Creato da nelly.ng il 19/11/2007

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politica, società, amore, ecc...

 

 

Buon Natale a tutti...

Post n°59 pubblicato il 25 Dicembre 2008 da nelly.ng
 

In una certa città viveva un ciabattino, di nome Martin Avdeic. Lavorava in una stanzetta in un seminterrato, con una finestra che guardava sulla strada. Da questa poteva vedere soltanto i piedi delle persone che passavano, ma ne riconosceva molte dalle scarpe, che aveva riparato lui stesso. Aveva sempre molto da fare, perché lavorava bene, usava materiali di buona qualità e per di più non si faceva pagare troppo.

Anni prima, gli erano morti la moglie e i figli e Martin si era disperato al punto di rimproverare Dio. Poi un giorno, un vecchio del suo villaggio natale, che era diventato un pellegrino e aveva fama di santo, andò a trovarlo. E Martin gli aprì il suo cuore.
- Non ho più desiderio di vivere - gli confessò. - Non ho più speranza.
Il vegliardo rispose: « La tua disperazione è dovuta al fatto che vuoi vivere solo per la tua felicità. Leggi il Vangelo e saprai come il Signore vorrebbe che tu vivessi.
Martin si comprò una Bibbia. In un primo tempo aveva deciso di leggerla soltanto nei giorni di festa ma, una volta cominciata la lettura, se ne sentì talmente rincuorato che la lesse ogni giorno.
E cosi accadde che una sera, nel Vangelo di Luca, Martin arrivò al brano in cui un ricco fariseo invitò il Signore in casa sua. Una donna, che pure era una peccatrice, venne a ungere i piedi del Signore e a lavarli con le sue lacrime. Il Signore disse al fariseo: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e non mi hai dato acqua per i piedi. Questa invece con le lacrime ha lavato i miei piedi e con i suoi capelli li ha asciugati... Non hai unto con olio il mio capo, questa invece, con unguento profumato ha unto i miei piedi».
Martin rifletté. - Doveva essere come me quel fariseo. Se il Signore venisse da me, dovrei comportarmi cosi? - Poi posò il capo sulle braccia e si addormentò.
All'improvviso udì una voce e si svegliò di soprassalto. Non c'era nessuno. Ma senti distintamente queste parole: - Martin! Guarda fuori in strada domani, perché io verrò.
L'indomani mattina Martin si alzò prima dell'alba, accese il fuoco e preparò la zuppa di cavoli e la farinata di avena. Poi si mise il grembiule e si sedette a lavorare accanto alla finestra. Ma ripensava alla voce udita la notte precedente e così, più che lavorare, continuava a guardare in strada. Ogni volta che vedeva passare qualcuno con scarpe che non conosceva, sollevava lo sguardo per vedergli il viso. Passò un facchino, poi un acquaiolo. E poi un vecchio di nome Stepanic, che lavorava per un commerciante del quartiere, cominciò a spalare la neve davanti alla finestra di Martin che lo vide e continuò il suo lavoro.

Dopo aver dato una dozzina di punti, guardò fuori di nuovo. Stepanic aveva appoggiato la pala al muro e stava o riposando o tentando di riscaldarsi. Martin usci sulla soglia e gli fece un cenno. - Entra· disse - vieni a scaldarti. Devi avere un gran freddo.
- Che Dio ti benedica!- rispose Stepanic. Entrò, scuotendosi di dosso la neve e si strofinò ben bene le scarpe al punto che barcollò e per poco non cadde.
- Non è niente - gli disse Martin. - Siediti e prendi un po' di tè.
Riempi due boccali e ne porse uno all'ospite. Stepanic bevve d'un fiato. Era chiaro che ne avrebbe gradito un altro po'. Martin gli riempi di nuovo il bicchiere. Mentre bevevano, Martin continuava a guardar fuori della finestra.
- Stai aspettando qualcuno? - gli chiese il visitatore.
- Ieri sera- rispose Martin - stavo leggendo di quando Cristo andò in casa di un fariseo che non lo accolse coi dovuti onori. Supponi che mi succeda qualcosa di simile. Cosa non farei per accoglierlo! Poi, mentre sonnecchiavo, ho udito qualcuno mormorare: "Guarda in strada domani, perché io verrò".

