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Post n°9 pubblicato il 29 Novembre 2010 da ferna87
Costume e società: Neomaschilismo Mi ritrovo molto spesso a riflettere su un argomento molto discusso nella nostra storia recente “la parità dei sessi”, e mi ritrovo molto spesso perplesso seppur divertito sulla realtà di come sono e siano andate in realtà le cose. Facendo qualche calcolo, senza andare a vedere sui documenti ufficiali dei movimenti femministi che ci furono sin dall’ 800, mediamente nella pratica si è smosso qualche cosa negli anni 60, circa una sorta di risveglio nella donna a voler aprire i suoi orizzonti al mondo e alla società oltre ad accudire i figli e rispettare il proprio marito. Da lì le cose sono piuttosto cambiate o iniziate a cambiare, seppur la società sia rimasta in questi ultimi decenni fondamentalmente maschilista in tutte le cose. Esistono tutt’ oggi realtà dove la donna viene calpestata di continuo dalle regole rigide del proprio marito, e in linea di massima e in generale in ogni coppia è sempre l’ uomo che decide su ogni cosa. Teoricamente oggi la donna si ritiene libera da ogni forma di sottomissione, nella pratica la stessa donna cambierà il suo cognome con quello del marito, darà il cognome del marito ai propi figli, annomerà i propi figli con i nomi di padre, madre, sorelle e fratelli del marito. Alla puttana ! e quindi la stessa donna che si ritiene alla pari con l’ uomo vedrà tutto il suo mondo come un omaggio al proprio marito e alla sua rispettiva famiglia, però e meno male, anzi. Attualmente molte donne rivestono o ambiscono a cariche politiche molto importanti, ma nella sotanza occupano il 3 % di queste. La mia riflessione è ( che le donne quando dicono di sentirsi pensatrici mi viene da ridere) facendo una vaga media, vogliamo dire che si siano liberate da molti vincoli di inferiorità, parliamo allora dei 70 più che dei 60 (ma non dappertutto anzi in alcune realtà tutt’ oggi si vive nel 1400) ma ammesso che sia così, loro nate e cresciute in una società con uno stampo maschilista, nel senso che se loro prendevano un libro di storia o di sociologia o di qualsiasi altra materia, se guardavano un programma televisivo o radiofonico, loro assorbivano le nozioni di un mondo, un mondo che era stato totalmente dominato dal maschio, poi vogliono sostenere di pensare liberamente, ma io non parlo delle tante eccezioni ammesso che ci siano, io parlo delle masse, per farla breve per 5000 anni abbiamo imposto loro come dovevano vivere, vestire, parlare (più non parlare) e anche respirare, allora come si può pensare che assorbita nella sua cultura (che è a senso unico) ora pensi da donna libera, non lo sarà mai, il perché è, se noi ascoltiamo la radio, questa passerà 30 volte al giorno le canzoni per le quali le major discografiche hanno pagato il numero dei passaggi, ascoltando quelle canzoni di continuo, finiranno sicuramente per piacere, fino a sentirci estremamente attratte da queste, tanto che magari andremmo nel negozio di dischi per acquistare il cd. Così avviene nella società, la nostra realtà è stata forgiata dal maschilismo, i nostri gusti verranno da quella realtà dove siamo da sempre vissuti, il bello e il brutto per noi sarà quello. Ecco perché predicare ai convertiti non serve a niente, perché è quello il loro mondo, è quella l’ idea di vita con la quale sono cresciute, se molte volte vi affiora alla loro coscienza: ma non è che non mi riconosco in questa usanza, o a avere determinati atteggiamenti in determinate cose, il discorso che si farà nella testa la donna media è : ma lo fanno tutti perché io dovrei essere diversa, poi lo sai le critiche che mi crollano addosso, no no, sono le tradizioni e io non voglio essere da meno (dove resta un poco di gusto amaro, verrà comfortato dall’ idea :mia mamma ha fatto così, e anche mia nonna ed io rispetto le mie tradizioni.) Note: Un’antesignana del movimento per l’emancipazione femminile fu Olympe de Gouges (1748-1793) che, con la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina del 1791, dedicato a Maria Antonietta, pose i suoi contemporanei di fronte al ruolo negato nello spazio pubblico alle donne. La de Gouges scontò il suo moderatismo politico filo-monarchico e girondino (fu denunciata dalle donne repubblicane di Parigi) finendo sulla ghigliottina nel 1793. “Con il termine femminismo, generalmente, si intende un movimento politico, culturale e sociale che pone in discussione i rapporti di potere tra i sessi, e che nasce storicamente durante l’800 con la richiesta di pari dignità e diritti per la donna.” Shulamith Firestone Anche The Dialectic of Sex (La dialettica dei sessi) di Shulamith Firestone (n. 1945), pubblicato nel 1970, cerca le cause del predominio maschile sulle donne e le trova nella condizione che la natura ha assegnato alla donna di trovarsi per mesi in gravidanza, a dover partorire e allevare per anni i propri figli. In molti anni della sua vita la donna si trova pertanto, all’interno della famiglia, in una condizione di obbiettiva debolezza e bisognosa dell’aiuto dell’uomo, che da questa situazione ha tratto i motivi per imporre il suo dominio.
