CREPUSCOLARE MA…

IL BLOG DEGLI “ ANTA”, OVVERO UNA STAGIONE DA VIVERE INTENSAMENTE??

 

KUSH

 

SURR.2

 

L'AMMATTONATO

L'AMMATTONATO...OVVERO

...SINDROME DI CHI SI TROVA...DI MEZZO


Chissà come reagiresti se, un bel
mattino, senza segni premonitori, ti accorgessi che la vita si è
ripreso tutto quello che di buono ti aveva donato...lasciandoti un ben
misero ma pesante fardello di pensieri, paure, incertezze, rimpianti e
amarezze? E allora...? Tutto diventa più difficile...non hai certo le
stesse energie e risorse di qualche lustro fa...magari possiedi un
briciolo di saggezza in più..ma a cosa serve se fragilità, più o meno
nuove, l'accompagnano...Comincia così il sempre più accidentato, pur se
consapevole, percorso degli " Anta ", di quella difficile età di " mezzo
", quando ti ritrovi con le parti intime delicate, appiattellate tra
due mattoni: i figli che premono e i genitori che incombono, a cui per
ragioni diverse...non puoi dire di no..

 
 

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IL TRAMONTO


… il tramonto è l’immagine perfetta dell’infinito; è un momento in cui ti senti libera: libera di amare, di piangere, libera di ridere e sorridere. Solo al tramonto le emozioni prendono il volo: si è come rondini che vanno verso una nuova vita…



 
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DE CHIRICO

 

SARA 23 ANNI...RAZZA EUROPEA

Sara, 23 anni, razza europea, occhi verdi...avevano rilevato i suoi dati, al pronto soccorso, dalla carta di identità che teneva nella tasca dei jeans...già perchè era in stato di incoscienza...solo adesso da pochi minuti, si rendeva conto che, per un certo periodo ( chissà minuti, ore, giorni..) non era stata in sé. Si sentiva svuotata, abbandonata dalle forze e con un senso di nausea e di vertigine, che sembrava la facessero ripiombare nell'oblio...chissà..forse era meglio.. pensava tra sé e sé. Ma cosa mai era successo...quando era stato...boh..non aveva nemmeno voglia e forza di pensare...Sara 23 anni, razza europea, occhi verdi...le rimbombava ancora la voce del paramedico che rilevava i suoi dati all'accettazione...beh non se l'aspettava...ed ora? Chi mai se la sentiva di avvertire i suoi genitori??...altre discussioni, altre urla..altro dolore..no, no decisamente meglio non dire niente a nessuno...E pensare che due anni prima Sara, mascherava bene il suo disagio interiore...era l'amicona di tutti, la confidente che molti cercavano...e lei sempre pronta a sorridere, ad ascoltare, a consolare. Poi...? già poi...era successo tutto così all'improvviso e inaspettatamente...tutti e tutto ti venivano a noia, non sopportavi più niente, avevi solo una gran voglia di stare da sola...Sara l'amicona, Sara 69 chilogrammi di tenerezze...eh già..forse era quello il problema?tutti la cercano..ma nessuno la piglia...E Sara da quel giorno aveva avvertito come un blocco su, al centro del petto...non le andava piu' di mangiare...Cominciò così il suo calvario nutrizionale, riducendo e poi eliminando con progressione scientifica prima carboidrati, poi dolci e in successione salumi, carne, pesce, formaggi...certo in famiglia aveva sempre pronta una scusa a giustificare quando disertava gli appuntamenti conviviali quotidiani oppure, se costretta, assaggiava qualcosina che forse bastava ad alimentare un pettirosso..mangiava si...molte insalate scondite e verdura cruda che riempivano lo stomaco ma non portavano calorie, solo forti coliche...Cosi' nel giro di quasi due anni, Sara, aveva perso 31 chili..adesso ne pesava 38, per un'altezza di 170 centimetri...Papà e Mamma quasi le morivano dietro. L'avevano implorata, supplicata di smetterla, poi, costretta a frequentare una psicoterapeuta ma...non capivano...a lei non fregava niente...di nessuno, a partire da se stessa. Si rimirava allo specchio, con nonchalance, il viso smunto, gli zigomi pronunciati, braccia e spalle scarnificate...si guardava come se di fronte avesse un'altra persona...osservava le sue mani, si accarezzava il viso, ma, che strano,..come se ad accarezzare fosse un'altra...non aveva più il senso del tatto...Sara 23 anni, razza europea, occhi verdi...l'avevano portata in rianimazione ed avevano collegato il suo corpo con tanti fili ad una macchina che ritmava il suo battito cardiaco, mentre al naso le avevano inserito, per narice, due cannule da cui fuoriusciva ossigeno...Doveva proprio star male, le avevano attaccato anche una flebo al braccio...Sara si chiedeva perché...perché si affannavano a curarla, quando sarebbe stato cosi' bello lasciarsi andare, abbandonarsi a questo languido torpore che le risaliva su, dalle gambe. E intanto attorno a sé era un continuo via vai di camici bianchi, ognuno dei quali interveniva su di lei...per lei...Sara...Sara...non chiudere gli occhi, le chiedevano decisi, dandole dei buffetti sulle guance....Sara 23 anni, razza europea, occhi verdi... combatteva la sua lotta per la vita come una delle migliaia di vite umane affette da anoressia, che quotidianamente lottano per sopravvivere ai loro disagi affettivi, cui il problema nutrizionale non è che la punta dell'iceberg...
 