Mentre Stepanic ascoltava, le lacrime gli rigavano le guance. - Grazie, Martin Avdeic. Mi hai dato conforto per l'anima e per il corpo.
Stepanic se ne andò e Martin si sedette a cucire uno stivale. Mentre guardava fuori della finestra, una donna con scarpe da contadina passò di lì e si fermò accanto al muro. Martin vide che era vestita miseramente e aveva un bambino fra le braccia. Volgendo la schiena al vento, tentava di riparare il piccolo coi propri indumenti, pur avendo indosso solo una logora veste estiva. Martin uscì e la invitò a entrare. Una volta in casa, le offrì un po' di pane e della zuppa. - Mangia, mia cara, e riscaldati - le disse.
Mangiando, la donna gli disse chi era: - Sono la moglie di un soldato. Hanno mandato mio marito lontano otto mesi fa e non ne ho saputo più nulla. Non sono riuscita a trovare lavoro e ho dovuto vendere tutto quel che avevo per mangiare. Ieri ho portato al monte dei pegni il mio ultimo scialle.
Martin andò a prendere un vecchio mantello. - Ecco - disse. È un po' liso ma basterà per avvolgere il piccolo.
La donna, prendendolo, scoppiò in lacrime. - Che il Signore ti benedica.
- Prendi - disse Martin porgendole del denaro per disimpegnare lo scialle. Poi l’accompagnò alla porta.
Martin tornò a sedersi e a lavorare. Ogni volta che un'ombra cadeva sulla finestra, sollevava lo sguardo per vedere chi passava. Dopo un po', vide una donna che vendeva mete da un paniere. Sulla schiena portava un sacco pesante che voleva spostare da una spalla all'altra. Mentre posava il paniere su un paracarro, un ragazzo con un berretto sdrucito passò di corsa, prese una mela e cercò di svignarsela. Ma la vecchia lo afferrò per i capelli. Il ragazzo si mise a strillare e la donna a sgridarlo aspramente.
Martin corse fuori. La donna minacciava di portare il ragazzo alla polizia. - Lascialo andare, nonnina - disse Martin. - Perdonalo, per amor di Cristo.
La vecchia lasciò il ragazzo. - Chiedi perdono alla nonnina - gli ingiunse allora Martin.
Il ragazzo si mise a piangere e a scusarsi. Martin prese una mela dal paniere e la diede al ragazzo dicendo: - Te la pagherò io, nonnina.
- Questo mascalzoncello meriterebbe di essere frustato - disse la vecchia.
- Oh, nonnina - fece Martin - se lui dovesse essere frustato per aver rubato una mela, cosa si dovrebbe fare a noi per tutti i nostri peccati? Dio ci comanda di perdonare, altrimenti non saremo perdonati. E dobbiamo perdonare soprattutto a un giovane sconsiderato.
- Sarà anche vero - disse la vecchia - ma stanno diventando terribilmente viziati.
Mentre stava per rimettersi il sacco sulla schiena, il ragazzo sì fece avanti. - Lascia che te lo porti io, nonna. Faccio la tua stessa strada.

