Tre esemplari seguiti via satellite
Tre tartarughe marine con trasmettitore satellitare sono state rilasciate dal WWF a Lampedusa nell'ambito di un progetto con l'Università di Pisa
Lo scorso 6 marzo sono state liberate nelle acque di Lampedusa due giovani esemplari di Caretta caretta con trasmittente satellitare, nell'ambito di una collaborazione tra WWF Italia e Università di Pisa (Dipartimento di Etologia, Ecologia, Evoluzione): un gruppo di ricerca denominato "Islameta" è infatti impegnato nello studio degli spostamenti per grandi distanze e dei sistemi di orientamento di questi animali. Gli esemplari erano stati catturati accidentalmente da pescatori che collaborano con il progetto tartarughe del WWF Italia (presente a Lampedusa con un importante Centro Recupero Tartarughe marina) e i dati forniti dalle trasmittenti forniranno indicazioni sugli spostamenti e il comportamento di questi animali in una delle più importanti aree del Mediterraneo per questa specie.
Un terzo esemplare è stato liberato, sempre nell'ambito del Progetto, lo scorso 25 marzo. Il progetto di tracking satellitare del WWF Italia mira a raccogliere preziose informazioni sulla vita di questi animali in mare e in particolare dei maschi. Infatti mentre le femmine vengono a terra per deporre le uova e possono così essere marcate con targhette tradizionali o seguite tramite tracking satellitare, i maschi rimangono sempre in mare ed è difficile studiarne gli spostamenti e le migrazioni riproduttive.
Le tartarughe marine hanno già percorso centinaia di chilometri: segui il loro viaggio, attraverso le mappe aggiornate su seaturtle.org >
Per saperne di più sul progetto tracking satellitare >
Il sito del Centro Recupero tartarughe marine di Lampedusa >>
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