 

SONIA OCCHI VERDI E....

Sonia piangeva...silenziosamente ..i suoi occhioni verdi tiravano giù grossi lacrimoni che le rigavano il viso. Si sentiva sola..ormai da due anni quasi, faceva questa sporca vita senza alternative...maledetta la miseria e il bisogno...si..aveva imparato presto a imprecare come gli italiani..lei una slanciata biondina brasiliana, venuta in Italia con il classico specchietto per le allodole della solita agenzia che, per la modica somma di 5000 dollari, le aveva promesso una scrittura nel mondo dello spettacolo, lei che era una provetta ballerina di samba...e invece c'erano due polacchi,un  uomo e una  donna che l'aspettavano all'aereoporto in Italia...doveva consegnare loro i soldi..ne aveva solo metà..e loro se li erano presi e le avevano ritirato anche il passaporto...tanto, a debito tacitato, glielo avrebbero restituito....e tacitato come??  non doveva peoccuparsi Sonia, pensavano a tutto, loro. Eccome ci avevano pensato...La sera stessa l'avevano rinchiusa in un fatiscente monolocale, al piano terra di un vecchio palazzo  del centro storico..Un ambiente cosi' tetro e sporco che Sonia neanche nelle favelas del suo Paese, aveva mai visto. Una specie di latrina sporca da millenni con un puzzo e un lercio nuseabondi...eppure che doveva fare...si era distesa su una specie di giaciglio che non vedeva lenzuola pulite da secoli..L'indomani erano venuti a prelevarla altri due uomini che le spiegavano  che per la scrittura sarebbe passato del tempo e nell'attesa occorreva che lei facesse qualcosa per guadagnarsi da vivere..bastava che intrattenesse dei ricchi italiani facoltosi durante le loro riunioni...E Sonia aveva avuto modo di rendersi conto di che riunioni si trattava...Il termine piu' appropriato sarebbe stato orge ma lei si sottometteva a fatica, si,  ma lo faceva.Al suo paesello, 1000 chilometri a nord di Rio, un'intera famiglia sperava in lei,lamadre con i reni in disuso i suoi tre fratellini e il padre disoccupato e ammalato di cirrosi...se lei non mandava soldi   a casa..era la fine. E Sonia passava da un  pattume all'altro... subiva violenza dalle sette alle otto volte per sera. Poi, in quel letamaio, cercava di ripulirsi alla meglio il corpo devastato e infestato.  Piangeva Sonia..ma adesso aveva deciso di ribellarsi...il suo debito l'aveva ripagato con interessi da strozzini..eppure niente passaporto e niente scrittura per spettacoli...Cosi' quando il pomeriggio vennero, come facevano abitualmente, a prenderla, si rifiutò di salire in macchina...Non l'avesse mai fatto..Uno dei due energumeni scese dall'auto, l'afferrò per i capelli e senza complimenti la trascinò sin dentro l'auto. Nessuno dei tanti presenti alla scena mosse un dito per aiutarla. Sonia gridava per il dolore non solo dei capelli, ma per i due pugni che le avevano assestato all'occhio destro e all'addome...sanguinava anche dal naso...Non si rese conto dove la portavano,ma capi' che era in pericolo..In un anfratto periferico, la macchina si fermò e la trascinarono fuori...erano nei pressi di un cascinale abbandonato. Uno dei due l'afferrò alle spalle, mentre l'altro la comincio' a colpire con un tondino di ferro, che aveva raccattato nei pressi. Sonia urlava ma ciò non dissuadeva i suoi carnefici dal provare un minimo di pietà.Perse sicuramente conoscenza..perchè ad un tratto, un colpo di ferro l'aveva presa alla nuca...Sonia brasiliana diciannovenne, esalava l'ultimo respiro in un fetido prato alla periferia della solita lercia grande città italiana, dove continua alla luce del sole l'ignobile mercimonio di queste giovani vite, marcate dal bisogno..Vergogniamoci...
 

