martini" di Savona, ha ricevuto una proposta "oscena" dal preside Alfonso Gargano: trascorrere tre giorni nella zona del lago di Osiglia, immersi nel verde incontaminato dei boschi senza recare con loro i cellulari. Tra l'altro, data la distanza dai centri urbani, in quei luoghi v'è assenza di segnale. Pertanto, i ragazzi tra i 15 e i 17 anni, si sono trovati di fronte ad una scelta difficile da fare: tre giorni senza la macchina infernale sono tanti e decidere di annoiarsi magari senza smanettare, non sarebbe stato facile per loro. E invece...udite, udite...i ragazzi hanno detto sì, senza titubare, senza forzature e vogliosi di capire come funzionasse il mondo senza avere con sé i telefonini o eventuali tablet. Beh, se non è una grande notizia questa poco ci manca: quindi abbiamo una prima grande smentita, una certezza che sarebbe quella dei cellulari forniti dai genitori che condizionano senza alcuna remora, i figli appena pronti alla crescita. I ragazzi se non fossero sollecitati, farebbero a meno o ne farebbero un uso più moderato, se fossero "educati" pazientemente a smanettare solo quando serve. I ragazzi son partiti per per la gita, hanno fatto comunella tutti insieme, si sono relazionati, si dono parlati molto più del solito e i rapporti personali sono andati alla grande. Immaginate la gioia del preside che li ha stimolati: nei fitti boschi intorno ai laghi, si sono addentrati fino a smarrirsi e senza google heart, hanno dovuto orientarsi affidandosi alle loro capacità alle loro conoscenze. Insomma come veri boys scout hanno saputo organizzarsi, a trascorrere tempo all'aria aperta, hanno sviluppato cosa significa stare con gli altri, assaporare il piacere della solidarietà, della conversazione, del gioco e della compagnia unica e assoluta. Persone, solo persone pronte a frequentarsi in tutte le situazioni. C'era di tutto: dalla buona cucina, alle grandi esplorazioni nel verde, nuove scoperte, nuove conoscenze, mancava solo la tecnologia! Gargano si è talmente esaltato per questa esperienza che lo ha tonificato come i ragazzi, che ha deciso di prendere in esame la possibilità di rendere tutto l'istituto protetto da segnali, ovvero, niente campo per i servizi portatili. Un altro modo di interagire e relazionarsi nelle ore scolastiche. Un sogno? Una chimera? Un progetto destinato a morire sul nascere? Forse, ma se i ragazzi vengono sollecitati con i giusti mezzi e le opportune proposte, magari per le sole ore scolastiche, potrebbero fare a meno di smanettare senza risentirne troppo. Che possa essere il futuro per tutti? Perché non pensarlo e non augurarselo?
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |