Creato da monellaccio19 il 12/10/2010
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Messaggi di Agosto 2018

BAGNINO! BAGNINOOO! BAGNINOOOOOOO!!!!

Post n°2972 pubblicato il 25 Agosto 2018 da monellaccio19
 
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Quando lo si chiama magari non è sempre pronto e disponibile: la postazione è vuota e lo cerchiamo guardandoci intorno disperatamente. Tuttavia il suo lavoro, la sua presenza, il sapere che comunque c'è, ci tranquillizza e ci rassicura. Mi hanno colpito molto tre casi accaduti in questi ultimissimi giorni, tre situazioni diverse che vedono un bagnino nel pieno delle sue funzioni. L'uomo con la sua bella maglietta rossa, non  è solo disponibile e attento al salvataggio e all'intervento in mare per coloro che sono in difficoltà, il bagnino è anche il vigile, il guardiano premuroso e pronto ad intervenire in qualunque caso serva il suo intervento sulla spiaggia di cui è responsabile. Ha fatto il giro della rete il breve filmato del bagnino sardo che stufo di vedere l'indifferenza sfacciata di alcuni bagnanti, ha deciso di redarguire dopo essere salito sul pattino di salvataggio,  i fumatori che spegnevano le cicche nella sabbia. Un breve comizio, ma intenso e valoroso: la gente lo ha applaudito e speriamo che i fumatori incivili abbiano compreso che loro erano i destinatari strafottenti. A Rimini invece, un bagnino puntuale e rigoroso, ha notato un bambino che rientrava dal mare con un secchiello pieno di piccole meduse vive. Ha avvicinato il piccolo e gli ha ricordato che è vietato pescare e raccogliere le meduse. Quindi le ha sequestrare e le ha immediatamente liberate in mare. Lo avesse mai fatto! Il papà del ragazzo ha aggredito l'uomo e lo ha preso a badilate con un paletta del figlio dotata di una estremità metallica. Bagnino in ospedale e papà denunciato. Infine, giusto per non farci mancare nulla in questi ultimi giorni di vacanze, il nostro bravo bagnino in quel di Nettuno litorale romano, ha compiuto uno dei suoi tanti doveri: ha ripreso vivacemente un nutrito gruppo di giovanotti che giocavano a palla sulla battigia. Una cattiva abitudine che spesso ci capita di rilevare e che costituisce violazione delle norme di vita sulla spiaggia, specie se c'è gente. Il ragazzo diciottenne è stato picchiato violentemente dagli stessi giocatori che non hanno apprezzato l'intervento e lo hanno menato di brutto. Beh, tre episodi che meritano alcune considerazioni: smettiamola di ritenere che questi "incidenti da spiaggia" siano riferiti a limitate parti dell'Italia; qui ho citato tre luoghi diversi, distanti tra loro e oserei dire che tutto il mondo è paese. Poi, siamo alle solite frasi di circostanza: "So' ragazzi...", un voler giustificare a tutti i costi chi viola leggi e norme. Il ragazzino non ha potuto picchiare il bagnino (non ce l'avrebbe mai fatta) e ci ha pensato il padre un milanese di 37 anni, al pestaggio. Mentre i ragazzi di Nettuno non avevano bisogno di un intervento esterno e hanno provveduto direttamente. Quindi: adulti e piccini, cattiva educazione, spavalderia invadente, poco rispetto per gli altri e luoghi diversi dello stivale dove, generalizzando, gli atti poco eleganti e incivili accadono senza alcuna remora. Siamo o non siamo messi male? 

 
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NE PARLIAMO A SETTEMBRE, O NO?