 

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Partire è un po' morire

Post n°35 pubblicato il 13 Dicembre 2008 da nemo510

" Partire è un po' morire

rispetto a ciò che si ama

poiché lasciamo un po' di noi stessi

in ogni luogo ad ogni istante.

E' un dolore sottile e definitivo

come l'ultimo verso di un poema...

Partire è un po' morire

rispetto a ciò che si ama.

Si parte come per gioco

prima del viaggio estremo

e in ogni addio seminiamo

un po' della nostra anima. "

 

Edmond Haracourt

 

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Commenti al Post:
viola_122
viola_122 il 13/12/08 alle 15:11 via WEB
....partire è un pò morire...qualche volta si muore lentamente anche quando non si parte...un sorriso
 
 
nemo510
nemo510 il 13/12/08 alle 21:04 via WEB
...beh partire come similitudine anche con il pensiero soprattutto con quello....il resto è onsequenziale... ciao dolcissima...
 
orsoontheroad
orsoontheroad il 13/12/08 alle 18:22 via WEB
Anche se non lascia tracce, il tuo blog è uno dei più frequentati dall'orso. Come novello Icaro ho mirato troppo in alto. Apprezzo tutto cio che scrivi e ne faccio tesoro, ma non mi sento all'altezza di far commenti. Io arranco mentre tu cammini e tante volte voli. Adesso, dal mio punto di vista, cercherò di spiegare perchè (per me) partire non è un pò morire. In ogni partenza vedo l'arrivo, ed è quest'ultimo che mi dà speranza e forza nel non giudicarla negativamente. Come potrai notare litigo con l'italiano ed è questo uno dei motivi che mi fà stare ai margini del tuo blog. Con stima l'Orso
 
 
nemo510
nemo510 il 13/12/08 alle 18:32 via WEB
Vorrei avere io la padronanza della lingua italiana che possiedi tu...Per me è un piacere leggerti e poi ho una mia convinzione che ognuno di noi è portaore di porzioni di verità che contribuiscono tutte insieme alla formazione della verità cosi' come tante gocce di mare si riversano e formano un oceano...Grazie Orso...buon fine settimana
 
Stelli_1
Stelli_1 il 13/12/08 alle 20:34 via WEB
"partire è un po’ morire"...morire di nostalgia, ci si lascia alle spalle momenti di vita e i ricordi possono fare un po’ male, può essere... ma si rinasce nuovamente, la vita cambia e nulla sarà come prima, magari migliore della precedente, chissa...Buona serata, un sorriso Stella
 
 
nemo510
nemo510 il 13/12/08 alle 21:06 via WEB
La tua visione positiva del domani non fa che contagiare i miei pensieri, magari solo per un attimo...
 
gabbianoinfuga
gabbianoinfuga il 13/12/08 alle 20:55 via WEB
...sarò codarda ma non partirei mai, sì, per me partire è un po' morire, non sapere quel che troverai, e lasciare ciò che magari, seppur sempre uguale, è la tua amata quotidianità...sì, partire è un po' morire... una carezza, a presto... P.S: sempre più ricco e bello il tuo blog...'naggia a me e alla mia impulsività :))
 
 
nemo510
nemo510 il 13/12/08 alle 21:08 via WEB
e perchè mai codarda? ma no...solo cautela...sana cautela e un certo volersi un pò di bene nel senso di preservarsi da un 'incognita che puo' comportare maggiori sofferenze del presente conosciuto e sperimentato...coccoline
 
cuorepazzo2008
cuorepazzo2008 il 14/12/08 alle 00:04 via WEB
PARTIRE ? SI ! PER IMPARARE , CONOSCERE, CAPIRE, ARRICCHIRSI, GIOIRE......E POI TORNARE.... MORIRE? SARA' UN VIAGGIO INEVITABILE,SENZA RITORNO, MA FORSE IL PIU' INTERESSANTE PERCHE' CI RIVELERA' IL GRANDE MISTERO CHE CI HA ACCOMPAGNATI PER TUTTA LA VITA....DA DOVE VENIAMO? DOVE ANDIAMO?..........
 
