Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi di Marzo 2017

SI FA PRESTO A DIRE COLOR CARNE...

Post n°2150 pubblicato il 29 Marzo 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per TARGET INTIMO COLOR CARNE

 

Una elegante signora, entra in un importante negozio di lingerie in centro e chiede alla commessa: "Vorrei acquistare un reggiseno....vediamo...un reggiseno color carne...". La commessa, dopo un attimo di esitazione, replica: "Signora, si fa presto a dire color carne oggi, ma a quale carne intende riferirsi?". E già, siamo giustamente arrivati al dunque, siamo al linguaggio comune che pretende di essere aggiornato per il rispetto dei colori della pelle. Vedete? Così sta cambiando il mondo, queste sono le aperture a cui nessuno bada ma sulle quali dovremmo soffermarci e non solo per appropriarci di un linguaggio aggiornato ai tempi. Infatti, non solo nella richiesta ma anche nelle forniture, c'è da tener conto del "colore" della pelle: pertanto stando agli standard delle etnie, dovremmo parlare di color  cacao, caramello, mocaccino,beige/miele. Altre sfumature ancora secondo le varie derivazioni genetiche, non solo per i negri, mori, ma anche per i creoli, i meticci ecc.ecc. Quindi etnie diverse, tante e tante tonalità della pelle. "TARGET" un'azienda che produce lingerie, ha messo sul mercato biancheria intima con nuove sfumature che vanno dal marrone intenso alle tonalità più leggere come quelle che ho citato prima. Pare che anche altri settori dell'abbigliamento in genere e delle calzature, stiano provvedendo al riguardo. Il color carne non va abolito, va aggiornato; evitiamo comunque di citare il "testa di moro" che riporterebbe ad un celebre barzelletta molto attuale in questi tempi di integrazioni razziali.

 
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NIENTE LLOYD...SIAMO INGLESI!

Post n°2149 pubblicato il 28 Marzo 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Lloyds building

 

Comincio a credere che la domanda più importante se la stiano ponendo ora gli inglesi. Non hanno avuto e avvertito la necessità di farsela a tempo debito, sembrava che  esprimere un sì o un no fosse poi una semplice formalità per quanto la loro classica e tradizionale supponenza, li avesse messi in una botte di ferro proteggendoli persino da un diluvio universale. Ora che i nodi cominciano ad arrivare al pettine, è istintiva la domanda, più pressante: "Ma perché siamo usciti dall'Europa?". Appunto, perché non vi siete posti tutti la domanda prima di entrare in cabina per rispondere al maledetto referendum?". Avete voluto la bici? Ebbene cominciate a pedalare cari signori, ne vedrete delle belle, patirete abbastanza per ripetervi mille volte la domanda, ma senza alcun esito se no quello che a poco alla volta, evaderanno in tanti dalla vostra famosissima City. Chi non conosce o sentito mai una volta nella propria vita il nome dei Lloyd's of London? La immensa, importante, antichissima società assicuratrice inglese, si appresta a far le valige. I Lloyd che sono in grado di assicurare tutto e tutti, capaci di proteggere ogni rischio, tutto il possibile che sia di questa terra, loro fissano il rischio, lo valutano e dicono quanto vogliono. I grandi, i ricchi cosa non hanno assicurato con i Lloyd? Le famose ballerine (le gambe), le famose attrici (la loro bellezza), i famosi gioielli (inestimabili), i grandi sportivi (le loro parti del corpo più importanti), Rocco Siffredi (la parte più lunga del suo corpo...il naso), tutto coloro più a rischio di altri, tutti sono passati dai Lloyd con i protafogli pieni. Non potranno reggere questa uscita dalla UE, e' un rischio che non possono correre (Azz! Proprio loro?) e devono valutare come e quando smobilitare per aprire uffici in Europa: Lussemburgo e Bruxelles. Già e non sarà l'unica scappatella, ve ne saranno tante e i signori inglesi che hanno fatto il pasticciotto, capiranno cosa significhi non dormire più sotto lo stesso tetto degli europei. Sarà opportuno che ognuno faccia mente a locale a questa opportunità, sappia esattamente cosa significhi mollare, uscire e mandarli a quel paese: non è un sì o uno e kissenefrega, è comprendere che tutto potrebbe accadere, ma con l'uscita si paga un prezzo che nessuno e nessuna soluzione alternativa potrà ripagarci. Ricordiamolo se saremo chiamati e nel caso tra noi ci fosse qualcuno che possa permetterselo, protegga i suoi rischi e tutto ciò che rischia di perdere, contraendo una buona e sicura copertura con il Lloyd' of London, tanto saranno più da noi in Europa che no a Londra.