Post n°2971 pubblicato il 24 Agosto 2018 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

salvini

 

 

Ormai siamo alla fine delle ferie: una grande fetta di vacanzieri è rientrata in sede e ancora una parte lo farà alla fine del mese o i primi di settembre. Presumo e mi sembra anche giusto, che quasi nessuno si sia preoccupato del governo, della politica in genere e delle condizioni del nostro paese. Avete fatto bene, staccare la spina è necessario per ritemprarsi, riprendere vigore per poi tornare alle solite attività e compenetrarsi nelle vicende che attizzano l'Italia. Dopo alcuni mesi, credo che i primi segnali dell'operosità e delle attività di questo governo, siano piuttosto chiare: non è stato fatto nulla, è stato acceso un immenso barbecue ed è stata messa a cuocere tanta di quella carne che solo a vedere il "braciere" crepitante e scintillante, in tanti hanno pensato: "C'è da mangiare per tutti, tutti saremo a tavola senza alcuna preoccupazione e con la certezza di alzarci belli sazi e soddisfatti". Ecco, finora, a parte i problemi dell'immigrazione clandestina, affrontata duramente e drasticamente  da Salvini, con i nefasti risultati che vediamo e leggiamo in cronaca ogni giorno, abbiamo poco e niente a tavola: siamo in attesa dei piatti e come accade spesso in certi ristoranti poco organizzati: "Un po' di pazienza...arriva il primo", oppure: "Tranquilli, arrivano i piatti, ce né per tutti...". Sappiamo tutti che stanno lavorando per noi, sappiamo tutti che i due boss siano sempre al lavoro: in giro per l'Italia, ma sempre lavoro è! In qualunque posto vadano, sono selfie a testimoniare il loro forte interessamento per ogni lamentela. A Ischia Di Maio promette e ribadisce agli isolani che aspettano interventi per il terremoto subito recentemente: "Non esistono terremotati di serie A o B o C, prometto che interverremo subito con un decreto ad hoc". Grande effetto, applausi e abbracci, ma i terremotati delle altre regioni che aspettano da anni, cosa dovranno fare? Raccomandarsi a qualche santo oppure rassegnarsi alla retrocessione di serie? Chessò passare dalla A alla B, dalla B alla C e via dicendo? Salvini sta giocando duro anche lui esigendo nessuna pietà o incertezza per chi non può sbarcare e così litiga con la magistratura, con Fico, Mattarella e tanti altri che l'accusano di non aver cuore nemmeno per i bambini e la scabbia che pare si sia impadronita degli imbarcati. Anche lui in giro, vacanze/lavoro senza sosta e selfie, facebook e twitter per tutti. Mai vista in oltre 50 anni un attività così unica, rara e frenetica per un uomo di governo. Anche per lui la stessa solfa: un problema proposto da un tizio qualunque? Pronta soluzione per lui pubblicamente e senza remore. Siamo alle comiche e quando a settembre  non ci saranno più scuse "estive" allora ne vedremo delle belle: ILVA in mano Di Maio che deve decidere, nazionalizzazione proposta impropriamente e senza criterio, tutte le promesse fatte (i piatti dovranno pur arrivare a tavola, o no?), considerare i 38 miliardi d'investimenti in meno registrati in questi due ultimi mesi (problema che dimostra come sia in atto la grande fuga di capitali dal nostro pese), insomma di gatte belle grosse da pelare ve ne sono e le scadenze sono improrogabili. Voi che li avete votati ed eletti siate cauti e prudenti, cercate di vedere se il piatto da voi richiesto sia sulla tavola,  accertate se veramente stiano lavorando per voi che avete chiesto qualcosa per dare il vostro voto e infine, accertate che vi servano esattamente tutto ciò che deve soddisfarvi. Hanno promesso molto ma per ora la tavola  la si vede solo ben apparecchiata, promettente e ben imbandita.  Meditate gente meditate. 