ellen96
ellen96 il 14/12/08 alle 12:54 via WEB
In ogni addio seminiamo un po' della nostra anima. Questo racchiude tutto cio' che proviamo quando ci allontaniamo o le persone care si allontanano da noi, ma ci sono anche i ritorni per fortuna, finche' siamo in questo mondo, poiche' e' dall'altro che non si puo' piu' tornare...ma partire e' un po' morire vero! Ti auguro una felice e serena domenica con i tuoi affetti un abbraccio e un sorriso per te ^________^
 
credocosi450
credocosi450 il 14/12/08 alle 14:34 via WEB
Ogni esistenza può assomigliare ad un viaggio più o meno lungo creando nell'intimo un vero e proprio bagaglio nel quale possiamo sempre riordinare fatti, circostanze, persone e cose in un delicato inventario dei nostri anni. Così ognuno di noi lascia nell'altrui vissuto la propria impronta, la propria immagine ed i propri sentimenti, permettendo così alla memoria di farci tornare indietro nel tempo, ritrovando il piacere di un già vissuto. L'ineluttabile dinamico destino umano ci fà avanzare nel tempo e l'oggi diviene frettolosamente l'ieri, in questa continua nuova dislocazione fisica o puramente interiore. In questa movimentata e a volte inconsapevole quotidianità impegniamo e scambiamo sentimenti, emozioni e quant'altro di umano è possibile lasciare a ciò e a chi si ama e se questo viaggio ci separa definitivamente da chi si ama, il dolore che si prova è definitivo e forte al punto da far anche morire parte di noi, della nostra anima. Ma come si dice la vita continua, ma mai più ritroveremo parte della nostra anima "seminata in quell'addio". Partire e dare l'addio a chi si ama è un pò morire. 45
 
diane_71
diane_71 il 14/12/08 alle 16:18 via WEB
quanti addii che ho dovuto dire... quante partenze... tutte quante intrise di un pezzo di me e delle persone che lasciavo... ma uno, uno è stato come morire davvero! anche se adesso ho due angeli che mi guardano, ancora quella parte di me non è riuscita a tornare e non lo farà più, rimarrà sempre con loro... un affettuoso saluto, Anna
 
ellen96
ellen96 il 14/12/08 alle 23:43 via WEB
gRAZIE PER LA TUA DOLCEZZA DELLE PAROLE, TI AUGURO UNA SERENA NOTTE E UN BUON INIZIO DI SETTIMANA CIAO:)
 
great.star
great.star il 15/12/08 alle 14:25 via WEB
Se partire è un po' morire, il ritorno è rivivere... Un po' di ottimismo, che diamine! ;-) un abbraccio e un sorriso.
 
 
nemo510
nemo510 il 15/12/08 alle 14:27 via WEB
Giusta riflessione...poffarbacco...l'ottimismo è il sale della vita....la sofferenza il resto.... naturalmente scherzo...ciao amica mia e grazie
 
caprettalata
caprettalata il 15/12/08 alle 15:38 via WEB
no mi piace ne partire ne morire...mi piacciono le tue parole...by caprettalata...
 
diane_71
diane_71 il 17/12/08 alle 13:22 via WEB
ciao caro nemo, tornata da poco... ma che fatica ritrovare la strada... quando si assaggia un pò di libertà, non è facile rientrare nella propria gabbia... un dolce bacio, Anna
 
 
nemo510
nemo510 il 18/12/08 alle 16:37 via WEB
L'importante è che sei tornata in piena forma e che sia andato tutto bene....
 
fresia2002
fresia2002 il 18/12/08 alle 10:43 via WEB
buongiorno...con un caffè ed un rosa ^__^,silvana
 
 
nemo510
nemo510 il 18/12/08 alle 16:36 via WEB
Splendida e gentile Creatura...ti sono grato di questa gestualità nobile e gentile...
 
