MaD In SiCiLy

Post N° 266

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2007: ti candidi?

No grazie!

Probabilmente tra il 20/21 maggio si terranno le elezioni amministrative in molti comuni d’Italia, tra cui anche il mio. Siamo chiamati a scegliere quali saranno i rappresentanti che guideranno quest’amministrazione comunale e aggiungo: non è cosa facile. Scade il mandato dell’attuale sindaco che dopo cinque lunghi anni lo ha visto protagonista in svariate, tristi, stupide, banalissime diatribe dando vita a squallidi teatrini con pupi manovrati dai propri interessi. Coadiuvato dunque da esponenti quanto mai arrivisti ed egoisti, sono loro che han portato il nostro paese alla deriva, tra derisioni, sberleffi, magre figure se non ancora peggio ad una pessima amministrazione che ha come conclusione non solo il permanere di problemi gravi irrisolti, ma una frattura partitica ancora più netta. Grave sottolineare: NOI li abbiamo votati. Stanchi d’arrancare, di vaneggiare, di adagiarci in un passato che di certo non ci fa onore.

Ora in un piccolo paese di circa nove mila abitanti, dove tutti conoscon tutti, dove la voce dell’opinione pubblica regna sovrana, dove spesso è ancora l’ignoranza a mietere vittime, tutto questo è più che sentito. Una realtà siciliana che come la mia è sempre stata sulla bocca di tutti i media e sull’orlo di un collasso per orribili presenze che hanno oscurato e minato la sua crescita, fondamentale risulta l’apporto di un’amministrazione comunale abile nelle manovre di rialzo sia nel nome del paese, nel nome della legalità, che in quello di ogni singolo cittadino onesto onde evitare almeno un’implosione.

Non ho mai espresso pubblicamente alcun parere riguardo a fatti politici e personaggi miei compaesani, non per disinteresse, non per paura, né tanto meno poiché scevra di una mia opinione, ma solo ed esclusivamente in quanto esausta di veder sceneggiare sempre la stessa medesima rappresentazione da quando sono nata e che tempo fa mi ha provocato ferite non poco profonde.

La mia tempra si rifiuta di mettere il dito tra coalizioni che non mi rappresentano affatto, che non ascoltano le voci di chi urla nel silenzio con dignità e che han sempre palesemente tentato in qualche modo di accaparrarsi i favori di chi, in questa realtà, viene vista come modello di una generazione pulita e potenzialmente competente ma soprattutto (e mi duole riconoscerlo) figlia di un importante personaggio veicolo di molteplici voti, appartenente ad una categoria quanto mai strategica nel gioco opportunista della società elettorale. Eh già, sarei una comoda pedina io.

Sono disgustata! (e non è una novità)

Di fronte a temi caldi e scottanti preferisco osservare il fenomeno come fa un narratore fuori dal coro, che vede sì scriversi la storia del suo paese, tramite la sua penna, ma allo stesso tempo lascia che quell’inchiostro lo faccia senza che la sua personale idea interferisca nel racconto. Quella stessa pedina preferisco che scompaia dalla scacchiera piuttosto che lasciarla fagocitare da un sistema ipocrita e demagogico. Intanto aspetto, spero, sogno che un giorno un Deus Ex-Machina appaia a risolver l’intrico politico-amministrativo. Ma quando questo avverrà, forse io non sarò più qui (mi tocco).

La realtà è spesso tanto fredda e puntuale come il rintocco di un orologio che inesorabile scandisce i battiti del tempo, e mi riporta all’istante alla normalità, alla routine. Mi viene chiesto di partecipare, di schierarmi: a destra o a sinistra… o addirittura ad introdurmi in una lista civica… “abbiamo bisogno di ragazze come te” mi viene detto e ribadito. “Ti occupi da sempre di sport, perché non assessore allo sport?” o ancora “sai che potrebbero esserci buone opportunità di lavoro se…”Tutte parole. Tutti poco abili adulatori per me. Apparentemente insensibile a codesto dire, ascolto.  Con ciò non voglio dire che non si creda nel mio apporto (forse dovrei crederci anche io prima di tutto), ma sono certa che scopo primordiale non sia l’innalzarmi su un piedistallo o arrecarmi favori, riconosciuta la fede nelle mie risorse e capacità, per lasciarmi libera di esprimere e proporre poi le mie idee.

Io non sarò la Regina che salverà il Re e questo è un dato di fatto.

Infine aggiungo: a quei pochi che so hanno sempre creduto in me, sin da quando ero piccola, sin da quando mi affacciavo sulla scena del paese come la piccola promessa sportiva femminile, a quelli che  veramente credono e crederanno ancora in me, espongo il mio GRAZIE infinito, profondo e sentito. A color che di contro mi avrebbero voluta, mi vogliono tutt’ora in lizza per i loro sporchi giochi, per la realizzazione dei loro intrighi, regalo un grande e gioioso VAFFANCULO, sentito ancor di più.

Faccio a meno delle false parole. Faccio a meno dell’apparire. Faccio a meno del potere.

La politica la lascio fare a chi l’appassiona, a chi sa farla (si spera), a chi sa comportarsi da animale politico. Io in questa jungla a cui visceralmente appartengo mi sento sì un animale, ma solo un animale sociale in mezzo a tanti e da tale mi comporterò.