La donna allora mise il sacco sulle spalle del ragazzo e si allontanarono insieme.
Martin tornò a lavorare. Ma si era fatto buio e non riusciva più a infilare l'ago nei buchi del cuoio. Raccolse i suoi arnesi, spazzò via i ritagli di pelle dal pavimento e posò una lampada sul tavolo. Poi prese la Bibbia dallo scaffale.
Voleva aprire il libro alla pagina che aveva segnato, ma si apri invece in un altro punto. Poi, udendo dei passi, Martin si voltò. Una voce gli sussurrò all'orecchio: - Martin, non mi riconosci?
- Chi sei? - chiese Martin.
- Sono io - disse la voce. E da un angolo buio della stanza uscì Stepanic, che sorrise e poi svanì come una nuvola.
- Sono io - disse di nuovo la voce. E apparve la donna col bambino in braccio. Sorrise. Anche il piccolo rise. Poi scomparvero.
- Sono io - ancora una volta la voce. La vecchia e il ragazzo con la mela apparvero a loro volta, sorrisero e poi svanirono.
Martin si sentiva leggero e felice. Prese a leggere il Vangelo là dove si era aperto il libro. In cima alla pagina lesse: Ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi dissetaste, fui forestiero e mi accoglieste. In fondo alla pagina lesse: Quanto avete fatto a uno dei più piccoli dei miei fratelli, l’avete fatto a me.
Così Martin comprese che il Salvatore era davvero venuto da lui quel giorno e che lui aveva saputo accoglierlo.

(Racconto di Natale di Leone Tolstoj)

 
 
 

Post N° 57

Post n°57 pubblicato il 02 Dicembre 2008 da nelly.ng
Foto di nelly.ng

 
 
 

Senza parole...

Post n°56 pubblicato il 29 Settembre 2008 da nelly.ng

ASSASSINATA LA POLIZIOTTA PIU' CELEBRE DELL'AFGHANISTAN
KANDAHAR (AFGHANISTAN) - Malalai Kakar dirigeva il dipartimento dei crimini contro le donne ed era la poliziotta più celebre del paese, uno dei simboli dell'Afghanistan del presidente Hamid Karzai: è stata assassinata questa mattina in un agguato davanti a casa sua a Kandahar, roccaforte dei taleban. Zalmay Ayubi, portavoce del governatore di Kandahar, ha detto che l'agente, in forza alla polizia locale con il grado di capitano, "é stata presa di mira da uomini armati questa mattina mentre si apprestava ad andare al lavoro in macchina. E' morta sul colpo e uno dei suoi figli, che era con lei, è rimasto ferito". Un medico dell'ospedale di Mirwais, a Kandahar, ha poi detto che la donna è stata colpita alla testa e che il figlio, in gravi condizioni, è in coma.

La poliziotta, 40 anni circa d'età, madre di sei figli, era stata minacciata più volte dai taleban, del cui movimento la grande città del sud dell'Afghanistan è stata la culla, ed era già scampata ad alcuni tentativi di assassinio. La rivendicazione dell'omicidio non si è fatta attendere: "Kakar era uno dei nostri bersagli e siamo riusciti a eliminarla", ha dichiarato telefonicamente all'Afp un portavoce dei taleban, Yusuf Ahmadi. Figlia e sorella di poliziotti, assunta dalla polizia alla fine degli anni '80, Kakar era fuggita dal paese all'arrivo al potere dei taleban, che avevano proibito alle donne di lavorare, prima di riprendere le sue funzioni alla caduta del loro regime alla fine del 2001. Di lei si era parlato in numerosi articoli della stampa afghana e internazionale. Aveva preso parte anche ad operazioni di sequestro di armi e di droga nella zona di Kandahar. Una fonte di polizia locale, che ha richiesto l'anonimato, ha detto che la collega "era stata la prima donna ad essere assoldata in polizia dopo la caduta dei taleban. Era molto rispettata a Kandahar, non girava mai senza armi ed era sempre in compagnia di un uomo della sua famiglia".

L'assassinio di Malalai Kakar - il cui nome rinvia a una eroina afghana della guerra contro i britannici, alla fine del 19° secolo - arriva al culmine di una escalation di violenza quest'anno in tutto il paese e al confine con il Pakistan nelle zone tribali di etnia pashtun, dove stanno avvenendo sanguinosi scontri e incursioni delle truppe delle coalizioni internazionali a guida Usa e Nato, con ripercussioni nei rapporti tra i due paesi e in quelli tra Pakistan e Stati Uniti.

www.ansa.it

 
 
 

Sarà vero?!

