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Post n°8 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da vivanerviano
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RICORDIAMO LA SHOAH,

MA NON DIMENTICHIAMO GLI ALTRI OLOCAUSTI DELLA STORIA

di Gianfredo Ruggiero - Circolo Culturale Excalibur

Se è giusto ricordare la Shoah, è doveroso non dimenticare gli altri genocidi del passato che sono stati relegati in un angolo della nostra memoria.

La storia del genere umano è costellata di massacri, persecuzioni e pulizie etniche che per efferatezza, numero di vittime e motivazioni ignobili non sono seconde al dramma ebraico. Eppure solo la Shoah trova ampio spazio nei libri, soprattutto scolastici, e nella cinematografia e ci viene costantemente ricordata e solennemente celebrata.

La stessa guerra mondiale con i suoi 55 milioni di morti, in maggioranza civili, è considerata un corollario al dramma ebraico.

Il sospetto è che la persecuzione antiebraica sia utilizzata non tanto come monito alle future generazioni - se così fosse s’istituirebbe una giornata dedicata a tutti gli olocausti, anche recenti - quanto come strumento politico e ideologico a sostegno d’Israele, come attenuante e scudo per la sua politica repressiva condotta in Palestina.

Il 27 gennaio noi vogliamo ricordare:

·    Il genocidio del popolo armeno, un milione e mezzo di uomini, donne, vecchi e bambini scientemente eliminati dal governo turco nel 1915;

·        i dieci milioni di pellerossa massacrati dagli americani nel corso del XIX secolo a cui si aggiungono le vittime indigene della colonizzazione europea e cristiana delle Americhe per un totale di circa 100 milioni di morti;

·        i quattordici milioni di africani prelevati dalla loro terre e resi schiavi dagli americani per essere utilizzati come animali da lavoro. A questi si aggiungono le vittime dell’Apartheid in Sud Africa;

·        i sette milioni di morti in Ucraina dal 1935 al 1937 a seguito delle carestie provocate intenzionalmente dal regime stalinista in quello che era considerato il granaio d’Europa;

·        i quattro milioni di civili vittime dei bombardamenti terroristici alleati in Italia e Germania;

·        i tre milioni di civili massacrati per vendetta dall'Armata Rossa in Prussia, Slesia e Pomerania sul finire del secondo conflitto mondiale;

·        le vittime dei bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki, inferti dagli Americani al solo scopo di testare i nuovi ordigni, quando il Giappone aveva già avviato le trattative per la resa;

·        i tre milioni di vittime civili dell'Armata Rossa nell'occupazione sovietica dell'Afghanistan a cui si aggiungono i morti civili dell’attuale occupazione americana;

·        i due milioni di cambogiani (su sei di abitanti) morti nel loro Paese trasformato dai Khmer Rossi in un immenso campo di concentramento e di sterminio;

·        le vittime decedute per fame e torture nei gulag comunisti di tutto il mondo (compresa la Cina con la quale l’Italia e l’Occidente intrattengono ottimi rapporti d’affari), stima oscillante fra i 200 e i 300 milioni di persone;

E l’elenco continua…

Se anche queste sono vittime innocenti della barbarie umana perchè non dedicare anche a loro una giornata della memoria?

Sappiamo che sarebbe impraticabile istituire un giorno per ogni evento (probabilmente non basterebbero i giorni del calendario), potremmo allora abolire tutte quelle ricorrenze di chiaro sapore politico - 27 Gennaio, 10 febbraio e 25 aprile - e sostituirle con un’unica grande e solenne ricorrenza dedicata a tutti gli olocausti del mondo e della storia.

Sarebbe il modo migliore per ricordare senza discriminare.

Gianfredo Ruggiero, presidente del Circolo Culturale Excalibur - Varese

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 
 
 
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