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succede che quando tu non vai da loro i ricordi vengono da te e bussano alla tua porta, rimangono immobili sul'uscio a guardarsi un po' intorno e ti aspettano. non si dimenticano mai di te.
sono boomerang colorati di more i miei. le more che si sono affacciate dalla siepe del vicino nel mio giardino, inaspettatamente come le belle sorprese.
e il ricordo mi ha portato indietro nel tempo, in una fattoria di campagna come ce ne sono al sud. io piccolo mentre tutti gli altri bambini giocano a pallone su un prato mezzo erba mezzo polvere, io piccolo cammino per i campi perchè voglio vedere gli animali liberi. e seguo strade sterrate. sulle braccia nude il calore del sole, ai lati siepi di more, infinite, che non riesci a smettere di raccoglierle e mangiarle e poi hai male alla pancia. gli altri bambini urlando per il gol, mentre io mani sporche e silenzioso, ascoltavo le nuvole e parlavo con le farfalle. come adesso.
perchè soli si nasce non si diventa.
le ho mangiate le more del vicino, le ricordo proprio così, buone, selvagge, spontanee, protette da spine. e le dita sporche si puliscono sulle braccia, esattamente come allora.
a distanza di anni sorrido ancora.
p.s. la foto è mia, non importa sapere cosa sia, dove si trovi o come sia stata realizzata. non serve sapere a quanti anni luce si trova, che tipo di ammasso sia, la magnitude o la dimensione angolare. osservate quella specie di gioiello fatto di stelle, è gratis.
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Nickname: un_uomo_della_folla
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