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Capitolo 2 – Inadeguato?

Post n°7 pubblicato il 28 Giugno 2006 da JackAnto
 

Ero solo da tutti i punti di vista.

Non ho mai avuto un amico del cuore. Né un’amica.

Quando ero ancora molto piccolo i miei si trasferirono fuori città, in una casa di campagna quasi isolata. Per un bambino piccolo anche affrontare quei 500 metri che ci separavano dal più vicino centro abitato erano un oceano pericoloso. E ancora, dopo quelli, una strada ad alta densità di traffico. E quel centro abitato era in realtà un piccolissimo paesello con non più di un centinaio di abitanti, tutti anziani. Ero isolato dal mondo. Ma ad un bimbo piccolo poco importa. Crescevo solo, coi miei giochi, col timore e l’ignoranza di quello che mi avrebbe potuto aspettare fuori.

La scuola non mi aiutò. Con la freddezza e la spietatezza di cui solo i bambini sono capaci, ero considerato quello “fuori”, non ero nato lì, i miei genitori non erano di lì, ero un cittadino trapiantato. Questo il mio grosso difetto. E vivevo fuori dal paesello. Sempre sono stato quello che veniva da fuori, che non conosceva nessuno prima di allora. Dalle elementari all’università. Il montanaro, quello che vive fuori dal mondo, quello che se non ci rompi troppo i coglioni possiamo anche rivolgerti la parola.

Ed io mi sentivo sempre inadeguato. E pensavo che nel mio piccolo mondo, dentro di me, potevo essere bello. Ma fuori non ne valeva la pena. Faticare per piacere, spendere soldi per piacere, avere lo zainetto trendy per piacere. No, non era per me. Ed ero sempre più solo.

 
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