 
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POSIZIONI DISCUTIBILI PER LO SHARE

Post n°2148 pubblicato il 28 Marzo 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

Si chiacchiera ancora sulla Perego, i fronti contrapposti (l'accusa e la difesa) si scaldano nelle loro arringhe e la settimana è trascorsa sulle onde delle chiacchiere in libertà. Lucio Presta, marito della Paola, è un manager potente molto importante in casa Rai e con Beppe Caschetto, forma un duo determinante e presente in tutte le salse della TV in genere. Sono loro che detengono le "carriere" dei big e non c'è campo dove non vi siano i loro protetti sotto contratto. Vale per la Rai e per Mediaset. Infatti, pare ed è voce di corridoio importante, che la Perego sia già in procinto di passare a Mediaset. Tutto previsto, nessun colpo di scena e loro come sempre, se la suonano e se la cantano; infatti c'è da sbrigare una matassa molto più grossa di quella della Perego. A breve si dovrà decidere il famoso tetto dei 240 mila euro che non dovrebbe essere superato dalla RAI per quanto riguarda i compensi. Pero, guarda caso, tutti quelli che sono interessati alla cifra, sono sotto protezione dei due manager. Giornalisti, attori, conduttori e affini di rilievo, saranno passati al setaccio per definire la spinosa questione, quindi non finisce qua. E' ovvio che la Rai stia inseguendo nuovi primati per battere la concorrenza della amica/nemica Mediaset e se ci è riuscita molto bene in un recentissimo passato, c'è un giorno della settimana che stia prendendo puntualmente mazzate: il sabato sera. Maria De Filippi, è invincibile, almeno finora così è stato, con "C'è posta per te" ha puntualmente surclassato il "Ballando con le Stelle" e ora con "Amici" si ripete il copione: la Carlucci si convinca una volta per sempre: perderà! La corazzata della Maria, è inaffondabile e la Rai non ci sta a perdere share il sabato sera. Quindi? Niente, si passa al contrattacco ricorrendo alle armi ormai note, si propone, come non si sia mai visto sulla rete ammiraglia (Rai 1), un deplorevole quanto discutibile spettacolo: le liti, le discussioni, magari non furibonde come le solite che si apprezzano dalla D'Urso che ormai sono un target, sono un trend da inseguire per tutti, ma le scene osè dovute al ballo, là dove si metta in discussione grazia, stile, eleganza e signorilità  no, non ci siamo e purtroppo scene come quella che si vede in foto, sono sempre più frequenti e l'occhio attento le nota: sabato scorso, per la prima volta la Carlucci si è avvicinata molto allo share della De Filippi e non v'è altra spiegazione per questo tallonare da vicino: l'ordine di scuderia è chiaro, nessuna moderazione, nessun garbo e via con il trash autorizzato. Detto fatto e il risultato è stato molto evidente, vedrete che per sabato prossimo ci sarà da strabuzzare gli occhi...eccome se ci sarà da tirar fuori le palle degli occhi! Sapete che non mi pongo problemi di nessun genere, non sono un puritano e nemmeno un baciapile, non mi va di passare per bigotto e mi piacciono le belle donne. Ma secondo voi, la foto che vedete, anche se presa dal contesto del ballo, quindi una posizione coreografica assunta per esigenze, vi sembra elegante e signorile? Per me, è di basso livello, sciaguratamente hard e osè quanto basti. E' vero, quest'anno dalla Carlucci ci sono belle donne e facendo torto al titolo del programma, del ballo non gliene frega niente a nessuno. Lo share aumenta e la Maria imprendibile, si avvicina. Tra pianti, liti, discussioni molto accese e gnocche a tutta birra, questa è la televisione oggi. Se ci si mette anche RAI 1, allora è inutile che ipocritamente si perda tempo con i problemi di poco conto e superficiali. Dicano chiaramente cosa intendano fare da...grandi! 

 

 
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UNA SCONTATA E MALEFICA DISTRAZIONE

Post n°2147 pubblicato il 27 Marzo 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per belen e qatar

 

Sapete tutti che quando si sia impegnati in attività sportive e in particolare a carattere agonistico, colui che partecipi debba conservare la massima concentrazione e avere un pensiero fisso sulla prova che dovrà affrontare. E' una regola universale se si vuol vincere e/o si vuol essere apprezzati per l'impegno profuso nella competizione. Andrea Iannone è stato protagonista ieri nel GP di motociclismo perché coinvolto da una brutta caduta che poi lo abbia costretto al ritiro: il ragazzo era incazzato nero, batteva pugni e si dava (meritatamente) del coglione. Orbene, come può uno sportivo che pratichi uno sport bello ma pericoloso, partecipare al campionato mondiale e trainarsi dietro Belen la sua compagna del momento? Ossia, come può concentrarsi, raccogliersi psicologicamente, per affrontare opportunamente la gara con tutte le sue risorse fisiche e psicologiche? Hanno passato nel Qatar giorni bellissimi, un cazzeggio esagerato e selfie a volontà, una continua esposizione mediatica che tutto poteva consentire tranne la necessaria concentrazione. Io non vorrei intromettermi, sono fatti loro e ognuno sia responsabile delle proprie azioni ma se ai calciatori, per esempio, vietano una vita sregolata, le compagnie che distraggono prima delle partite, ci sarà un motivo o no? Mi fanno ridere questi due personaggi: Iannone non sa che finirà questa bella avventura? Che crede che sia per sempre? AhAhAhAhAhAh!!!! E'amore? Vero amore? Mah, facciano pure, io se fossi un dirigente della sua casa motociclistica "Suzuki", dopo il mezzo fiasco di ieri, con l'ammissione stessa del campione (sic), avrei ordinato la separazione da Belen: una distrazione non accettabile per chi voglia essere protagonista. Io scrivo cazzate ogni giorno e se avessi una Belen al fianco ogni giorno, scriverei di...peggio a causa della distrazione.

