My name is Attila

Che fare per recuperare potere d'acquisto? NON SI PAGA! parola di premio NOBEL!


Riprendo integralmente e vi rigiro il testo di questa intervista a Dario Fo, noto autore (di sinistra) insignito pochi anni fa del Premio Nobel per meriti artistici, e lascio a Voi ogni considerazione in merito alla fattibilità di quanto descritto.“Quando debuttammo nel 1974, la storia di questa commedia appariva piuttosto surreale: infatti raccontavamo di avvenimenti che non erano ancora accaduti. In sala il pubblico ascoltava molto perplesso, ci guardava come fossimo dei pazzi. Raccontavamo di donne che nella periferia di Milano, andando a fare la spesa, si ritrovavano con i costi aumentati a dismisura e furenti, decidevano di pagare metà prezzo rispetto alla cifra imposta. Metà prezzo esatto! Il nostro racconto era pura fantasia, ma ci ispiravamo alle lamentele che sentivamo dalle donne per la strada a proposito dell'arbitrio ladresco dei commercianti. Di lì a qualche mese ci rubarono l'idea che avevamo messo in scena nella commedia. La chiave dello spettacolo si ripropose nella realtà con una similitudine impressionante: donne e uomini presero d'assalto due supermercati e pagarono la spesa esattamente la metà della cifra che si ritrovarono sullo scontrino. Il nostro copione fu addirittura superato in immaginazione: qualcuno andò via portandosi appresso qualche pacco di riso e qualche bottiglia senza pagare. In molti furono arrestati. Il processo fu istruito in brevissimo tempo Qualche mese dopo, in un altro supermercato di zona Garibaldi, sempre a Milano, si ripeté esattamente la stessa scena. Esattamente! Leggemmo sui giornali che un centinaio di donne partecipanti all'azione reale, appoggiate da alcuni operai “casualmente” in sciopero, avevano ripetuto le stesse battute che Franca recitava ogni sera sulla scena. Volevamo chiedere i diritti d'autore, ma poi abbiamo lasciato correre...Ci fu un quotidiano, esattamente il “Il Giornale Nuovo”, allora diretto da Montanelli ed edito da Berlusconi, che ci accusò di essere con la nostra commedia i veri ispiratori morali del reato. Ad ogni modo durante il processo venne riconosciuto che i prezzi imposti dal supermercato erano delle vere e proprie rapine. Alla fine furono tutti prosciolti da ogni accusa, perché il fatto “non costituiva reato”. Chissà se oggi questa rimessa in scena di “Non si paga! Non si paga!” ripeterà lo stesso iter satirico e grottesco che si verificò al debutto? Succede spesso che la realtà copi dall'immaginazione scenica – anche una o più volte. Ad ogni modo staremo a vedere....Gli interpreti in grado di far gustare le situazioni drammatiche ci sono, il pubblico che può intendere il gioco satirico è pronto...non ci resta che dare l'ordine: “Andiamo a incominciare!” (Dario Fo).Per quanto mi riguarda la trovo una proposta attualissima e da adottare URGENTEMENTE A LIVELLO COLLETTIVO, ma dirigendola esclusivamente a danno della GRANDE DISTRIBUZIONE, non perchè i piccoli commercianti non abbiano colpe della attuale situazione, ma perchè loro stanno già pagando!! (chiudendo uno dopo l'altro i loro negozietti...). "Non si paga! Non si paga!" di Dario Focon Marina Massironi e Antonio Cataniascene, costumi e regia di Dario Fo