Pensieri e parolacce

Sono nato in una famiglia che di armi se ne intende da varie generazioni.

Dopo la notizia del poliziotto sparatore si sapeva che:

certamente aveva fatto fuoco da troppo lontano

certamente aveva fatto fuoco in maniera impropria non essendo in pericolo alcuna vita

Certamente facendo fuoco dal suo addestramento sapeva (almeno razionalmente) che metteva in pericolo la vita di qualcuno.

Il proiettile di rimbalzo era una ipotesi assurda.

Come infatti ha rivelato l'autopsia la traiettoria del proiettile è stata tesa in direzione del veicolo e l'ogiva e il conseguente foro d'entrata erano netti. Se il proiettile avesse rimbalzato su un'altro oggetto e successivamente fosse penetrato nel collo del ragazzo l'analisi balistica avrebbe rilevato che il foro di entrata (dato che l'ogiva si sarebbe in precedenza deformata) e la traiettoria sarebbero state diverse. E così non è stato.

Il proiettile che ha sparato è stato deflagrato volontariamente nella direzione dell'autovettura ad altezza di finestrino.

Assurda anche l'ipotesi di un tiro alle gomme, dalla ricostruzione si evince che lo specchio del tiratore non permetteva (nemmeno dal terrapieno rialzato dei lavori in corso) di centrare gli pneumatici del veicolo.

CONCLUSIONE: IL POLIZIOTTO HA SPARATO IN MANIERA CHE METTEVA PALESEMENTE A RISCHIO CHI ERA A BORDO DELLA VETTURA

Ora la domanda è perchè ha sparato?

Ipotesi:

era in un momento di confusione emotiva e lo ha riversato sul lavoro?

non è capace di intendere e di volere?

forse sfottuto dagli occupanti del veicolo si è sentito offeso e colto dall'ira ha fatto fuoco?

oppure pensava veramente che la situazione fosse così pericolasa e che la soluzione unica fosse quella?

Le altre ipotesi sono ancora più fantasiose (alieni, possessioni, mentalità criminale ... etc etc etc) l'inico dato che resta è che IN NESSUN MODO IL POLIZIOTTO DOVEVA FARE FUOCO E CHE HA UCCISO UNA PERSONA!!!!!!!!!!