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creatività

Post n°10 pubblicato il 01 Gennaio 2010 da monicaalice71
 
Tag: arte

Tutte le forme artistiche, non solo la musica ma ciò che rappresenta la “pura espressione di se” , i meccanismi che regolano il “processo”creativo ed il prodotto creativo stesso “…..rispecchia una fondamentale necessità intrinseca alla natura umana stessa”.
Anche nel linguaggio figurativo, come in quello musicale nasce il concetto tanto discusso, di cosa sia o no considerata “opera d’arte”.
E importante rendersi conto di ciò fin dall’inizio,perché l’intera storia dell’arte non è la storia del progressivo perfezionamento tecnico, ma la storia del mutamento di criteri e delle esigenze.
Nei periodi “primitivi”gli artisti erano meno abili di adesso nella rappresentazione dei volti e dei gesti umani, ma la loro forza e potenza stava nel fatto che loro esprimessero il sentimento che li urgeva (principio su cui si fonde tutta l’arte moderna). Ma a questo punto spesso la gente si arresta di fronte a un’altra difficoltà :vuole ammirare l’abilità tecnica dell’artista ed il suo virtuosismo nel rappresentare le cose così come sono, il più “vere” possibili. Il limite a questo punto è dell’artista? O del profano fruitore?……
“Se il mondo fosse chiaro, l'arte non esisterebbe”
A. Camus

Ogni forma di comunicazione artistica, è un bisogno essenziale e fisiologico dell’uomo, ancora di più se è artista.
Cito a proposito:
“L'arte è per noi inseparabile dalla vita. diventa arte-azione e come tale è sola capace di forza profetica e divinatrice”.
F.T. Martinetti

Oggi è di moda dedicarsi ad attività creative,occuparsi di colori,forme,di suoni o di movimenti in modo tale che i sentimenti inconsci finora sconosciuti possano manifestarsi liberamente,possano essere uditi,visti e forse anche capiti.Si fa appello all’inconscio. Il nucleo creativo originario,nasce da un bisogno naturale, quasi infantile,dell’essere umano di avere uno spazio per il “godimento”(anche senza uno spazio ben preciso), di avere spazio per potersi esprimere liberamente.
Talvolta l’artista ha una capacità di creare immagini quasi paragonabili a quelle del sognatore,o quella capacità di darsi, come la chiama lo psichiatra Silvano Arieti, a “orge di identificazione”che ha lo schizofrenico. Ritiene che l’artista sia tuttavia in grado di usare tali capacità per formare sintesi imprevedibili che diventano opere d’arte, sottolineando che l’energia pulsionale che è posta nelle creazione artistica deve essere necessariamente libera.
Secondo Kris Ernst, psicanalista americano e storico dell’arte, caratteristica saliente del processo creativo è una forma di regressione dell’Io che non si verifica soltanto quando l’Io è debole, come nel sonno,nelle fantasie ,nell’ebbrezza ecc…,ma anche in molti tipi di processi creativi.
Secondo Oliviero Ferrarsi la persona creativa è caratterizzata da una sorta di mobilità tra “regressione” e “progressione” che attinge tra i livelli più primitivi e quelli più maturi della personalità. Dunque l’arte è sia ispirazione che abilità, poiché l’artista attinge dall’inconscio senza esserne sopraffatto.
Un’altra definizione interessante sul concetto di creatività è espressa dagli autori Pagnin-Vergine, secondo i quali la creatività non è soltanto un tipo di processo mentale e/o inconscio,ma un modo totale di essere e di pensare, una vera e propria struttura della personalità,caratterizzata dalla tendenza dell’autorealizzazione,della libertà e dell’anticonformismo.

Cito il pensiero dello psicologo Eugenio Calvi ha rielaborato un proprio concetto sulla creatività : << Creatività è una parola che dice molte cose. Allorché gli psicologi si sono posti a lavoro su queste cose, hanno preso in mano una matassa ingarbugliata di tanti fili : ognuno intrecciato con altri e staccato da altri. Creatività e pensiero creativo, pensiero creativo e pensiero produttivo, produttività e creatività,creatività ed intelligenza,intelligenza ed intenzione,e poi invenzione,e poi inconscio,individuo e gruppo,società,rinascimento italiano,popoli primitivi: è uscito di tutto, è l’enciclopedia. Il problema è mal posto? Forse. Il tema della creatività non pare un falso problema,ma uno autentico, di dimensioni rilevanti,un problema di sintesi>>
Concludo affermando che l’essere umano è arrivato ad un punto morto nei confronti della propria vita di sentimento che di quella degli altri,sia nei confronti del sistema sociale in seno al quale vive. La creatività può scioglierlo da questa situazione e permettergli di aprirsi verso se stesso e verso gli altri. L’uomo dovrebbe essere ricondotto alle leggi primordiali della creazione e riviverle; rincominciare ad osservare, ad ascoltare, a muoversi, a sentire e a pensare in modo più cosciente di prima. Attraverso l’entusiasmo per la natura,per la bellezza, per il ritmo e l’armonia,si può arrivare ad un “risanamento” interiore ed esteriore.

MONICA

 

 
 
 
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Un blog di: monicaalice71
Data di creazione: 19/12/2009
 

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