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Un blog di: nemo510
Data di creazione: 10/08/2008
 

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VLADIMIR KUSH

 

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...è cominciata... così...un bacio

 

 

UNA VITA DI..SECONDA MANO

Racconto semiserio di mezza estate


Renzo non era di certo un adone...e lui ne era ben conscio...Gli anni erano passati inesorabili e adesso si ritrovava con cinquanta primavere sulle spalle e in imperfetta solitudine. Rimpianti? Rimorsi ? Beh, come tutti, tanti...ed uno, forse, così grande, da non riuscire a contenerlo dentro di se...anzi gli causava dolorosissime fitte allo stomaco e al petto..Quanti medici l'avevano visitato, quante analisi e radiografie...e il responso? sempre lo stesso...coliche di natura psicosomatica...Ma lui sapeva..si che sapeva...questo vuoto doloroso che sentiva " alla bocca dello stomaco " questo vuoto d'amore..amore da donare, da ricevere...da coltivare..niente...le aveva tentate tutte ma nessuna l'aveva mai degnato di un'attenzione, le sue profferte affettuose erano cadute nel vano...Usciva spesso, di notte, in auto e, altrettanto spesso, si ritrovava a girare per i viali, abituale ritrovo delle " lucciole", ma non si era mai intrattenuto con qualcuna di loro...per lui, l'amore, andava vissuto con una donna, da amare prima col cuore, con la testa e poi con i sensi...Anzi da un pò di tempo, per alleviare un poco le fitte all'addome, si era inventato una sorta di...surrogato d'amore..Nel cortile di casa, affacciandosi dal balcone, aveva modo, nelle  giornate di caldo, di intrufolare il suo sguardo nelle case di chi lasciava le imposte aperte...Aveva così modo di rubare uno sguardo, una carezza, una lacrima, un'emozione...e per lui non era poco...si sentiva quasi narcotizzare le fitte e un dolce languore s'impadroniva di lui...Si era scoperto questa sua capacità di immedesimarsi negli altri e, forse più degli altri, riusciva a carpire nel più profondo ...un alito d'amore...Era riuscito ad affinare le sue tecniche a tal punto, da trasporre la sua immagine al volto del protagonista di un film d'amore e così era più semplice intrappolare in una sorta di sogno ad occhi aperti...coccole, baci, carezze...Eh si povero Renzo, alla fine restava impietrito perchè...l'emozione non ha voce...lui così dolce, cosi' sensibile e romantico eppure così sfigato, per sopravvivere all'amore, si era inventato una vita di seconda mano...

 

GIORGIO DE CHIRICO

 

GLI " ANTA" CHE BELLA STAGIONE...

Già...quando si oltrepassa il limite di questa " stagione border line ", ci si sente come in   una sorta di territorio di frontiera. Il bello è che ognuno affronta questo periodo della propria esistenza con diversi atteggiamenti: chi si deprime, chi si fa prendere dal panico e ridicolizza se stesso, riassumendo modi di fare giovanili che non gli sono più congeniali e chi, più semplicemente, senza perdere la bussola, si accinge serenamente a fare un bilancio della propria esistenza  e a porre rimedio a qualche defaillance, registrata lungo il percorso...L'obiettivo...ma è chiaro..cercare di proseguire lungo l'itinerario , il cosiddetto transito terrestre, facendo ammenda degli errori compiuti e traendo utili indicazioni per risultare meno fragili, meno vulnerabili, senza perdere sensibilità, voglia di emozionarsi...di sentirsi vivi...Gli "anta ", la stagione  dei " diversamentegiovani ", ...un invito, a chi anagraficamente ha raggiunto questa magica soglia, a utilizzare questo spazio in un utile confronto di esperienze.... 

 

PENSIERI SULLA VITA DI KRISMCLANE

 

BIG KAHUNA MOVIE -DA ASCOLTARE

 

CS

 

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MIRELLA, SENSITIVA E...

