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Post n°608 pubblicato il 01 Gennaio 2013 da PROF.PIER
La Scuola raggiunge il suo scopo quando migliora la vita delle persone. La scuola non è un'impresa perciò non abbandoni i più deboli Il merito come risultato accentua la differenza tra ragazzi per questo la scuola deve portare tutti allo stesso livello tenendo conto delle differenze, delle condizioni di partenza e dell'impegno nel superare le difficoltà. |
Post n°607 pubblicato il 15 Ottobre 2012 da PROF.PIER
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Post n°606 pubblicato il 05 Settembre 2012 da PROF.PIER
TUTTI DEVONO SAPERE CHE LA PUBBLICA ISTRUZIONE È TRA I SERVIZI MAGGIORMENTE PENALIZZATI DALLE MANOVRE GOVERNATIVE, CON IL TAGLIO DI CIRCA 8 MILIARDI DI EURO E 132.000 LAVORATORI IN 3 ANNI, MENTRE RADDOPPIANO I FINANZIAMENTI ALLE SCUOLE PRIVATE TUTTI DEVONO SAPERE CHE DETTI TAGLI STANNO DEMOLENDO UN MODELLO DI SCUOLA ELEMENTARE TRA I MIGLIORI IN EUROPA. TUTTI DEVONO SAPERE CHE LA FINANZIARIA 2011 HA CANCELLATO I FONDI PER LIBRI DI TESTO E HA RIDOTTO DEL 70% QUELLI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO MENTRE HA ELARGITO 245 MILIONI DI EURO (95 IN PIÙ RISPETTO ALL’ANNO 2010) ALLE SCUOLE PARITARIE. TUTTI DEVONO SAPERE CHE ALTRI PAESI, PIU’ LUNGIMIRANTI DEL NOSTRO, NONOSTANTE LA CRISI, CONTINUANO AD INVESTIRE SULL’ISTRUZIONE. TUTTI DEVONO SAPERE CHE LE SCUOLE VANTANO CREDITI DAL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE PER CIRCA UN MILIARDO E 200 MILIONI MENTRE SI CHIEDONO AI GENITORI CONTRIBUTI VOLONTARI PER L’ORDINARIO FUNZIONAMENTO. TUTTI DEVONO SAPERE CHE ALLE SCUOLE ELEMENTARI HANNO TOLTO LE POCHE ORE DI COMPRESENZA, QUELLE CHE SERVIVANO AD AIUTARE CHI VIENE DALL’ESTERO, CHI RIMANE INDIETRO E AD ANDARE AI MUSEI O PER I LABORATORI. TUTTI DEVONO SAPERE CHE NON CI SONO PIU’ CORSI DI RECUPERO E DI LINGUA ITALIANA PER I RAGAZZI STRANIERI. TUTTI DEVONO SAPERE CHE LA CULTURA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA NON È RITENUTA IMPORTANTE IN QUESTO PAESE: COMPLESSIVAMENTE MENO 30% DÌ ORE DÌ TECNOLOGIA NELLA SCUOLA MEDIA, MENO 40% DI ORE DI CHIMICA E MENO 15% DI SCIENZE NATURALI NEI LICEI E NEGLI ISTITUTI TECNICI. TUTTI DEVONO SAPERE CHE E’ STATO RIDOTTO DRASTICAMENTE IL SOSTEGNO PER I RAGAZZI DISABILI . TUTTI DEVONO SAPERE CHE MIGLIAIA DI EDIFICI SCOLASTICI NON SONO A NORMA E AVREBBERO URGENTE BISOGNO DI INTERVENTI DI RISANAMENTO. TUTTI DEVONO SAPERE CHE LE PULIZIE ALL’INTERNO DELLE SCUOLE SONO STATE TAGLIATE DEL 25%. CHISSA’ SE LE ALLERGIE DEI GIOVANI ALUNNI MIGLIORERANNO O PEGGIORERANNO. TUTTI DEVONO SAPERE CHE IN CASO DI MANCANZA DEL SUPPLENTE, GLI ALUNNI VENGONO DIVISI IN GRUPPETTI E DISTRIBUITI IN ALTRE CLASSI. TUTTI DEVONO SAPERE CHE LE CLASSI SPESSO SONO AFFOLLATE OLTRE I LIMITI DI LEGGE IN VIOLAZIONE DELLE NORME SULLA SICUREZZA. TUTTI DEVONO SAPERE CHE ALLE FAMIGLIE CHE CHIEDONO 40 ORE DI INSEGNAMENTO ALLA SETTIMANA E 2 INSEGNANTI PER CLASSE COME PREVEDE IL TEMPO PIENO, VENGONO CONCESSE 27 ORE ED UN SOLO MAESTRO. TUTTI DEVONO SAPERE CHE DOPO AVERE IMPIEGATO PER ANNI DECINE DI MIGLIAIA DI INSEGNANTI PRECARI, SENZA PAGA A NATALE, A PASQUA ED IN LUGLIO ED AGOSTO, LI HANNO BUTTATI SULLA STRADA. TUTTI DEVONO SAPERE CHE LA SCUOLA NON HA PIU’ OCCHI PER PIANGERE NE’ PER IMMAGINARE IL FUTURO. TUTTI DEVONO SAPERE CHE L’ANNO SCOLASTICO È COMINCIATO DA POCO MA GIÀ L’ARIA, È VENATA DI SCONFORTO E DI RASSEGNAZIONE. FORSE BISOGNA FARE QUALCOSA, IN FONDO NE VA DELLA NOSTRA VITA E DEL NOSTRO FUTURO DEI NOSTRI FIGLI. |
Post n°605 pubblicato il 24 Agosto 2012 da PROF.PIER
