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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi di Novembre 2022
E' un atto formale, è parola di RE e quindi la corte tutta, è invitata a prenderne atto. Infatti in tutte le residenze reali, per editto formale di Carlo III, è vietato un cibo: il fegato d'oca. O porcaccia la miseria, e mo'? E ora, voi tutti, titolati nobili e frequentatori soliti sedere alle tavolate reali, sappiate che potrete avere tanto cibo, a sbafo e senza limiti, ma del famoso e prelibato "Foie gras" nisba, non se ne parla proprio. Carlo è animalista, ecologista, ambientalista e per non venire meno alla sua disponibilità sui problemi degli animali, rinuncia e obbligherà i commensali che saranno seduti a tavola con lui, a rinunciare. Gli animalisti del "Peta" hanno vinto e Carlo, è molto più sereno (sic). Pensate, potrà rinunciare alle cappe d'ermellino visto che vi siano pressioni anche in tal senso. Beh, non sappiamo se vi saranno altri cibi da mettere in discussione (e ve ne sono tanti) pertanto se la situazione dovesse volgere in questa direzione e bandire altri alimenti, ci sarebbe un elenco piuttosto nutrito. Sono certo che Carlo III non dirà mai no, e staranno tutti a pane e acqua...mentre a parte lui, tutti coloro che dovranno rinunciare saranno a mangiarsi...il fegato, per la rabbia.
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"Amo'....dove sei?", chiamata più volte, non ricevo risposta. Alzo leggermente la voce: "Oh... ma dove sei? Non mi senti?". Mi alzo dalla scrivania e raggiungo la stanza dove generalmente lavora, la porta è chiusa. La apro dopo un toc: "Ma sei qui? Ti sto chiamando invano, non mi rispondi...", solleva la testa dalla macchina per cucire e volgendo lo sguardo torvo e minaccioso verso di me: "Come avrei potuto sentirti, con la porta chiusa e il fruscio della macchina? E poi, la devi smettere di chiamarmi, devi alzare le natiche, non puoi continuare a stare seduto, uscendo poco e passando il tempo alla scrivania, devi camminare pigrolo!". Sono basito, stai a vedere che tutto 'sto casino è colpa mia: "Pigrolo? Ekkedè?...", "Un nome nuovo che mi è venuto in mente, magari i nani di Biancaneve erano otto e uno si chiamava Pigrolo perché era sempre lì a non far niente. Vabbè, dimmi cosa c'è? Che vuoi?". Mi seggo sul divano, sono esausto, la invito a sedersi accanto, battendo la mano vicino al mio posto: "Segga signora delle tramelie...le devo fare una proposta...". Sorride l'infame, sa tutto e non riesco mai a sorprenderla: "...Signora delle tramelie? Ekkevordì?". "Beh, tu puoi inventarti nomi nuovi e io non posso affibbiarti una etichetta che coniughi Camelie e trame? Ascoltami, facciamo subito l'albero di Natale? Addobbiamo la casa come ogni anno?". Incredula, quasi avessi detto una colossale cazzata, strabuzza gli occhi: "L'albero di Natale...il 22 novembre? E di grazia, ponendo la domanda spontanea, perché non aspettare l'otto dicembre come da tradizione?". "Semplice, ho letto or ora che chi addobba e mette su l'albero di Natale con anticipo, è più felice, più sereno e trascorre tutto il periodo prenatalizio, natalizio e festivo fino al 6 gennaio, in un clima di assoluta pace e tranquillità: i ricordi dell'infanzia tornano alla memoria, le atmosfere di quando eravamo piccoli riempiono di gioia i nostri cuori. I sentimenti si arricchiscono di bontà, l'atmosfera natalizia ci culla in un etereo senso di beatitudine e il....", mi da una gomitata nel fianco e sbotta: "Ma che t'è preso, ma dove leggi tutte ste cazzate, come fai ad immergerti in quella fogna che è diventata ormai la rete, sei ormai strafatto e credo sia giunta l'ora di smetterla. Domattina chiamo Alfredo (mio cugggino lo psichiatra) e lui saprà come sedarti". Fine di un momento magico, pensavo di fare una pausa, di creare nuove emozioni, ma evidentemente la proposta era insulsa e poco convincente. Sono andato a rileggere l'articolo!
