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Post N° 67

Post n°67 pubblicato il 22 Giugno 2007 da nature.alive
 

Roma, Italia — "L'Italia deve impegnarsi di più contro la deforestazione". Non è uno slogan, ma un vero e proprio appello del Governo. Il Vice Ministro degli Affari Esteri Patrizia Sentinelli abbraccia la causa di Greenpeace. Scrive al Ministro Padoa Schioppa. E chiede un intervento più deciso dell'Italia alla Banca Mondiale a difesa delle Foreste del Congo.

A maggio il Vice Ministro Sentinelli aveva incontrato una delegazione di congolesi inviati da Greenpeace. 40 milioni di persone che rischiano il dramma sociale a causa della distruzione delle foreste in cui abitano. Oggi arriva il suo appello: tutelare le foreste pluviali del Congo nell'interesse del Pianeta, e quindi anche del nostro Paese.

Greenpeace lotta da anni contro la deforestazione selvaggia delle foreste primarie: solo negli ultimi mesi ha denunciato in più occasioni l'illegalità delle operazioni di taglio nella RDC. Una prima volta, con una dimostrazione degli attivisti alla Banca d'Italia, e un appello al Governatore Draghi. Una seconda, bloccando la nave Andreas K nel porto di Salerno. Una terza, ispezionandone il carico a Ravenna. E ancora, seguendolo fino alle segherie di Imola, capolinea del lungo viaggio dei tronchi.

Le foto delle tre azioni di Greenpeace.

L'Italia è uno dei principali utilizzatori del legname proveniente dal Congo. Ma è arrivato il momento di decidere da che parte stare. Assumersi le proprie responsabilità, svolgendo un ruolo chiave nella difesa delle foreste congolesi. Oppure far finta di niente, continuando nello scempio delle foreste primarie, causa di cambiamenti climatici e di perdità della biodiversità.

Greenpeace, e da oggi anche il Governo, chiedono di mantenere la moratoria del 2002 sul rilascio di nuovi titoli di taglio nella Repubblica Democratica del Congo. Finché non entrerà in vigore un sistema efficace di controlli, e non verrà istituita una rete significativa di aree protette, questa è l'unica soluzione per combattere la deforestazione.

Roma

A maggio il Vice Ministro Sentinelli aveva incontrato una delegazione di congolesi inviati da Greenpeace. 40 milioni di persone che rischiano il dramma sociale a causa della distruzione delle foreste in cui abitano. Oggi arriva il suo appello: tutelare le foreste pluviali del Congo nell'interesse del Pianeta, e quindi anche del nostro Paese.

Greenpeace lotta da anni contro la deforestazione selvaggia delle foreste primarie: solo negli ultimi mesi ha denunciato in più occasioni l'illegalità delle operazioni di taglio nella RDC. Una prima volta, con una dimostrazione degli attivisti alla Banca d'Italia, e un appello al Governatore Draghi. Una seconda, bloccando la nave Andreas K nel porto di Salerno. Una terza, ispezionandone il carico a Ravenna. E ancora, seguendolo fino alle segherie di Imola, capolinea del lungo viaggio dei tronchi.

L'Italia è uno dei principali utilizzatori del legname proveniente dal Congo. Ma è arrivato il momento di decidere da che parte stare. Assumersi le proprie responsabilità, svolgendo un ruolo chiave nella difesa delle foreste congolesi. Oppure far finta di niente, continuando nello scempio delle foreste primarie, causa di cambiamenti climatici e di perdità della biodiversità.

Greenpeace, e da oggi anche il Governo, chiedono di mantenere la moratoria del 2002 sul rilascio di nuovi titoli di taglio nella Repubblica Democratica del Congo. Finché non entrerà in vigore un sistema efficace di controlli, e non verrà istituita una rete significativa di aree protette, questa è l'unica soluzione per combattere la deforestazione.

, Italia — "L'Italia deve impegnarsi di più contro la deforestazione". Non è uno slogan, ma un vero e proprio appello del Governo. Il Vice Ministro degli Affari Esteri Patrizia Sentinelli abbraccia la causa di Greenpeace. Scrive al Ministro Padoa Schioppa. E chiede un intervento più deciso dell'Italia alla Banca Mondiale a difesa delle Foreste del Congo.

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