 

 
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FAKE TITLES

Post n°2970 pubblicato il 23 Agosto 2018 da monellaccio19
 
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Risultati immagini per libreria in casa ben fornita

 

Se entraste in casa di un amico e lui vi ricevesse nel suo ampio studio con una libreria piuttosto fornita, presumo che la curiosità vi indurrebbe a dare un'occhiata veloce più da vicino, per sbirciare alcuni titoli dei testi presenti. E a proposito di libri, incontrando titoli come questi: "Le  Ostriche di Shelley", "Le Allegre Suocere di Willburn", "I Piaceri della Noia", cosa pensereste? Magari avreste un attimo di smarrimento e rimarreste sorpresi? Oppure ne prendereste uno per dargli un occhiata più da vicino? O ancora, certi della vostra ignoranza, chiedereste lumi all'amico che vi ospita? L'Ottocento inglese fu un secolo all'insegna dei fake, una spensierata e allegra abitudine tra le quali, quella di riporre libri fasulli insieme ai libri originali. Una diffusa e divertente usanza di cui il famoso Charles Dickens, fu un "cultore" molto prodigo. Lui sosteneva che lo facevano sentire a casa, quei fake-libri gli rendevano piacevole la sosta nella sua libreria, anzi, aveva cura di metterli e distribuirli in modo particolare e civettuolo, proprio per convincere se stesso ed eventuali visitatori. Cambiò casa due volte e  si preoccupò di avvertire il suo rilegatore di fiducia, affinché approntasse ogni volta, due tre libri da inserire. Ovviamente i titoli li forniva lui stesso e ringraziava spesso l'artigiano perché fosse diligente e preciso nel formattare i libri, come quelli soliti e noti che arricchivano la sua preziosa libreria. "Catalogo delle statue del Duca di Wellington", "Cinque minuti in Cina" addirittura commissionato in tre volumi! Insomma, l'umorismo e l'ironia del nostro Dickens è nota, ma questo lato della sua sfacciataggine ci dimostra come l'uomo e lo scrittore fossero veramente all'avanguardia nello spacciare libri falsi con titoli improbabili. Anagrammava parole, sfotteva personaggi dell'epoca citandoli "casualmente" nei titoli dei suoi libri fasulli. "Ghiacciaio in fiamme", "L'uomo nudo con le mani in tasca", "Pianeta tascabile", "Offresi disoccupazione", sono invece i titoli del grande....Charles esposti solo nella mia libreria. Fake per fake, anch'io sono della partita.


 
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VABBE' IL CARO VITA...MA NON ESAGERIAMO!

Post n°2969 pubblicato il 22 Agosto 2018 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per rotolo carta igienica

 

 

Sono molto preoccupato per le condizioni che giorno dopo giorno, vanno creandosi nel nostro paese: la politica è ondivaga e incerta, personalità dello stesso governo sono in conflitto per le proposte e le soluzioni ai vari problemi. Purtroppo, la tragedia di Genova ha amplificato una situazione già confusa e incerta, non serve avere proclami giornalieri che si annullano tra di loro il giorno dopo. Speravo che in occasione del dramma genovese fosse ritrovata l'unità, una rinnovata coesione difronte al grande boato ligure. Continuare con queste fasi alterne, dicendo di tutto e il contrario di tutto, non servirà a nessuno e i frutti attesi non si vedranno nemmeno a breve. Non avere una effettiva opposizione in parlamento, spinge leghisti e grillini a discutere fuori dai luoghi deputati: da una parte avvertono la loro forza incontrastata e dall'altra spingono un personaggio come Giorgetti a definire il parlamento inutile e obsoleto. La democrazia va a puttane e loro non si rendono nemmeno conto della briglia che manca al paese. Sapete la situazione del Venezuela: una nazione piombata nel baratro, una crisi economica impossibile da sopportare con una inflazione che potrebbe toccare a breve il 1.000.000% di svalutazione. Una buona parte della gente e chi ha potuto è fuggita all'estero, ma chi è rimasto in patria vive malissimo e non sa come venirne fuori. Il buffone con i baffi troppo tardi si è reso conto dei gravi affanni procurati al suo paese, quindi sta procedendo con misure che dovrebbero, secondo il suo staff, portare alcuni benefici alla gente ormai stremata:  liberalizzazione del mercato dei cambi, lancio della criptovaluta "petro" legata al petrolio, aumento dell'iva e del costo della benzina, adeguamento del salario minimo a un valore 36 volte superiore all'attuale. Queste misure dovrebbero ristabilire un certo equilibrio ma ne dubito e bisogna attendere i risultati. Lo vedete quel rotolo di carta igienica? Beh a volerlo comprare a Caracas, oggi servono 2.6 milioni di bolivar ossia 0,40 cent di dollaro,  un pacco di spaghetti costa 2.5 milioni di bolivar pari a 0,38 cent di dollaro, per un kilo di carne si spendono 9.5 milioni di bolivar ovvero 1,45 dollari. Potrei continuare ma credo di aver reso l'idea. Perché mi sto preocupando paragonando e comparando il governo di Maduro al nostro? Non lo so, mi è venuto spontaneo e pensando anche alla Grecia che è uscita dalla dura e spietata cura a cui sia stata sottoposta più debole di quando sia entrata, pensare al Venezuela non è poi pura follia o semplice casualità. Mi fa tremare il solo pensiero che un rotolo di carta igienica costi più di un pacco di pasta: sicuramente fanno a meno di comprarlo, ma se non possono comprare nemmeno i giornali, come fanno al...bagno? Che foglie usano?