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Quando accadrà che un politico impegnato nel nostro parlamento e/o nel nostro governo sia di parola, corretto, esemplare e preciso nello svolgere le sue mansioni al servizio della comunità? Erano anni che si parlava di snellire il parlamento italiano e finalmente, grazie a un referendum popolare, siamo riusciti a far dimagrire la baracca istituzionale: la camera è passata a 400 deputati dando il benservito a 230 persone che si troveranno un altro lavoro (sic) al di fuori del parlamento. E' accaduto anche per il senato che è passato da 315 a 200 persone. Quindi da buoni italiani, abbiamo detto sì e il referendum ha dettato le nuove regole: 600 persone tra le due camere e 345 persone a far ben altro. Ora, con l'insediamento del nuovo governo, ci aspettiamo di constatare appena sarà possibile, le prime cifre del notevole risparmio! Uhm... il presidente Fico (M5S), ci ha mollato un pacco alla napoletana, tipico di chi si affretti a lasciar la sua prestigiosa carica, con un bel servizio al popolo: con un gioco di...carte alla Silvan, Fico, agendo sul capitolo dei fondi per i gruppi parlamentari, ha confermato uno stanziamento invariato da 30,8 milioni. Così, se prima ogni deputato «costava» 49.000 euro l'anno, oggi siamo a quota 77.000 euro. Un bel colpo, una furbata che ci riporta indietro nel tempo! Orbene, dal risparmiare lo strombazzato mezzo miliardo di euro a legislatura, con questo gioco di prestigio, non so se rimarrà qualcosa. Aggiungo inoltre che la manovra effettuata da Fico, pare sia denominata "prassi" istituzionale: ovvero, ogni volta che si chiude una legislatura, il presidente fa questo giochetto delle tre carte per avere ampia disponibilità di danaro per coloro che ne avranno bisogno se rimarranno anche fuori dalla legislatura: leggi Crimi e Taverna (entrambi 5 stelle fuori dalla camera) che saranno collaboratori esterni dei parlamentari per 70 mila euro all'anno. Bella la vita, non cambierete mai: destra, sinistra, centro e tutti quanti pronti a fottere gli italiani!
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Ci siamo tutti? Otto miliardi: siamo riusciti a sfondare questo muro e ora....so' ca***!!! La Emma Marrone si è posta una domanda lecita e legittima: "Possibile mai che su otto miliardi di persone, non riesca a trovare uno che si fidanzi con me?". Embè? Che significa, potrei dire lo stesso io: "E' mai possibile che su otto miliardi di persone non riesca a trovare una donna per me, dopo 55 anni che sopporto sempre la stessa moglie?". Ora comincia la fregola: come faremo? Nel 2100 saremo dieci miliardi o no? E via con congetture, paradigmi, ricerche e tutto ciò che si possa mettere nel calderone dell'umanità. Ce la faremo? State tranquilli voi che verrete...ce la farete, come del resto sia sempre accaduto da quando il mondo è...il nostro mondo! Si preoccupassero quei paesi che cresceranno in maniera esponenziale: Nigeria, Pakistan, Egitto, Etiopia, Congo, Tanzania e Filippine, mentre gli altri sono a fare calcoli e...guerre, gli altri figliano alla grande e se ne fregano, tanto c'è L'ONU., Gli altri invece e specie l'Italia, si contano le pulci e se ne fottono delle domande reali, spontanee e sincere: "Ma perché stiamo rallentando paurosamente e facciamo, ormai da anni sempre meno figli?". Fatevi 'sta domanda e datevi una risposta...subito però, prima che muoia!
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"Un bacio...ma cos'è poi un bacio?...Un apostrofo roseo fra le parole t'amo...". Edmond Rostand autore del "Cyrano de Bergerac", ebbe a far proferire queste parole a Cyrano che ambiva all'amore della bella Rosanna. La celere frase, per la profonda e colorita intimità sentimentale, la conosciamo tutti: sentita da altri, o ascoltata durante la celebre opera teatrale del 1897. La foto su in alto, è invece "Il bacio di Shiraz": scattato in mezzo al traffico della città iraniana e passata nel volgere di poche ore, come il simbolo della spinta rivoluzionaria in atto nel grande paese. Due ragazzi: lei priva del velo, abbraccia il suo amato e senza paura per le barbariche conseguenze che stanno insanguinando il paese, i due si baciano intensamente, un ardore infinito quasi a volere infiammare la lotta che la gente sta sostenendo contro il potere. Celebrare la vita, l'amore, provocare la morte offendendo la morale della legge islamica, i due giovani lanciano la loro sfida. La foto gira in rete e il mondo recepisce il senso del messaggio.
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