Post n°55 pubblicato il 15 Settembre 2008 da nelly.ng

 
 
 

io...

Post n°54 pubblicato il 15 Settembre 2008 da nelly.ng

 
 
 

Nuotando nell'aria...

Post n°51 pubblicato il 04 Marzo 2008 da nelly.ng

 

 
 
 

Post N° 50

Post n°50 pubblicato il 03 Febbraio 2008 da nelly.ng
Foto di nelly.ng

Crociera ad “alta quota” di Nelly

Il designer francese Jean-Marie Massaud ha portato a termine un progetto per realizzare un dirigibile-albergo capace di navigare tra le nuvole. Secondo quanto riferito dal tabloid londinese Daily Mail, il Manned Cloud(così si chiamerà) avrà venti camere e sarà in grado di ospitare quaranta persone. Al suo interno,come un hotel che si rispetti, ci sarà un ristorante, una hall, una palestra, una biblioteca e persino un piccolo angolo termale. Inoltre, avrà terrazze per ammirare il panorama da una quota di cinque mila metri. La nave-volante fa pensare, secondo i bozzetti pubblicati dal tabloid londinese, a una balena bianca e assomiglia anche alla mitica Enterprise di Star Trek. La realizzazione del progetto sarà portata a termine entro il 2020. Fino ad allora non ci rimane che sognare di vedere il mondo da una prospettiva “unica ed ecologica”.

 
 
 

Post N° 49

Post n°49 pubblicato il 03 Febbraio 2008 da nelly.ng
Foto di nelly.ng

Cocente passione di Nelly 

Un uomo serbo di 48 anni(secondo quanto riportato sul sito del “Corriere della Sera”), Vinko Panovic, è morto carbonizzato all’interno della sua automobile. Il disperato, recatosi sotto l’abitazione dell’ex compagna a Rivignano in provincia di Udine, l’ha invitata a uscire di casa. Ma dopo un’ accesa discussione con la donna, il quarantottenne si è chiuso dentro la sua macchina e si è dato fuoco. Le fiamme, sviluppandosi nell’abitacolo, hanno provocato l’esplosione dell’autovettura. A nulla sono serviti i tentativi dei vigili del fuoco, i quali, giunti sul posto, hanno potuto spegnere solamente le fiamme e recuperare il corpo ormai carbonizzato.

 

 
 
 

Post N° 48

Post n°48 pubblicato il 01 Gennaio 2008 da nelly.ng

 
 
 

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Post n°47 pubblicato il 01 Gennaio 2008 da nelly.ng

 
 
 

Buon anno a tutti...

Post n°46 pubblicato il 01 Gennaio 2008 da nelly.ng

 
 
 

 

Post n°43 pubblicato il 06 Dicembre 2007 da nelly.ng

ciao a tutti...

 
 
 
 
 

Post N° 40

Post n°40 pubblicato il 02 Dicembre 2007 da nelly.ng

BUONA DOMENICA A TUTTI

 
 
 

Post N° 39

Post n°39 pubblicato il 01 Dicembre 2007 da nelly.ng
 

L’omofobia colpisce ancora: vittima “la bella società”

Viviamo in una società moralista che giudica tutto e tutti.  I perbenisti( molti sono gli italiani che si dichiarano tali)  sono più ridicoli degli anticonformisti. Questi ultimi ostentano ciò che sono con genuinità; i primi, invece, dietro i loro comportamenti così pacati celano spesso caratteri irruenti, pericolosi e insicuri. L’Italia abbonda di questa gente. Li trovi dappertutto: dal Nord al Sud della penisola.

A Bari, per esempio, sei giorni fa, si è verificato un episodio sgradevole. Un ragazzo di venti anni, riferisce la Gazzetta del Mezzogiorno, è stato picchiato da cinque suoi coetanei dopo essere stato deriso e accusato di essere gay.

