Pensieri e parolacce

Storia IL PROMONTORIO per Katy

Il vento scorreva veloce piegando gli steli dell'erba in curve tornanti alla luce arancione del sole morente.

Le nubi all'orizzonte verso la salita del promontorio si tingevano di viola mentre il globo scendeva nel mare.

Se qualcuno fosse stato lì, avrebbe creduto che quel canuto vecchio vestito di grigio fosse apparso nel bel mezzo di quello stradello vicino alle pecore.

Gli animali alzarono un poco le teste dal loro erbaceo pasto, ma non furono affatto spaventate da quell'iomo anziano che appoggiandosi ad un alto bastone lentamente ma con passi lunghi e decisi si portava verso l'apice.

Determinato con lo sguardo di ghiaccio il vecchio arrivò alla cima con i capelli scarmigliati dal vento e guardò in basso la scogliera ed il mare che ripruduceva le stesse curve dell'erba scossa dal vento.

Chiuse gli occhi mentre il sole dardeggiava l'ultima luce, e seppe che anche l'altro era arrivato all'appuntamento. Dietro di lui una figura alta e macilenta svettava dal sentiero, e anch'egli era come apparso dal nulla.

- Benvenuto figlio oscuro. - disse il vecchio con voce profonda

- E' sempre un piacere per me rivederti Padre.

Da molto, lungo tempo ognuno era andato per la propria strada, ma un destino predeterminato li aveva portati in quel luogo, e pareva che quell'appuntamento fosse talmente importante che anche gli elementi ne fossero al corrente.

Il cielo si incupì fino all'orizzonte e nel buio della notte enormi nuvole gravide di acqua si spostarono ad erigere un tetto di oscurità. Potenti tuoni si levarono e fulmini e saette precedettero di poco le pesanti gocce che cadevano dal cielo.

In fondo al sentiero le pecore alzarono le teste stupite, e non avendo avuto sentore dell'imminente temporale, fuggirono impaurite, cercando riparo nelle macchie di alberi vicine.