E' morto in questi giorni un grande uomo, che ha dato molto alla Scuola. Voglio ricordarlo con un piccolo brano tratto dal suo libro, "LA PEDAGOGIA DELLA LUMACA". "Sapremo ritrovare tempi naturali? Sapremo attendere una lettera? Sapremo piantare una ghianda o una castagna sapendo che saranno i nostri pronipoti a vederne la maestosità secolare? Sapremo aspettare? La scuola odierna, riflettendo le tendenze di buona parte della società umana, è centrata sul mito della velocità, dell’accelerazione e della competizione, come criterio di selezione al quale i bambini vengono educati fin dai primi anni di vita. Siamo nell'epoca del tempo senza attesa. Questo ha delle ripercussioni incredibili nel nostro "modo di vivere". Non abbiamo cioè più il tempo di "attendere", non sappiamo partecipare ad un incontro senza essere disturbati dal cellulare, vogliamo "tutto e subito” in tempo reale. Le teorie psicologiche sono concordi nel pensare che una delle differenze fra i bambini e gli adulti stia nel fatto che i bambini vivono secondo il principio di piacere (tutto e subito), mentre gli adulti vivono secondo il principio di realtà (saper fare sacrifici oggi per godere poi domani). Oggi gli adulti, grazie anche alla società del consumismo esasperato, vivono come i bambini secondo le modalità del “voglio tutto e subito”. È necessario intraprendere un nuovo itinerario educativo. Genitori, insegnanti e tutti coloro che ruotano attorno al mondo della scuola possono ricominciare a riflettere sul senso del tempo educativo e sulla necessità di adottare strategie didattiche di rallentamento, per una scuola lenta e nonviolenta." Che la terra ti sia lieve Giancarlo. |
Post n°604 pubblicato il 01 Luglio 2012 da PROF.PIER
"Cari insegnanti, desidero ringraziarvi. Comincia così la lettera che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato a tutti gli insegnanti italiani al termine dell’anno scolastico e a quelli che continueranno con gli esami di stato. P.S. Mi scuso per l'errore. La lettera era indirizzata all'allenatore della nazionale di calcio Cesare Prandelli. |
Post n°603 pubblicato il 26 Febbraio 2012 da PROF.PIER
Dopo aver letto i documenti ministeriali, provo a ragionare sulle motivazioni che mi vedono contrario al progetto Vales (che in latino significa stammi bene) per la valutazione delle scuole e dei dirigenti. Nell' a.s. 2010-2011 il Ministero dell'Istruzione ha sperimentato faticosamente (perché molte scuole hanno rifiutato di aderire) un progetto di premialità del merito per le scuole di alcune province. Il progetto prevedeva un premio delle scuole più"brave". Tra gli indicatori che hanno permesso di stilare la classifica delle scuole, vi sono i test INVALSI ma Il cuore del progetto VALeS e la principale novità, rispetto all’approccio“tradizionale” dell’INVALSI, sta nel fatto che gli apprendimenti saranno valutati con il metodo del “valore aggiunto”. In soldoni i risultati conseguiti dagli studenti negli anni passati e nell’anno incorso serviranno per stimare il “valore aggiunto” dell’insegnante. Le misurazioni basate sull’approccio del valore aggiunto hanno avuto una forte diffusione, specialmente negli Stati Uniti (nella città di Los Angeles i nomi degli insegnanti appaiono sul sito web dell’amministrazione comunale insieme ai rispettivi punteggi di valore aggiunto). Il Ministero, intende estendere progressivamente questa metodologia sperimentale a tutte le scuole italiane.Come è chiaro vi è un nesso sostanziale tra prove INVALSI e premialità del merito. CHIEDIAMOCI ORA QUALE E’ LA LOGICA DEL PREMIO: Per quest’anno sono stati quasi azzerati i fondi destinati per l'autonomia" della scuola pubblica. Degli 87 milioni di euro previsti dal Parlamento per lo scorso anno scolastico, poco meno di 11 andranno direttamente alle scuole per realizzare i progetti del Piano dell'offerta formativa: una specie di elemosina se si considera che le scuole italiane sono oltre diecimila e potranno aspettarsi qualcosa come mille euro a testa. Con questi fondi – poco più di un euro ad alunno - secondo le nome vigenti, le Scuole dovrebbero"ampliare l'offerta formativa, supportare lo svolgimento di azioni di innovazione didattica ed educativa, sviluppare progetti per sostenere la formazione legata alle innovazioni. E ancora: "Incentivare l'accoglienza degli studenti stranieri, promuovere l'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione con percorsi