Le Redstockings Il nuovo femminismo radicale, rappresentato ai suoi esordi dal gruppo delle Redstockings, il 7 luglio 1969 lanciò il suo manifesto a New York: «Le donne sono una classe oppressa. La nostra oppressione è totale e riguarda ogni aspetto della nostra vita. Siamo sfruttate come oggetti sessuali e di riproduzione, come personale domestico e come manodopera a basso costo. Siamo considerate esseri inferiori, il cui unico scopo è quello di migliorare la vita degli uomini. La nostra umanità è negata. Il nostro comportamento ci viene prescritto e imposto con la minaccia della violenza fisica Noi identifichiamo gli agenti della nostra oppressione negli uomini. La supremazia maschile è la più antica, la più basilare forma di dominio. Tutte le altre forme di sfruttamento e di oppressione (razzismo, capitalismo, imperialismo ecc.) sono estensioni della supremazia maschile: gli uomini dominano le donne, pochi uomini dominano il resto. Tutte le strutture di potere nel corso della storia sono stati a prevalenza maschile e maschilista. Gli uomini hanno controllato tutte le istituzioni politiche, economiche e culturali e hanno sostenuto questo controllo con la forza fisica. Hanno usato il loro potere per mantenere le donne in una posizione di inferiorità. Tutti gli uomini ricevono benefici economici, sessuali e psicologici dalla supremazia maschile. Tutti gli uomini hanno oppresso le donne». |
La tendenza del web
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Se tutti noi da bambini impariamo a recitare una parte è perché veniamo indotti a credere che così come siamo non andiamo bene: solo se saremo “bravi bambini” e ci comporteremo come gli altri vogliono, potremo sperare di essere accettati e amati. Fin dall’infanzia pur di essere accettati e amati dalla famiglia, la scuola e dal gruppo dei pari, mettiamo da parte i nostri bisogni più profondi, la nostra spontaneità, divenendo con il tempo sempre meno liberi. Tutto questo succede fuori dalla nostra consapevolezza; una volta adulti crediamo di conoscerci e pensiamo: «chi meglio di me può sapere chi sono!» In realtà ciò che conosciamo è la nostra maschera, la facciata che ci sforziamo di presentare agli altri e a noi stessi. Ma cosa c’è al di là delle maschere? «è proprio in questo ignoto che risiedono i nostri bisogni essenziali più profondi le nostre caratteristiche più vere, i nostri sentimenti migliori e i talenti.La maschera non è affatto il “vero io” ma solo lo strato più esterno dell’identità, il punto d’incontro e di confine tra il fuori – la società – e il dentro – il sé». E' dannatamente malata la società. Dietro ogni piccola cazzata c'è quel maschilismo di fondo che detta tutte le regole sociali. Non ci rendiamo conto di quanto sia tragica la realtà. In realtà ciò che è giusto e cos' è sbagliato lo dettano le mode, la cultura(che è un discorso a senso unico circa il maschilismo di cui parlo). In realtà aderire alla massa o a ciò che ci suggerisce ci rende più sicuri, ma il fatto è che tutto ciò ci condiziona fino alla vera essenza dell' essere, cioè impariamo davvero a pensare in quel modo che ci hanno fatto credere essere più giusto. In realtà c'è una realtà che è fatta di business e maschilismo sotto. Noi viviamo nelle regole di queste due componenti. Quel prodotto che arriva da questi inizia a piacerci perchè cresciamo in questa dimensione, il maschilismo di base ci arriva dalla storia dell' uomo. Poichè noi maschi abbiamo sempre controllato tutto compresa la vita e il pensiero delle donne, come possiamo pensare che oggi sia tutto risolto, e ciè che la donna sia un