Messaggio N°6
29-08-2008 - 13:06
 

All'altro lato del tavolo tondo, lei, splendida mora mediterranea, coi suoi lunghi capelli corvini, sciolti sulle spalle. Neri anche gli occhi, che sembravano dardeggiare lingue di fuoco quando indirizzavano lo sguardo sull'interlocutore, seduto di fronte a lei. Mirella, sensitiva, astrologa e...cartomante, era divenuta con il tempo, un appuntamento fisso per svariate persone: uomini d'affari che la consultavano per la propria attività, donne e uomini in sofferenza d'amore, politici in disgrazia, giovani in cerca di lavoro, anziani con problemi di salute...E lei con il suo enigmatico linguaggio, pronta a sciogliere ogni quesito, a dissolvere ogni dubbio ad elargire qualche certezza. Ma quel mattino, quel mercoledì mattino, non sembrava uguale agli altri. Di fronte a lei la solita anonima cliente, bionda, occhi azzurri, formosetta, che si gigioneggiava, ma non veniva al dunque...chissà cosa voleva...Nell'altra stanza stanza, altri due clienti in attesa... e lì...la bionda a cincischiare. Ma adesso la metto all'angolo, pensava tra sé e sé Mirella, senza vie di fuga, e quasi cadenzando le disse " Ma lei Signora, cosa vuole da me ?? " E qui viene il bello...La bionda Signora senza batter ciglio ribattè: " Suo marito..." Per poco alla Mirella non le si era bloccato il cuore, per la forte emozione provata...Ma non ebbe il tempo di riaversi che la bionda continuò a martellarla: " Si..suo marito...Ci frequentiamo ormai da due anni... e non ci và di nasconderci più" Stavolta la nera Mirella, divenne rossa paonazza, in viso. Stava quasi per urlare un perentorio " Fuori di qui..." ma si trattenne, anzi si impose la calma. Eh si...rabbia, stupore, orgoglio ferito, sino ad un certo punto. Quello che più le bruciava era che, se la notizia fosse trapelata, cosa avrebbe potuto pensare di lei la sua vasta clientela? Che vergogna, un'astrologa, sensitiva e cartomante che non sa neanche prevedere le corna in casa propria...

 

SORELLA SOLITUDINE

Messaggio N°8
05-09-2008 - 15:10
 
SORELLA SOLITUDINE....

Niente raccontino, stavolta. Nessuna Sara, Sonia, Renzo...stop alla fantasia ma tanta, tanta realtà che scaturisce dalle centinaia di meravigliosi messaggi che ricevo settimanalmente e tutti, con un comune denominatore: la solitudine, mista naturalmente a tanta rabbia, forse disperazione e comunque ad un senso pervaso di autoisolamento, che mi permetto di definire masochistico, per quanti/e insistono a rimanere bloccati/e nella riproposizione quotidiana del proprio dolore, fine a se stesso- Che un rapporto venga meno, fiisiologicamente o patologicamente, fa parte del gioco...Che ognuno di noi, a strenua difesa delle proprie posizioni e con scarsa autocritica, incolpi sempre il patner del naufragio, ci può anche stare...Ma che si perpetui quotidianamenteil rito cosciente della lacerazione delle vesti, intendendo per esse una rivisitazioone del dolore nel proprio intimo con metodica auodistruttiva impressionante, beh...non serve affatto a tacitarlo, né a far si che la " ferita" possa rimarginare. Anche se in verità questo grido di dolore, assomiglia vieppiù ad una vera e propria richiesta di aiuto, di conforto, di condivisione. Solitudine quindi come malattia endemica del nuovo secolo, che miete in senso metaforico, forse più vittime che l'alcool e il fumo, nel senso che si tratta di tanti esseri umani che, senza un aiuto certo, sprofondano nella depressione e nella disperazione, piu' nere. Sforziamoci quindi di fare della condivisione e dell'amicizia un utile baluardo per arginarne gli effetti più devastanti. Apriamoci a chi ci offre una mano, un sostegno, senza indugio o remora alcuna e ne trarremo sicuramente beneficio. Non è affatto vero che il nostro prossimo è come il destino: cinico e baro...

 

LA CURA DI BATTIATO

 

Simbolo di libertà,

cavallo scalpitante,

indisciplinato,

a volte selvaggio e affascinante,

elegante il tuo portamento,

ti lasci trascinare dal vento.
veloce la tua corsa


fino a perdere il fiato,

cavalcata senza tregua,

per sentire le tue membra in perfetta sintonia

e armonia

con l'anima mia,
così rimango senza alcun pensiero


nessuna traccia, ormai

nessun sintomo di debolezza

solo quella voglia irrefrenabile

di un corsa senza tempo

 
 

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