 
 
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QUALE EUROPA DOPO SABATO SCORSO?

Post n°2146 pubblicato il 27 Marzo 2017 da monellaccio19
 
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Risultati immagini per firma europa roma 2017

 

Due grandi avvenimenti importanti sabato scorso in Italia: l'incontro a Roma dei rappresentanti dei 27 paesi aderenti all'Unione Europea per festeggiare i sessanta anni dalla nascita dell'Europa unita, e la prima visita di Papa Francesco a Milano: un giornata piena e ricca di emozioni. Due grandi avvenimenti, ma un solo vincitore: il Papa. Ha raccolto attorno a LUI fiumi di persone, ha unito tanta gente, ha visitato  posti che non si fila nessuno e ha confortato chi non ha il privilegio di essere agli onori delle cronache ogni giorno che passi. La star della giornata è Francesco e i risultati sono innegabili; mentre a Roma, tra paure, cortei, negozi chiusi e strade deserte, i grandi capi della Europa ponevano i nuovi paletti e apponevano tutti, anche i più riottosi paesi dell'Est, le firme sul documento unico d'intesa. L'incontro, e meno male, non ha goduto nemmeno della cronaca nera che generalmente accompagna questi momenti in cui scendano in campo tutti i personaggi coinvolti dalla politica comunitaria: lo sceriffo Minniti e i suoi collaboratori, hanno svolto perfettamente il compito di prevenire ed evitare il sacco di Roma, la distruzione e lo scempio che abbiamo visto puntualmente in ogni occasione del genere. Un plauso a tutte le forze dell'ordine e a tutti coloro che abbiano garantito collaborazione e supporto. Ma alla fine, accreditato al Papa il ruolo primario della sua proficua giornata milanese, della riunione dei big politici cosa è rimasto? A parte le 27 firme poste sotto il documento ufficiale dell'incontro, cosa portiamo, cosa portano a casa i delusi del nostro continente? Quali impegni sono stati raggiunti? Quanta fiducia nutriamo noi italiani delusi fortemente dall'azione di questa nostra comunità europea?  In una parola: qualcuno ha avvertito il pathos di questa annunciata pseudo rinascita? Ha avvertito un emozione, una scossa, un fremito di buon auspicio per il futuro di domattina? La freddezza, anche se ben mascherata da facce sorridenti, dai sorrisi stereotipati, dalle strette di mano di circostanza, era palpabile? Una timida euforia per i risultati ottenuti, qualcuno l'ha percepita? A noi non interessava, né ci interessa, se l'Europa festeggerà anche i cento anni dalla sua costituzione, a noi interessa essenzialmente come passeremo i prossimi mesi, i prossimi anni. Manca ancora L'Europa che vogliamo: un grande stato confederato e tutti sullo stesso piano, liberi come è scritto sulle carte dei padri, politicamente unico, stessi diritti, sussistenza tra stati, rispetto per i piccoli e per i grandi, nessun razzismo, nessun atto discriminatorio e autoritario, una europa con una polizia unica, con una politica unica. Dove è finito il grande stato che impostato come gli USA, sarebbe stato il più grande stato democratico del mondo? Utopie? Ancora oggi, dopo sessanta anni di inseguimenti, di tentativi andati a vuoto, parliamo di utopie e di sogni irraggiungibili? Giù la maschera chi conta di affossare gli altri stati più deboli per fortificare la propria nazione; una nuova pagina, o la scriviamo subito, oppure non ci sarà mai una nuova Europa univoca e sovrana, un' Europa senza cultura e religione non potrà mai esserci: le sue radici, non dimentichiamolo, affondano proprio in quei valori. Credo nei segni: sapete che le 27 firme dei capi di stato, da apporre sul documento finale, avevano una sequenza stabilita e un "posto" preciso dove scriverle, cioè affianco al nome del personaggio. Bene, è accaduto che i rappresentanti di Lituania, Cipro, Bulgaria e Romania, vuoi per la fretta, vuoi perché emozionati, abbiano apposto le loro firme in maniera sgraziata, non esattamente nello spazio assegnato e invadendo il campo di altre firme. Per me un gesto di nervosismo, un apporre una firma forzata e non voluta. I paesi dell'Est sono sul sentiero di guerra e avevano deciso di non firmare il documento. Poi....e poi, c'è stata la firma apposta e poco convinta. Brutta premessa? Un cattivo viatico alle nostre speranze? Confidiamo nella buona volontà di tutti.

 
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