multidisciplinari, svolgere attività di formazione e aggiornamento connesse al riordino del sistema scolastico e attivare la formazione in Inglese per gli insegnanti interessati". Intanto il governo“tecnico” ha portato a 65 anni e oltre l’età pensionabile (gli insegnanti più giovani intanto si rassegnino ad attendere i 70 anni). Inoltre l’assegno relativo è stato agganciato alla contribuzione,quindi fortemente decurtato. Il Ministero del Tesoro ha bloccato per vari anni i contratti del personale, gli stipendi e gli scatti di anzianità, ha tagliato cattedre e personale Ata. Le conseguenze di queste decisioni le stiamo sperimentando tutti i giorni. Ora, con il 30% di questi risparmi, vogliono premiare, le scuole più meritevoli. Non credo che questa sia una logica razionale. E' una spinta competitiva che produrrà solo danni e impoverimento della scuola pubblica. Tagliare a tutti per premiare pochi credo sia l'esatto contrario di quanto preveda la nostra Costituzione. Farci credere che soltanto la logica della competizione scuota e salvi la Scuola Pubblica Italiana, è inaccettabile. MA VEDIAMO CHI VINCE E CHI PERDE:Negli ultimi tre anni c’è stata una continua pressione affinchè entrasse nella scuola pubblica la logica "meritocratica". Introduzione del voto numerico in tutti gli ordini di scuola, riforma Brunetta, progetti di premialità ai docenti e alle scuole, ecc. A tutto ci si abitua, ed ora non ci indigna più il fatto che un bambino di 6 anni possa ricevere "5"e "6", ed un altro tutti "10". E' ciò che si "meritano"! E’ la logica della competizione, nella vita c'è chi vince e c'è chi perde.....”E' ora di finirla con questo egualitarismo sessantottino”, ci ricordava un Ministro. Ma la scuola pubblica deve essere un ospedale che cura i sani, in cui certificare i dislivelli socio-culturali di partenza, oppure un'opportunità di crescita per tutti, nel rispetto delle diversità e dei cammini personali? E ORA MI CHIEDO, STENDERE CLASSIFICHE AIUTA AD APPRENDERE E A MIGLIORARSI?: Penso che fino a quando un bambino, una adolescente, un giovane sente di avere una possibilità, una speranza di farcela, resterà in gara e cercherà di migliorarsi. Quando capirà che la gara non è equa, che non ce la farà mai a vincere, alle condizioni date, rinuncerà e cercherà altre strade (e sappiamo quanto possono essere distruttive!). Davvero, come docenti e come cittadini, possiamo credere che basterà costruire delle classifiche, perché tutto migliori, come per magia? Chi lo ha fatto da sempre, come il sistema scolastico statunitense ed inglese, si sta rendendo conto di quali sacche di emarginazione e di diseguaglianza abbia prodotto, a fronte di pochi"arrivati". E ANCORA, QUALI SONO LE FINALITA' DELLE PROVE INVALSI?: Le prove INVALSI sono riduttive, valutano solamente alcune competenze degli alunni, in Italiano e Matematica (tralasciando ad esempio quelle artistiche, quelle musicali,quelle corporee, del saper fare del saper essere ecc.). Ma l’uso che il Ministero ne trae è assoluto: si valutano con dei test gli alunni per valutare i docenti e il livello della scuola. Inoltre le prove, ogni anno sono diverse (ma si dimentica che affinché le prove di un soggetto o di un gruppo odi gruppi diversi possano essere fra loro comparate, il test deve essere standardizzato, cioè le prove devono essere identiche e regolari per tutti i rilevamenti). E poi, non misurano il differenziale tra il livello di ingresso e quello di uscita degli allievi (cosa che tutti i test scientifici dovrebbero fare), ma semplicemente una prestazione, su alcuni ambiti. Questo è sufficiente per avere una valutazione complessa ed articolata dei ragazzi, dei docenti e della scuola? Da una parte si affida la costruzione delle prove ad un ente esterno alla scuola (INVALSI),dall’altra, per motivi di risparmio economico, si obbligano gli stessi docenti della scuola alla somministrazione e alla correzione delle prove. Chi può essere oggettivo e distaccato, quando in gioco c’è la premialità economica, ottenuta