NARRARE - I MIEI RACCONTI, LE MIE FANTASIE, LE MIE ESPERIENZE.
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UN AMORE VALE L'ALTRO (PRIMA PARTE)

La barca giunge in porto, sono da poco passate le 15.00. Procede lentamente a passo d’uomo tra due file di barche ormeggiate. Sembra ferma tanto che è lenta. Le manovre di avvicinamento al molo sono eseguite con scrupolo, come se a bordo ci fosse un carico delicato. Un uomo da bordo lancia una fune. Il…
 

PAPA' TULLIO

La prima volta lo incontrai, era stato all’ingresso dell’hotel dove lavorò per tanti anni. Stava lavorando e staccò solo per fare la mia conoscenza. Aveva i capelli tirati indietro e luccicavano sotto i deboli raggi luminosi del primo mattino; era per la brillantina che usava. Indossava un grembiule con i segni evidenti della fatica. Quando…
 

DESIDERIO E FOLLIA

Avrebbe voluto piangere. Le lacrime lavano il dolore, ma la rabbia che aveva dentro glielo impediva. Allora prese il lume, il regalo avuto per il loro decimo anniversario di matrimonio e lo scaraventò violentemente sulla parete di fronte. Lui capì, il momento era giunto, finalmente l’avrebbe liberato. Finalmente la libertà.Alessio pensava che col tempo le…
 

VENTO SABBIA MARE

Il vento le faceva ondulare i capelli. Ella aveva lo sguardo perso verso l’orizzonte. La grande distesa azzurra mormorava frasi che si perdevano sulla spiaggia. Era bello rimanere lì ad ascoltarle. Erano rintocchi puntuali che schiumavano ai suoi piedi.Stringeva il suo corpo in un abbraccio, come se avesse freddo, invece sognava, sperava ancora.Da lontano, la…
 

Borgo San Giusto

Sento di appartenere a questo posto. Il suo ricordo non mi abbandona mai. Dopo trentasei anni sono cambiate tante cose: hanno costruito una diga, hanno allargato e asfaltato la strada, sono scomparse tante persone e sono stati venduti tanti poderi, ma nei piccoli particolari, insignificanti a tanti, ritrovo il vecchio borgo. Il pino vicino alla…
 

BRIVIDO CALDO

Stringeva forte la maniglia della portiera, un piede appoggiato al suolo, indecisa se andare o rimanere. Lui fissava oltre il parabrezza l’albero che l’ombreggiava. Le mani stringevano il volante come se andasse a trecento l’ora, ma era fermo, immobile, incapace di aggiungere altro a ciò che aveva già detto.La Punto verde scuro, da un po’…
 

L'ALBERGO (CAPITOLO V)

Siamo partiti mezz’ora fa e abbiamo quindici minuti di ritardo. Da poco abbiamo lasciato Ischitella e ora siamo diretti a Carpino, il paese dell’olio d’oliva. Il treno risale il promontorio del Gargano, lasciandosi il mare alle spalle. In lontananza, verso destra, comincia a vedersi il lago di Varano. La gigantesca insenatura separata da un sottile…
 

L'ALBERGO (capitolo IV)

La stazione ferroviaria alle sei è vuota. Qualche pendolare, un cane sdraiato sulla banchina, il capostazione e noi due. Il treno delle Ferrovie Del Gargano è già sul binario. Non è possibile fare i biglietti allo sportello, a quest’ora è chiuso, però in questi treni si possono ancora comprare a bordo senza sovrapprezzo. Sono dei…
 

L'ALBERGO (capitolo III)

Un taxi si è fermato davanti all’albergo, lei è scesa ed è subito ripartito. Guarda il mare, la strada che comincia a popolarsi, ascolta il brusio che fa da sottofondo a questo inizio di giornata. La osservo a tratti, mentre ascolto le lamentele del signore della stanza 130, sostiene di essere stato svegliato dal passaggio…
 

L'ALBERGO (Capitolo II)

Quando cominciai questo mestiere, mi dissero di essere sempre rispettoso verso i clienti perché qualsiasi cosa succedesse nessuno avrebbe mai preso le mie difese, anche se loro avessero avuto torto marcio. Insomma il cliente ha sempre ragione. Allora c’era Gino, un simpatico anzianotto che m’insegnò i trucchi del mestiere facendomi mille raccomandazioni. Una in particolare…
 

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