essere che pensa a modo suo e che non ragioni in base a delle regole assurde impostele dalla natura prepotente vigliacca malata e bassa dell' uomo (infibulazione). Fatto è che la realtà sa di marcio, la stragrande maggioranza delle persone non sono altro che dei burattini privi di individualità profondamente compromessi da pregiudizi preconcetti forgiati su di loro dalla società MASCHILISTA IPOCRITA OPPORTUNISTA FALSA MALATA NEL PROFONDO. NON SIAMO NIENT'ALTRO CHE UNA MASSA DI BURATTINI DI MERDA CHE GIOCHIAMO IL RUOLO IMPOSTOCI DALLA PERVERSIONE E BASSEZZA DEL MASCHIO |
Post n°6 pubblicato il 23 Aprile 2010 da ferna87
L' inno italiano nasconde molti significati sotto la spiegazione in breve
Fratelli d'Italia, l'elmo di Scipio: L'Italia ha di nuovo sulla testa l'elmo di Scipio (Scipione l'Africano), il generale romano che nel 202 avanti Cristo sconfisse a Zama (attuale Algeria) il cartaginese Annibale. L'Italia è tornata a combattere.
Dov'è la Vittoria? Le porga la chioma: La Vittoria sarà di Roma, cioè dell'Italia. Nell'antica Roma alle schiave venivano tagliati i capelli. Così la Vittoria dovrà porgere la sua chioma perché sia tagliata, perché la Vittoria è schiava di Roma che sarà appunto vincitrice.
Stringiamoci a coorte, coorte: nell'esercito romano le legioni (cioè l'esercito), era diviso in molte coorti. Stringiamoci a coorte significa quindi restiamo uniti fra noi combattenti che siamo pronti a morire per il nostro ideale.
Noi fummo da secoli calpesti: calpestati
Raccolgaci un'unica Raccolgaci: la lingua di Mameli è la lingua poetica dell'Ottocento. Questo raccolgaci in italiano moderno sarebbe ci raccolga, un congiuntivo esortativo che assimila il pronome diretto. Il significato è: ci deve raccogliere, tenere insieme. una speme: altra parola letteraria e arcaica. Significa speranza. Non c'è però da stupirsi troppo se Mameli usa queste parole. Nella lingua delle canzonette di musica leggera intorno al 1950, queste parole si trovano ancora. fonderci insieme: negli anni di Goffredo Mameli l'Italia è ancora divisa in molti staterelli. Il testo dice che è l'ora di fondersi, di raggiungere l'unità nazionale.
Uniamoci, uniamoci, per Dio: doppia interpretazione possibile. Per Dio è un francesismo e quindi significa "da Dio": se siamo uniti da Dio, per volere di Dio, nessuno potrà mai vincerci. esclamazione piuttosto forte. Che avrà mai voluto intendere Goffredo Mameli? Siccome aveva Vent'anni ci piace pensare che abbia voluto lui stesso giocare sul doppio senso (in fondo i suoi rapporti con il Vaticano non erano buonissimi, tant'è vero che è morto proprio a Roma dove combatteva per la Repubblica)
Dall'Alpe a Sicilia, Dovunque è Legnano: ogni città italiana è Legnano, il luogo dove nel 1176 i comuni lombardi sconfissero l'Imperatore tedesco Federico Barbarossa Ogn'uom di Ferruccio Ferruccio: ogni uomo è come Francesco Ferrucci, l'uomo che nel 1530 difese Firenze dall'imperatore Carlo V.
Balilla: è il soprannome del bambino che con il lancio di una pietra nel 1746 diede inizio alla rivolta di Genova contro gli Austro-piemontesi Il suon d'ogni squilla I Vespri: Nel 1282 i siciliani si ribellano ai francesi invasori una sera, all'ora del vespro. La rivolta si è poi chiamata la rivolta dei Vespri siciliani
Son giunchi che piegano Le spade vendute: i soldati mercenari si piegano come giunchi e l'aquila, simbolo dell'Austria, perde le penne. E il sangue Polacco Il sangue polacco: L'Austria, alleata con la Russia (il cosacco), ha bevuto il sangue Polacco, ha diviso e smembrato la Polonia. Ma quel sangue bevuto avvelena il cuore degli oppressori |