attraverso i risultati degli alunni? Didatticamente parlando il quadro di riferimento dell’INVALSI perla costruzione delle prove non è coerente con il curricolo educativo della scuola italiana. La modalità valutativa con test a risposta chiusa non è quella che normalmente si utilizza nella nostra scuola. Intanto i docenti più scrupolosi, per paura dell'effetto delle valutazioni INVALSI sulla propria classe e sulla propria autostima, fanno comprare alle famiglie libretti di allenamento alle prove INVALSI cercando di convertire la propria didattica ad una preparazione ai test. E' questo l'effetto feedback sperato? Interpellati sul senso delle prove Invalsi, Dirigenti e docenti rispondono che "sono obbligati a farle". Ma Don Milani ci ha insegnato che l'obbedienza non è una virtù e ha senso solo quando diventa difesa del più debole, non quando è accettazione acritica di semplificazioni e volontà calate dall’alto. Penso infine che ogni docente sia per natura disponibile a sviluppare forme di valutazione e di autovalutazione personale e di istituto. Però gli strumenti devono essere seri e coerenti. Se si vogliono valutare i docenti, si valutino i docenti, non gli alunni. Se si vuole valutare una Scuola, si valuti la Scuola, non la sua utenza. Con che spirito le Scuole accetteranno gli alunni più in difficoltà, sapendo che ne abbassano le “performance” misurate dal Ministero? |
Post n°602 pubblicato il 12 Febbraio 2012 da PROF.PIER
Il manifesto propone la versione originale e una sua variante. Ogni manifesto dovrebbe essere sempre aperto a possibili miglioramenti. Se leggendo vi viene in mente qualche variazione scrivetela nei commenti. 1. Amo insegnare. Amo apprendere. Per questo motivo sono un insegnante. |
Post n°601 pubblicato il 06 Febbraio 2012 da PROF.PIER
Alcuni giorni fa un ragazzo, durante l'ora di lezione, “messaggiava” di nascosto con un suo compagno usando il cellulare. Come è logico e da regolamento, ho sequestrato temporaneamente il telefonino con una piccola ramanzina. I genitori lo ritireranno in segreteria in occasione dell’imminente consegna delle schede quadrimestrali. Non è un grande avvenimento e non dovrebbe fare notizia, ma a volte il fattaccio, come tanti altri analogamente futili, finisce sui giornali, che riportano le vibrate e angosciate proteste di papà e mamma contro l'insegnante reo di tanta repressione. Allora ho ricordato un articolo di Claudio Magris intitolato Elogio del saper punire che ho sintetizzato e riportato di seguito. “Gli alunni devono essere difesi da eventuali atteggiamenti sadicamente repressivi, che esistono in tutte le categorie e dunque pure fra gli insegnanti. Ma scambiare per violenza persecutrice ogni piccola sanzione disciplinare e vedere traumi in ogni normale sgridata è insensato. L'insegnante a volte per normali comportamenti educativi viene denunciato e processato, come accade ai rapinatori, ai ladri, ai violenti. Per una vicenda banalissima, che si dovrebbe risolversi in quattro e quattr'otto con una semplice sanzione allo scolaro, si mobilitano consigli di istituto, sociologi, psicologi e politici. Tutto ciò oggi, paralizza gli insegnanti, inducendoli a infischiarsene dall’intervenire, per non incorrere in grane penose. Rovina quel piacere di studiare e insieme di far baldoria che è il sale della scuola, di una scuola sana in cui gli alunni cercano di copiare e gli insegnanti impedirlo, in cui si impara a riconoscere il gioco delle parti, a ridere insieme, a vivere la solidarietà e ad amare la conoscenza, non più seriosa pedagogia ma avventurosa scoperta; in cui si impara ad accettare la sanzione se si esagera nel fare baldoria, riproponendosi magari di farla senza essere pizzicati.” |
Post n°600 pubblicato il 30 Gennaio 2012 da PROF.PIER
Non è vero che bambine e bambini "non sanno parlare". |
Post n°599 pubblicato il 27 Gennaio 2012 da PROF.PIER
Quest’anno per ricordare l’olocausto voglio riportare questa storia.
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