Un blog creato da matyu5 il 09/09/2012

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Il valore della privacy

Post n°9 pubblicato il 13 Settembre 2012 da matyu5
 
Foto di matyu5

Il diritto alla riservatezza nell’era della tecnologia

 

In un’epoca come la nostra chiunque dal proprio telefonino può scattar foto e video e poi caricarli sul web; prima di farlo però, e bene conoscere le norme che regolano il diritto alla privacy. Solo così si potrà condividere immagini e video nella rete senza nuocere se stesso e gli altri.

Le norme in materia di privacy sulla divulgazione in rete di foto e video non sono complicate da conoscere, ma sono le stesse che si applicano a qualunque altro mezzo di comunicazione.  

Nel caso in cui l’utente assista a un evento in luogo pubblico, come una partita di calcio, un concerto e senta il desiderio di riprendere il calciatore o il cantante preferito, non è necessario richiedere il consenso dell’inte­ressato, a meno che l'evento sia coperto da diritti di esclusiva. Deve solo far attenzione che l’immagine o il video non leda l’onore e la reputazione della persona.

Se alcune persone del pubblico sono involontariamente riprese dalla tua telecamera, non è necessario chiedere loro l’auto­rizzazione.   Il centro della tua ripresa, infatti, l’evento e non le persone comu­ni che sono entrate involontariamente e da comprimarie nell’obiettivo. Anche qui bisogna stare attenti che le persone fortuitamente  immortalate figurino come un’anonima folla e non stiano facendo qualcosa che se filmato, possa nuocere loro.  In tal caso corre l’obbligo di non pubblicare la foto.

Se scrivi in giornali online, forum e blog sappi che in nome del diritto di cronaca può essere prevista la diffusione di dati e immagini personali senza il consenso del soggetto interessato. In questo caso la notizia riveste un pubblico inte­resse, quale il diritto all’informa­zione e i fatti avvengono in luoghi pubblici. Bisogna però come sempre rispettare un codice etico, evitando tutte le immagini che non sono necessarie all’articolo, le foto scattate per mettere volontariamente in cattiva luce l’interessato, e in generale le­sive della dignità della persona.

Quando non vi è l’esigenza di soddisfare il diritto d’infor­mazione, né si è in presenza di un evento pubblico privo di diritti di esclusiva ma si è in presenza di foto o video privati, occorre obbligatoriamente ottenere il consen­so dell’interessato se si vogliono pubblicare on line.  L’interessato ha il diritto di essere pienamente edotto circa le finalità del trattamento che s’intende effettuare con tali dati. Anche se avesse dato risposta positiva può in ogni momento cambiare idea e richiedere la cancellazione o la trasformazione in forma anonima dei dati personali.

 Se non sei un personaggio pubblico e non stai facendo cose d’interesse collettivo ma vedi lo stesso imma­gine o video pubblicati on line senza il tuo esplicito consenso è tuo diritto chiedere ed ottenere la rimozione dei tuoi dati personali pubblicati illegittimamente. Se lo ritieni opportuno, puoi anche richiedere il risarcimento di eventuali danni esistenziali, morali, e in caso, patrimoniali. È anche presente la responsabilità penale nel caso in cui l'utilizzo dell'immagine comporti una lesione della propria reputazione e se i filmati ritraggono il soggetto privato nella sua intimità domestica vi è un ulteriore aggravante.   Questi reati sono puniti con una reclusione che va da sei mesi a quattro anni.

 Ancora più attenzione va pre­stata se si ritraggono minorenni, la cui riservatezza deve essere tutelata maggiormente. Quindi anche se ritratti in situazioni pubbliche, è corretto farsi rilasciare sempre l’au­torizzazione dei genitori per la pubblicazione. Bisogna altresì tener presente che in caso di minore età prevale sempre e comunque il loro diritto alla riservatezza rispetto al diritto di cronaca.

 

La normativa vigente sulla privacy "Codice in materia di protezione dei dati personali" 1º gennaio 2004.

 

 

 
 
 

Informazione on line

Post n°8 pubblicato il 13 Settembre 2012 da matyu5
 
Foto di matyu5

Per molti ragazzi, la navigazione on line è diventato un supporto didattico ai libri di testo ed alle biblioteche. Uno dei pregi più grandi della rete è, infatti, quello di fornire un’enorme messe d’informazioni, e in tempi rapidissimi, a un numero immenso di utenti.

