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L'EQUILIBRISTA

Post n°8 pubblicato il 27 Marzo 2007 da liberamente0dgl

La situazione si complica.

Pare che il mio intervento a scuola abbia sollevato un vespaio di proteste da parte di madri che si ritengono emarginate poiché non è concesso loro  di restare venti minuti in classe, di insegnanti che probabilmente  tollerano male la mia presenza/interferenza, di cavilli burocratici che annodano i miei tentativi di sostenere Lisa.

Di fatto, le “prove”  a scuola non si possono più fare.

Lisa mi chiede il perché ed io rispondo che c’è un tempo per tutto, per le prove in classe, per quelle a casa, per altre al parco, al supermercato ed al ristorante. Lisa perplessa si limita a dire che le pareva una gran bella prova quella di scuola.

Da che lei riesce a parlare con M a bassa voce in aula è un crescendo di cambiamenti anche a casa. Lisa si ribella a situazioni che mal tollera come la restrizione imposta alla sua “esposizione” ai cartoni animati. Io ne sono felice. Stringe i pugni e mi dice che è arrabbiata. Io ne sono ancora più felice.

Si ribella all’insalata che evidentemente non le piace, la distribuisce a casaccio nel piatto e non la mangia. Altro momento di gioia.

Manifestare la sua rabbia, la sua insoddisfazione è una conquista per lei e per me. Lisa è sempre stata accomodante e anche questo non era affatto un segnale confortante per me che non la vedevo mai fare un capriccio davanti ad una vetrina di giocattoli o non le sentivo mai domandarmi di comprarle qualcosa.

Tutto si consolida intorno a lei e le parole che riesce a dire le danno la forza di manifestare meglio il proprio carattere.

 

Ho chiesto aiuto a tutti. Al padre, alla scuola, alla pediatra, alla psicologa e la novità assoluta è che dopo due anni di liti e lettere tra avvocati, per una volta il padre ed io siamo tornati a parlarci.

 

Sapevo di avere una buona dote persuasiva ma non avrei mai pensato di poter fare i miracoli.  

 

A questo punto sono gli equilibri a cambiare.

Per ogni parola conquistata da Lisa a scuola appare un aspetto nuovo di lei che rompe la catena quotidiana.

 

“oggi a scuola Michele ha riso del mio disegno del coniglietto” dice Lisa mettendo il broncio

“ e tu che hai fatto” domando

“nulla! Il mio coniglietto era bellissimo e il suo no”…

Mi ha sempre colpita questa sua fiducia in se stessa e nelle proprie capacità che faceva a botte con le ansie con le quali riempiva i propri silenzi. È come se in lei coabitassero due anime distinte che in certi momenti non si integrano ma si alternano.

Sa emotivamente come reagire ma non sa come verbalmente deve fare.   

Il mio femminile vorrebbe dire a quel Michele di tornare a ridere del coniglietto di Lisa tra un anno e poi vediamo chi ride meglio.

“Fatto stellina” ho detto stamattina a Michele mentre gli allacciavo il bottone del grembiule che suo padre aveva scordato di richiudere…

 

 

 
 
 
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