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13 ANNI IN MENO D'ETÀ PER I FUMATORI

Dedicato alle persone che amo


Smettere di fumare non fa bene solo ai propri polmoni e al sistema circolatorio: abbandonando la sigaretta si riesce perfino a far ringiovanire il proprio aspetto. Dopo aver perso il vizio del fumo, infatti, l'età apparente della pelle, in pochi mesi "torna indietro" di ben 13 anni. Lo rivela una campagna studio promossa dal comune di milano in collaborazione con la Lega Italiana per la lotta contro i tumori e l'associazione donne dermatologhe d'italia. I ricercatori hanno seguito per oltre un anno un gruppo di 46 donne ex fumatrici, a partire dal momento in cui avevano smesso di fumare, e hanno misurato i benefici estetici derivati dall'aver rinunciato alla sigaretta. Hanno così scoperto che le rughe subito diminuiscono e il colorito e la luminosità della pelle, migliorano dell'83% una vera "marcia indietro che gli esperti hanno valutato pari a un ringiovanimento addiritura di 13 anni.... :-))



 

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  Presto inserirò i messaggi. Torna in un altro momento. Ciao

 
 

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Un blog di: nathanemo
Data di creazione: 27/04/2008
 

UNO DEI MIEI MITI PETER.

 

PETER E SINEAD

 

PETER GABRIE E KATE BUSH (DON'T GIVE UP)

 
Terra di fate

di Edgar Allan Poe

Valli di nebbia, fiumi tenebrosi
e boschi che somigliano alle nuvole:
poi che tutto è coperto dalle lacrime
nessuno può distinguerne le forme.
Enormi lune sorgono e tramontano
ancora, ancora, ancora ...
in ogni istante
della notte inquiete, in un mutare
incessante di luogo.
E così
spengono la luce delle stelle
col sospiro del loro volto pallido.
Poi viene mezzanotte sul quadrante lunare
ed una più sottile delle altre
(di una specie che dopo lunghe prove
fu giudicata la migliore)
scende giù,
sempre giù, ancora giù,
fin quando
il suo centro si posa sulla cima
di una montagna, come una corona,
mentre l'immensa superficie,
simile a un arazzo,
s'adagia sui castelli
e sui borghi (dovunque essi si trovino)
e si distende su strane foreste,
sulle ali dei fantasmi, sopra il mare,
sulle cose che dormono e un immenso
labirinto di luce le ricopre.
Allora si fa profonda - profonda! -
la passione del sonno in ogni cosa.
Al mattino, nell'ora del risveglio,
il velo della luna si distende
lungo i cieli in tempesta e,
come tutte le cose,
rassomiglia ad un giallo albatro.
Ma quella luna non è più la stessa:
più non sembra una tenda stravagante.
A poco a poco i suoi esili atomi
si disciolgono in pioggia: le farfalle
che dalla terra salgono a cercare
ansiose il cielo e subito discendono
(creature insoddisfatte!) ce ne portano
solo una goccia sulle ali tremanti.
 

SIRENE


Secondo le vecchie leggende irlandesi le sirene portano sfortuna se i marinai le incontrano in alto mare, in tal caso verranno delle brutte tempeste o succederà comunque qualcosa di male.

C'è al riguardo una vecchia e curiosa leggenda irlandese:
C'era una volta una nave in viaggio per l'America e fu avvistata una sirena che la seguiva.
Dopo breve tempo venne una tempesta e il capitano disse:
"Questa sirena si deve essere innamorata di un marinaio dell'equipaggio, per questo ci segue; se sapessimo chi è potremmo darglielo e salvare le nostre vite."
Così, tirarono a sorte, e venne estratto il nome di un uomo ma il capitano si sentì dispiaciuto per lui e disse che gli avrebbe dato un'altra possibilità.
Il giorno dopo la sirena li seguiva ancora, aveva un aria tristissima poiché le negavano il desiderio del suo cuore e la tempesta era ancora più forte e il vento ululava come il lamento di un anima in pena.
Allora tirarono di nuovo a sorte e venne estratto il nome dello stesso uomo.
Ma il capitano disse che gli avrebbe dato una terza possibilità.
Tuttavia il terzo giorno venne estratto ancora il suo nome.
Quando i suoi compagni lo stavano per buttare infine nelle acque ruggenti lui disse: "lasciatemi solo per un po'", andò alla poppa della nave e cominciò a cantare una semplice canzone popolare irlandese ma così bella e armoniosa era la sua voce che la sirena ne rimase incantata e mentre lui cantava lei assunse un espressione assorta e malinconica ed anche il mare si calmò con lei.
Così il marinaio continuò a cantare e a cantare mettendo nel canto tutta la sua anima finchè la nave giunse in America.
Ma il marinaio da allora non cantò mai più.


 

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