La morale, in questa Italia bizzarra, ha un ruolo molto importante. Spesso però i moralisti si rivelano fanatici: picchiare un ragazzo omosessuale (o immaginato tale) è da paranoici. Forse, avranno avuto paura di lui?  Ma quale terrore può incutere una persona che ha delle preferenze sessuali diverse ( ammesso che il ventenne le abbia) dalle nostre. In un paese che tollera anche quelli che andrebbero schiaffeggiati sul serio( i politici, per esempio) episodi di omofobia, come questo, sono intollerabili . E gli omofobi , cosa curiosa, sono sempre di sesso maschile. Infatti, la donna è un’innovatrice; l’uomo, invece, è un conservatore. I primi si preoccupano di preservare la specie; le seconde sanno cosa vuol dire combattere contro la discriminazione.

 Secondo quanto riferito dal quotidiano meridionale, gli spettatori dell’episodio( i passanti) non hanno fatto nulla per bloccare il branco e non sono stati disposti a testimoniare in favore del malcapitato. Sbalorditivo: pensavo che l’omertà fosse una prerogativa della “popolazione siciliana”, ma mi sbagliavo.

Di questo episodio ne hanno parlato pochissimo: pochi giornali hanno concesso alla notizia il meritato rilievo. Molti redattori, infatti, preferiscono dare più importanza alle  insulse vicissitudini dei politici o agli ammonimenti dei  gerarchi cattolici( entrambi, peraltro, artefici di questo sentimento d’odio),  piuttosto che riservare la prima pagina del loro quotidiano ai barbari soprusi di cui è “vittima” la nostra bella società.          

 
 
 

Post N° 31

Post n°31 pubblicato il 23 Novembre 2007 da nelly.ng

 
 
 

Post N° 30

Post n°30 pubblicato il 23 Novembre 2007 da nelly.ng
 

Vivendo “biblicamente" di Nelly

Il giornalista americano A.J. Jacobs ha provato a vivere per un anno seguendo i comandamenti e i precetti della Bibbia. Per osservarne uno di questi ( Ecclesiale 9,8 ), Jacobs è andato in giro per 365 giorni vestito solo con una tunica bianca di cotone. Di certo non deve essere stato facile sopravvivere al freddo (provare per credere), ma l’uomo ha dichiarato che la cosa lo faceva sentire « felice, puro e “leggero”». L’esperimento è riuscito in parte perché lo scoglio vero da superare è stato l’ottavo comandamento,cioè: « Non dire falsa testimonianza». Da buon comune mortale, Jacobs non è riuscito a non mentire. Infatti, per poter meditare in silenzio,come raccomandato dalle Sacre Scritture, il giornalista ha impedito al figlio di guardarsi la televisione dicendogli  che l’apparecchio era guasto. Ovviamente, questa è solo una bugia tra le tante dette in un anno.

Il frutto di 365 giorni di abnegazioni è stata una lista di 700 regole da rispettare che ha raccolto nel suo The Year of Living Biblically  (“Un anno vissuto biblicamente”) edito da Rizzoli, in uscita nel 2008.

   

 

 
 
 
 
 

Post N° 20

Post n°20 pubblicato il 20 Novembre 2007 da nelly.ng
 

"Amor che nella mente mi ragiona",

cominciò egli a dir sì dolcemente,

che la dolcezza ancor dentro mi suona.

                                              Dante Alighieri

 
 
 

Post N° 17

Post n°17 pubblicato il 20 Novembre 2007 da nelly.ng
 

Vi sembra normale che ancora nel ventunesimo secolo si parli dell'omosessualità come se fosse una condizione di vita scandalosa e amorale?

E poi da quale pulpito arriva la predica?

Sicuramente preferisco guardare un programma dedicato agli omosessuali piuttosto che guardare una puntata di Matrix dedicata ai "preti pedofili".

 
 
 
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