Avevo 18 anni. Il primo bacio. Lo devo a lei. Anche quello arrivò un po’ alla volta. Eravamo in vacanza, con gli amici. Ci consideravamo assieme da qualche giorno. Già allora tra qualche problema. Io non ne capivo le motivazioni, ma lei voleva pensarci, non si sentiva pronta, forse aveva bisogno di riflettere. Per me era tutto chiaro: mi piaci, ti piaccio, stiamo assieme! Se poi non va bene ci lasceremo. Su cosa bisognava pensare? Profondità a me sconosciute… La vacanza finiva, bisognava tornare alle nostre comuni occupazioni, bisognava salutarci. In un posto appartato, seduti uno accanto all’altra. Le nostre bocche in silenzio si avvicinarono. Lo ricordo come una delle cose più magiche che abbia mai vissuto. Improvvisamente sentii un calore forte dietro alla nuca che mi stringeva, non capivo cosa fosse, ma mi sentivo felice.
La sua lingua entrò prepotentemente e ad un ritmo sconvolgente si strusciava con la mia. Immaginavo qualcosa di più dolce, ma io avevo solo da imparare dalla vita! E non avevo mai baciato nessuna prima.
Poi mi raccontò che in realtà per lei era la seconda volta. Che tutto quello che sapeva le era stato insegnato da un ragazzo che aveva conosciuto al mare l’anno prima. Che non era successo altro. Ma quella lingua era troppo rigida, e avrei dovuto capirlo prima che qualcosa non sarebbe andato.
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il 25/03/2009 alle 06:50
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