Però purtroppo non sempre le informazioni che si trovano on line sono attendibili e serene. Spesso, infatti, ci si può imbattere in articoli che non sono frutto di un’indagine scientifica ben documentata, ma dettate dai propri pregiudizi.

Nella carta stampata c’è più controllo e un’informazione palesemente falsa trova difficilmente qualcuno che la pubblichi; mentre on line tutti quelli che si fanno un sito possono scrivere apertamente.

In internet la libertà di espressione è molto alta, e questo è un bene; però la libertà senza responsabilità degenera in libertinaggio che ne è la corruzione.  

Per questo chi scrive su internet deve sempre tener a mente che i propri articoli possono determinare il modo di vedere di molte persone, e questa è una responsabilità che non accetta leggerezze.

Un articolo credibile si riconosce con facilità perché rispetta i canoni del punto di vista neutrale (neutral point of view o NPOV) che sono semplici, chiari e facilmente riconoscibili.

Il punto di vista neutrale è un codice di condotta che impegna il redattore a scrivere osservazioni chiare, imparziali, supportate da fonti autorevoli.

L’articolo sarà così improntato a buonsenso , privo di  interpretazioni personali semplicistiche o evasive ma ricco di affermazioni oggettive, dettagliate ed accertabili.

Anche lo stile sarà appropriato al contenuto.

 

 
 
 

Prevenire il cyber bullismo

Post n°7 pubblicato il 13 Settembre 2012 da matyu5
 
Foto di matyu5

Il cyber bullismo è l’espressione virtuale del bullismo tradizionale e si esercita tramite i nuovi strumenti tecnologici come sms, messaggeria istantanea, community, chat, email, forum etc. Ha come oggetto minacce, ingiurie, molestie ma anche calunnia o rivelazioni di informazioni private.  

Il fenomeno del cyberbullismo riguarda prevalentemente i minorenni, ma non solo. Alcune ricerche hanno dimostrato che una parte non esigua degli studenti, di età compresa tra gli 11 e i 19 anni, sono stati vittime almeno una volta di cyberbullismo.

Questa degenerazione ha giustamente suscitato l’attenzione delle compagnie web le quali d’accordo con i dettami della Commissione europea, hanno reso più sicura la partecipazione dei minorenni alle reti sociali online. 

Per migliorare la qualità e la sicurezza della navigazione molti social network hanno attivato il tasto “segnalazione di abusi”  che serve ad indicare comportamenti inappropriati di altri utenti. 

Chi vuol prevenire potenziali atti di cyber bullismo fa molto bene a non fornire mai dati personali privati a chi conosce in chat o sul web. È altrettanto nel giusto se fa uso di filtri per bloccare eventuali e-mail moleste.

Chi invece è già vittima di cyberbullismo, ha molti elementi per difendersi e molti diritti da poter esercitare. Basta seguire alcuni semplici consigli:

non rispondere a e-mail o messaggi offensivi con altri email parimenti ingiuriosi. Non bisogna passare dalla parte del torto e dare il pretesto per nuove molestie.

Salvare i messaggi offensivi che si ricevono, prendendo nota del giorno e dell’ora in cui il messaggio è arrivato. Queste sono prove che eventualmente potranno essere usate nelle sedi opportune.

cambiare il proprio nickname;

parlarne immediatamente con un genitore e un insegnante. Il silenzio della vittima alimenta la sicurezza del cyber bullo e il suo convincimento (infondato) di poter farla sempre franca.

Se le minacce sono reiterate nel tempo, è un tuo diritto contattare la Polizia perché il bullismo è un reato  civile e penale..

Per quanto attiene la sfera del penale, fra i reati inerenti al cyberbullismo ci sono le offese, ingiurie, la diffamazione, minacce, prese in giro. 

Per quanto riguarda la violazione della legge civile si può chiedere il risarcimento del danno.

Anche nel caso in cui il bullo sia minorenne, se capace di intendere di volere, è chiamato a rispondere degli atti di cyberbullismo. 

 

 
 
 

Cosa sono i pop up

Post n°6 pubblicato il 13 Settembre 2012 da matyu5
 
Foto di matyu5

I pop up sono finestre che si aprono da sole durante la navigazione su internet. Molto spesso sono innocui e contengono solo informazioni pubblicitarie; altre volte però includono dei virus.

