MY REVENGE

Post N° 3


(Dal mio vecchio blog):VIOLENZA SULLE DONNE:" E' ORA DI DIRE BASTA " !
Purtroppo é un argomento troppo attuale e REALE per non parlarne. Argomento delicato,che fa male da leggere e da sentire. Senza poi nemmeno immaginare il male che avverto quando vengono da me per raccontare le loro storie: storie di donne consumate dentro dal dolore,dalla vergogna,ma soprattutto dall'abuso. La maggior parte delle violenze viene subìto in ambiente domestico. Oggi se ne parla molto,ma in realtà si sa veramente poco. Capiamo e analizziamo ogni parola prima di assegnarne il giusto senso. La violenza può essere psicologica,fisica e sessuale. (Nella maggior parte dei casi tutte e tre le violenze vengono messe in atto quasi contemporaneamente.) VIOLENZA: forza impetuosa,incontrollata. Azione volontaria esercitata da un soggetto su un altro,in modo da determinarlo ad agire contro la sua volontà. Quindi violenza e maltrattamento sono sinonimi. Psicologico: che riguarda l'apparato psichico. Violenza psicologica: quell’insieme di insulti, minacce verbali, intimidazioni, denigrazioni, svalutazioni, che il soggetto esprime nei confronti del proprio partner, nell’ambito di una relazione di coppia conflittuale. Violenza fisica: passaggio all’atto di un impulso aggressivo eterodiretto. Violenza sessuale: passaggio all’atto di un desiderio sessuale attraverso la costrizione, le minacce e i ricatti. Maltrattamento: dimostrazione di arroganza, prepotenza e violenza nei confronti di una o più persone soggettivamente od oggettivamente inferiori. In che senso un soggetto adulto può essere inferiore ad un altro? Può esserlo fisicamente (più alto, più basso, più forte, più debole), può esserlo intellettivamente (come nel caso dei deficit mentali), oppure può esserlo soggettivamente, se si percepisce come mancante di qualche attributo, prerogativa di altri. Questo è il caso della maggior parte delle donne che subiscono violenza e maltrattamenti in ambito domestico e che permangono a lungo, talvolta per sempre, in questa situazione. Fatta eccezione per le differenze oggettive e misurabili con scale di valutazione, l’inferiorità tra adulti corrisponde ad una percezione distorta dell’Io e della propria immagine corporea.  L' Acting-out,o passaggio all’atto, presuppone che il soggetto non abbia un controllo attivo sulle proprie pulsioni. Un soggetto che utilizza l’altro a fini meramente strumentali, per scaricare una tensione, utilizzando modalità arcaiche di risoluzione dei problemi. Per colui che effettua l’acting out, al contrario il partner è privo d’individualità, è un oggetto complementare a se stesso che deve essere posseduto per mantenere l’illusione dell’onnipotenza narcisistica. Da quanto sopra esposto, emerge che il partner maltrattante e quello maltrattato sono caratterizzati da una complementarietà psichica riassumibile nel binomio sadismo/masochismo. Colui che agisce l’aggressività è portatore di una struttura narcisistica con scarse capacità di sublimazione e spostamento delle pulsioni sessuo/aggressive e quindi con scarse capacità di instaurare relazioni oggettuali. Chi subisce la violenza (o maltrattamento) è pervaso da un profondo senso di colpa inconscio e da un vissuto di inadeguatezza che lo spinge a collezionare umiliazioni e sofferenze a prezzo di angoscia intollerabile, in un escalation di tensione e violenza che può portare, in casi estremi, anche ad esiti letali. (Depressione maggiore,suicidio) La violenza ci porta a trattare il concetto di trauma. Dobbiamo distinguere il trauma fisico da quello psichico. Trauma: proviene dalla parola greca “trauma”, vuol dire ferita. In certi contesti esso si riferisce piuttosto alle conseguenze sull’insieme dell’organismo di una lesione risultante da una violenza esterna. La psicoanalisi ha ripreso questo termine trasponendo sul piano psichico i suoi tre significati: quello di shock violento, quello di lacerazione, quello di conseguenze sull’insieme dell’organismo. Il trauma psichico è un evento della vita del soggetto che è caratterizzato dalla sua intensità, dall’incapacità del soggetto di rispondervi adeguatamente. E’ chiaro che i traumi possono essere di varia natura e di diversa entità e possono provocare risposte di tipo diverso in ognuno di noi.   IL MIO CONSIGLIO é di recarvi presso le ASL più vicine e parlarne con uno psicologo,il quale sicuramente saprà indirizzarvi dallo specialista più adeguato al vostro caso. (Potete scegliere di recarvi anche presso i consultori familiari! Le visite sono gratuite e in totale anonimato!) L' IMPORTANTE E' NON RIMANERE CHIUSI IN VOI STESSI CREDENDO CHE NON CI SIANO VIE D'USCITA. BASTA VOLERNE USCIRE DAVVERO.