My Noise

La sera di Ribolla


Il cielo dal sonno supinosospirava tramonti dal socchiuso sole;i suoi lenti respiri si infrangevano su mattoni edilizi,le ombre fra le sponde cementiziesi sdraiavano lunghe su letti automobilistici;l’abito azzurro, carnefice di stelle,cadeva come setasu un orizzonte di parquet;cadenzati sbadigli scrollavano marciapiedi oniricidalla polvere di eucalipto,mentre mani nuvolose stropicciavano lo stanco occhio solare;la volta celeste accendeva,a poco a poco, un’elettrica luna:lume contro le paurose tenebre.Una coperta stellata copriva l’anziano spazio,gatti sui tetti ne tiravano i capicon unghie e amorosi miagolii.Intanto, in una disabitata vetrina,manichini si scambiavano mostruosamenteabbracci eterni con mani immobili,le teste si sfioravanoe da occhi inesistentifiltravano amori metafisici.