Le finestre infette cercano di catturare l’attenzione dell’utente e indurlo ad aprire il pop up proponendogli qualcosa di molto allettante ma allo stesso tempo ingannevole. Se apri una finestra in cui ti viene detto che hai vinto molti soldi,o che sei stato sorteggiato e hai vinto una macchina sai già che non ci devi entrare.

Un’altra strategia per indurre ad aprire il pop up pericoloso è quella di spaventare il navigante. Se si ricevono frequenti messaggi pop-up indicanti che il computer è infetto, può accadere che questi messaggi provengano da applicazioni ingannevoli installate sul computer.

Viene così segnalata all’utente la presenza di falsi rischi per la sicurezza del computer e la necessità di rimuovere inesistenti programmi malware dannosi.

Queste finestre hanno in molti casi un aspetto convincente: i programmi e gli avvisi possono sembrare legittimi e la vestitura grafica è molto simile, quando non uguale a quella di un antivirus.

In realtà tali messaggi che sembrano segnalare un pericolo, in realtà sono loro stessi il pericolo perché potrebbero contenere dei virus.

I motori di ricerca più noti offrono la possibilità di scegliere l’opzione blocca pop-up. Andando sulla barra del menù, alla voce strumenti, è presente la scelta per attivare o disattivare il controllo dei pop-up.

Anche prendendo questa precauzione, a volte però i pop up riescono a eludere il blocco presente sui browser e continuano a proporre finestre non desiderate.

Esistono però anche specifici software applicativi che servono per bloccare i pop-up.

In Google Chrome ad esempio è presente un’esenzione molto efficace per il controllo dei pop up che si chiama “Better pop up blocked”. Chi volesse saperne di più può consultare  il link  https://chrome.google.com/webstore/detail/nmpeeekfhbmikbdhlpjbfmnpgcbeggic

Anche Mozilla offre soluzioni adeguate attraverso un’estensione chiamata “Adblock plus”. Entrambe le estensioni sono facilmente installabili perché componenti aggiuntivi dei rispettivi programmi.

 
 
 

AMICIZIE ON LINE

Post n°5 pubblicato il 13 Settembre 2012 da matyu5
Foto di matyu5

Le community, le chat lines, i forum, possono rappresentare uno strumento in più per conoscere nuova gente. Le possibilità che offre la rete sono molto vantaggiose: ci si può mettere in contatto con persone che si trovano dall’altra parte del mondo con la stessa facilità con cui incontri il vicino di casa. Puoi ritrovare un vecchio compagno di scuola che non vedevi da anni e chiacchierare con una lontana ex che magari ora vive all’estero.

Molte persone possono dice che almeno una volta hanno conosciuto qualcuno in rete.

Certe volte le conoscenze che si fanno via internet possono essere soddisfacenti e  sempre più spesso avvengono matrimoni fra persone che si sono incontrate on line (e che magari vivono nello stesso quartiere ma non si erano mai viste).

Come in ogni altra comunità, però, anche nelle community virtuali ci possono essere persone poco raccomandabili o che semplicemente offrono un profilo non veritiero. Con l’aggiunta che la rete può mascherare molte cose.

Tutti si presentano bene on line, con belle foto, un profilo interessante e magari anche un buon lavoro. Ma non è detto che tutte le informazioni corrispondano a verità.

 Se vuoi farti delle amicizie in rete è bene che metta in campo quei piccoli grandi accorgimenti utili a prendere solo il buono degli incontri on line . 

Quando comunichi via internet con persone che non hai mai visto, è buona norma non rivelare il numero di telefono, l’indirizzo, la scuola che frequenti o i luoghi d’incontro dove sono usi andare.

Se poi si decidi di prendere un appuntamento con un amico virtuale, è molto meglio che lo faccia di giorno, in luoghi centrali ed affollati e segnali ai tuoi genitori il luogo dell’appuntamento.

Ad ogni modo è consigliabile effettuare qualche videochiamata con la persona che s’intende incontrare per avere qualche elemento in più su chi hai dall’altra parte dello schermo. Se rifiuta, è possibile che non abbia la videocamera incorporata, ma è anche possibile che rappresenti uno dei casi d’identità contraffatta e che non voglia farsi smascherare prematuramente.

 Se sei minorenne, è invece consigliatissimo, anzi necessario che tu vada all’incontro solo se accompagnato da un maggiorenne e che i tuoi genitori siano al corrente delle tue intenzioni.

Nell’era cibernetica, comunicare con i propri genitori è importante più che mai, se si vuole fare un uso maturo e consapevole dello strumento informatico.

 
 
 
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