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Capitolo 3 – Angelo

Post n°8 pubblicato il 29 Giugno 2006 da JackAnto
 

Basta tristezze. E iniziamo la vita da “sfigato”! La mia prima ragazza? Chiamiamola V.C, e basta. Basta, per il rispetto che ho sempre avuto per lei, per l’amore (sarà vero?) che le ho sempre donato, per quelle decine di lettere che le ho scritto e mai spedite, per il suo sorriso che spero di ritrovare forse un giorno, quando il giorno non sarà più.

Allora non pensavo a lei come alla mia ragazza. Forse, se così fosse stato, oggi sarebbe tutto molto diverso. Era una ragazza che mi piaceva, molto. Era molto più giovane di me. Io avevo 16 anni, ero alto come ora, mi sentivo grande. Lei non aveva ancora compiuto i 13 anni, la sentivo bambina. E soprattutto, ricordo, la rispettavo. La andavo a prendere sotto casa, le rare volte in cui i suoi la facevano uscire, e tenendole la mano facevamo lunghe passeggiate, mai da soli, a volte in silenzio, a volte parlando del più e del meno. A volte stavamo semplicemente tra amici. Per il suo compleanno le regalai una collanina, comprata con tutti i miei risparmi. E le diedi un bacio, sulla fronte. Non ha mai assaggiato le sue labbra. Forse è per questo che non la consideravo la mia ragazza.

Il nostro problema erano le distanze. Abitavamo in paesi diversi. Ci conoscemmo perché un’estate andai a trovare dei parenti dove lei abitava, per qualche settimana. Non esistevano cellulari, non avevo il telefono in casa, non possedevo moto. Una sola volta riuscii a farmi prestare una bicicletta da corsa e l’andai a trovare. Un giorno tra andata e ritorno. Ed il ritorno tra i crampi.

Le lettere che le scrivevo non sono mai state spedite.

Rimase il mio sogno per sempre.

La donna angelicata. Oggi un angelo.

 
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