Creato da mystical_BLACK_DEMON il 25/06/2007

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Antropologia della morte parte III

Post n°3 pubblicato il 29 Giugno 2007 da mystical_BLACK_DEMON

Sono tre i modi che l'uomo ha di affrontare la Morte:

  • Negazione: consiste nel negare che l'avvenimento spiacevole sia accaduto
  • Diniego: consiste nel rifiutare la realtà. Ignorare l'esistenza dell'accaduto. Di solito si presenta in psichi poco sviluppate, infantili, persone con Io debole o disturbato;
  • Rimozione: è una tendenza a tener fuori, espellere, bandire dalla coscienza idee o impulsi inaccettabili, rendendoli inconsci.

Per rendere l'idea di quanto l'uomo possa essere spaventato da questo avvenimento, basti pensare alla sindrome di Cotard. Questa sindrome è uno stato psichico da fasi depressive, tendenze suicide e idee di negazione attraverso le quali si ha la sensazione di non possedere più il corpo, organi o addirittura un'Anima, arrivando così alla convinzione di non poter morire.

Dal 600 si notano alcuni cambiamenti nella rappresentazione della morte cristiana, la fonte essenziale fu: "esercizi spirituali" di Sant Ignazio Loyola. In questi esercizi lo sguardo è rivolto costantemente alla morte.

Ne è inclusa anche una meditazione nella quale si affronta il transito finale:

  1. incertezza del tempo della Motre;
  2. separazione dagli amici e dalla famiglia;
  3. angoscia con la sorte dell'Anima e del corpo
  4. ansia di dover rendere contodi tutti gli atti di questa Vita;
  5. terrore al pensiero del giudizio;
  6. estrema unzione;
  7. aspetti fisici della Morte;
  8. meditazione sulla sorte dell'Anima e del corpo dopo la Morte;

I cambiamenti di cu parlavo sono palesi. Infatti l'uomo non è piu considerato diverso dagli altri esseri viventi e non viene più gratificato con l'illusione di un'inesistere universo ultraterreno ma nazi, lo si invita a godere il tempo che resta.

Nella dottrina stoicista si cerca di liberare l'evento dalla Morte dalle sue cariche di terrore e di accettarla come evento naturale che, dimenticando la promessa di una Vita ultraterrena, appartiene all'ordine delle cose.

Secondo un'altra corrente si paragona ad un sonno profondo ed irreversibile.

Geremia scrisse:

"l'inebrierò affinchè si assopiscano e dormano un sonno sempiterno, ne mai più si ridestino"

Geremia51:39

In seguito con l'avvento dell'Ellenismo si diffonde l'idea della resurrezione, così l'idea che la Morte sia un lungo sonno acquista nuovi significati. Il corpo decomposto nella Tomba è destinato ad un letargo in attesa del risveglio e non più al sonno irreversibile. Allora sarà riunito all'anima. E' in questo periodo che entra nel vocabolario comune la parola Cimitero ovvero Koimeterion = dormitorio.

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Commenti al Post:
ZZIMO
ZZIMO il 30/06/07 alle 16:19 via WEB
bella la musica che hai messo.....chissa perche' mi sembra di averla gia'sentita....//lol
 
 
mystical_BLACK_DEMON
mystical_BLACK_DEMON il 30/06/07 alle 17:30 via WEB
zzimo può darsi che nel tuo profondo IO la ripeti tutti i giorni sotto forma di preghiera
 
   
ZZIMO
ZZIMO il 02/07/07 alle 12:33 via WEB
ahahahahaahahah.......ma guarda io nn prego...quindi....
 
andreapal.a
andreapal.a il 20/07/07 alle 11:12 via WEB
Interessante questa serie di post sulla morte, in particolare sulla sua rappresentazione. Se pensiamo che oggi la morte è oggetto anche di telefilm, canali tv e Blog, le cose dall'antichità a oggi sono veramente cambiate molto. La morte è sempre più spettacolo, e la sua attrattiva non si spegne mai, ci spaventa ma ci attrae in modo morboso. ciao andrea
 
 
mystical_BLACK_DEMON
mystical_BLACK_DEMON il 20/07/07 alle 13:18 via WEB
oggi si riesce a combatterla con mezzi della medicina, ma ne siamo attratti perchè non la conosciamo non sappiamo cosa ci sarà dopo, e la tv può solo fermarsi a documentare l'evento ma nessuno sa cosa c'è dopo fondamentalmente(a parte me che ne sono il custode) e quindi c'è questa attrazione per l'ignoto che affascina.
 
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