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CAMBIARE LA SCUOLA DAVVERO SI PUŅ

Post n°592 pubblicato il 10 Ottobre 2011 da PROF.PIER

1.LA SCUOLA È IL LUOGO PER IMPARARE AD APPRENDERE, A PENSARE CON LA PROPRIA TESTA, A ESSERE RESPONSABILI.
Educare ad essere cittadini sovrani e non sudditi.

2. A SCUOLA, COME NELLA VITA, NON POSSIAMO DISGIUNGERE L’APPRENDERE DAL FARE. SI IMPARA CON IL CERVELLO, CON LE MANI, CON TUTTI I SENSI E CON IL CUORE.
In ogni scuola sono fondamentali i laboratori della manualità da svolgere anche all’aperto. Il laboratorio non è il luogo “extracurricolare” dove “si fa e si apprende altro dai saperi e dai programmi”.

3. LA SCUOLA È IL LUOGO IN CUI SI APPRENDE INSIEME, NON “DA SOLI”.
È importante “perdere tempo” perché una classe indistinta diventi un “gruppo-comunità”. Ci vogliono mesi per formare il gruppo, discutendo e raccordandosi sulle finalità, sulla necessità di regole condivise, sulle metodologie e le tecniche da utilizzare insieme.

4. PER CREARE BUONE RELAZIONI È FONDAMENTALE ESSERE UN PICCOLO GRUPPO. POCHE FIGURE DI DOCENTI DI RIFERIMENTO PER CLASSE, AIUTEREBBERO L’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA.
Le metodologie innovative possono essere praticate solo con un numero ridotto di ragazzi, dai 15 ai 20 per classe, e di insegnanti di riferimento. Se per diminuire il numero fosse necessario formare gruppi variegati di ragazzi o le cosiddette pluriclassi, lo si faccia perché è, oltretutto, una grande opportunità per sviluppare la cooperazione e il mutuo sostegno.

5. GLI INSEGNANTI NON SONO DEI TUTTOLOGI, MA DEVONO SAPERE “DOVE STA DI CASA LA CULTURA”.
I libri di testo non sono gli unici sussidi didattici, possono essere sostituiti dagli incontri diretti con la vita e le persone e poi da una buona biblioteca di classe, vocabolari, atlanti, giornale, stazione multimediale, accesso a internet, collegamento satellitare, supporti di memorie esterne, videoproiettore digitale e analogico, che complessivamente riducono di una buona percentuale le spese a carico delle famiglie.

6. I SAPERI NON SONO UN BAGAGLIO DA TRAVASARE, MA VANNO COSTRUITI INSIEME. LA CONOSCENZA NON VA DEPOSITATA O ETICHETTATA, MA VA RIELABORATA CRITICAMENTE PER DIVENTARE STRUMENTO DI FORMAZIONE E NON SOLO DI INFORMAZIONE.
I saperi minimi di base, quelli essenziali e utili alla vita, non possono essere spezzettati e inseriti in programmi rigidi definiti nei minimi dettagli. È importante lavorare sui nuclei fondamentali e sull’apprendere per schemi logici. La formazione è questione di coscientizzazione, di maturazione attraverso la riflessione critica e di elaborazione di mappe concettuali, dove le discipline si contaminano reciprocamente.

7. L’EDUCAZIONE, COME L’APPRENDIMENTO, È UN PROCESSO DINAMICO CHE PARTENDO DAL MOTIVO OCCASIONALE, OSSIA DALLA REALTÀ, CONDUCE ALLA CONOSCENZA.
Tale percorso, “l'arte delicata di condurre i ragazzi su un filo di rasoio”, come definito da don Lorenzo Milani, va compiuto tenendo conto dei saperi, delle abilità e delle competenze indispensabili all’allievo della scuola di base per comprendere, ad esempio, l’articolo di fondo del giornale, come avrebbe “verificato” la Scuola di Barbiana.

8. LE ORE CHE SI TRASCORRONO A SCUOLA DEVONO AVERE CARATTERE UNITARIO.
A ben poco servono la rigida suddivisione delle discipline in unità didattiche o di apprendimento, a seconda delle riforme, nonché i ritmi di apprendimento scanditi da orari cronologici fissi. Ma… per chi suona la campanella?

9. SBAGLIANDO SI IMPARA. PER PROVA, PER ERRORE E PER GIOCO.
È così che la scuola, lungi dall’essere l’anticamera di una azienda, potrà diventare il luogo della lentezza, del “non assillo”, funzionale all’apprendimento creativo e al gioco. A scuola si va anche per divertirsi nel senso etimologico della parola, ossia “scantonare e fare cose sempre diverse”.

10. SI CAPISCE BENE COS’È UNA SCUOLA QUANDO LA VIVIAMO COME SE FOSSE IL LUOGO DOVE SI ENTRA COMPETITIVI, AGGRESSIVI, RAZZISTI E, DOPO AVER LAVORATO E STUDIATO INSIEME PER BISOGNI COMUNI, SI ESCE RISPETTOSI DEGLI ALTRI, AMICI, TOLLERANTI.
La scuola è un concentrato di esperienze, una “grande avventura” che può essere vissuta come se fosse: un viaggio, un libro da scrivere insieme, uno spettacolo teatrale, un orto da coltivare, un sogno da colorare….

            Gianfranco Zavalloni- Pedagogia della Lumaca

 

 
 
 
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Un blog di: PROF.PIER
Data di creazione: 02/01/2008
 
 

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