 
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UN LIBRO E'...CARO PER SEMPRE

Post n°2968 pubblicato il 21 Agosto 2018 da monellaccio19
 
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Gettano libri in strada, incivili beffati dal karma: c'è la prima edizione del Gattopardo e vale circa mille euro

 

Già il gesto, sotto il profilo civile e sociale, non è stato corretto: la raccolta differenziata prevede che la carta vada riposta in appositi contenitori di cui le città sono provvisti. L'umido, il vetro, il metallo e ogni genere di pattume ha una sua precisa destinazione e rispettarla, fa di noi cittadini esemplari. Lasciare un mucchio di libri per terra accatastati presso un cassonetto dell'immondizia, non depone a favore del cittadino incivile; in più il signore che ha perpetrato il "lascito", è stato incauto poiché una regola mai scritta da nessuno, indica che i libri non si buttano per nessun motivo. Si trovano giuste alternative quando ci si vuol disfare di libri, ma mai lasciarli per strada a mo' di carta straccia. Questo gesto, tuttavia, ha reso giustizia ai testi abbandonati: infatti un signore li ha notati presso il cassonetto e ha immediatamente telefonato a suo genero perché è un amante e collezionista di libri. Il signor Igor Artibani, giovane autore e sceneggiatore tv, si è incuriosito e si è fatto mandare una foto del materiale tra cui una copia del famoso "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Il giovanotto non ha perso tempo, è corso a prendersi i testi e dopo una accurata ispezione, ha scoperto di avere tra le mani un piccolo tesoro: la prima edizione italiana dell'importante libro, datata novembre 1958. Artibani, esperto e profondo conoscitore di letteratura, si è informato, ha chiesto in giro e ha avuto la conferma: il testo vale circa 1.000 euro e ovviamente raggiungerà i 3.500 libri della sua ricca biblioteca. Ovviamente ha ringraziato lo sconosciuto che ha "buttato" sprovvedutamente tutti quei libri: non ha avuto rispetto, ignorante quanto basta per toglierseli dalle palle e forse si trattava dell'eredità di un suo avo, non gradita e ingombrante. Mai visto buttare libri, conservo tutto ciò che sia leggibile, in cattive condizioni anche e non mi sono disfatto mai di nulla. Temo se mai, che i miei figli possano incorrere in tale grave errore ma spero di insegnare loro a non cestinare  i libri e a tal proposito, inculcherò nelle loro teste che: "Le biblioteche non si fanno...crescono".  


 
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