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Post n°629 pubblicato il 29 Dicembre 2019 da PROF.PIER
Importanza della manipolazione per lo sviluppo psicomotorio dell'individuo "Un bambino che dopo i 3 anni presenta un basso livello di psicomotricità è candidato non soltanto alla debilità manuale, ma anche a difetti intellettivi e caratteriologici, mentre un bambino che a 3 anni presenta una normale evoluzione psicomotoria lascia presumere un normale sviluppo mentale". Se si osservano i fanciulli durante i momenti dedicati alle attività di manipolazione, si noterà che essi esternano attraverso il linguaggio le esperienze che compiono, le emozioni che provano. Talvolta il loro raccontare è rivolto a se stessi, appartiene ad una sfera fantastica tutta individuale ed il manipolare diviene un mezzo per immaginare situazioni e per dare significati diversi al materiale adoperato. Si capisce perciò che l'uso della fantasia e dell'immaginazione ha un risvolto terapeutico, nel senso che esse consentono una fuga dalla realtà, in situazioni difficili. Questo non significa estranearsi dalla realtà, ma avere degli ambiti, degli spazi mentali e psicologici dove è possibile rassicurarsi e in cui si entra, ma da cui si può uscire in qualsiasi momento. |
Post n°628 pubblicato il 15 Gennaio 2018 da PROF.PIER
Il tema dell’educazione per Platone è assolutamente centrale per la vita dell’uomo nella società. Partiamo dal Mito della caverna come sintesi della filosofia di Platone e in genere si dimentica che l’allegoria della caverna è preceduta da due righe che dicono: adesso ci occupiamo della natura umana, della nostra natura, collocata tra le tensioni della paideia (l’educazione) e la paideikia, cioè l’assenza di educazione. Queste righe sono importanti soprattutto per la nostra natura perché quando Platone parla di educazione sembra dimenticarsi per un attimo che sta parlando di un’educazione elitaria, aristocratica, e pare parlare invece di tutti gli esseri umani. La condizione umana è descritta nell’allegoria della caverna. Ci sono degli esseri umani incatenati ai piedi (non possono muoversi) e al collo (non possono girarsi) ciò che possono vedere, quindi tutto il loro mondo è un gioco d’ombre sulla parete di fronte uno di loro riesce a liberarsi e inizia un percorso ascendente che tra mille difficoltà lo porterà dalle ombre alla luce al sole. E’ un percorso in salita tagliata da una strada in cui si innalza un muro. Questo muro assomiglia alla ribalta dei palcoscenici per le rappresentazioni delle marionette. Sopra il muro passano delle persone che trasportano oggetti e alle loro spalle c’è una lampada appesa che proietta luce che a sua volte proietta ombre sulla parete. Il liberato, andrà oltre a questa strada e a fatica uscirà dalla caverna raggiungendo una condizione contradditoria: alla luce vede male, e deve addestrare di nuovo lo sguardo, all’interno vede male perché abituato alla luce, e non riesce a decifrare le ombre come riusciva in passato. Questo uomo si interroga sul da farsi: Ora che sa come stanno le cose e ha visto il mondo com’è, il mondo che prima non risultava visibile, nascosto, e ora invece è visibile, ora che ha visto la verità che cosa deve fare? Se torna di sotto rischia non solo di essere deriso per le cose che dice, a di finire ammazzato. D’altra parte godersi la verità da solo è un atto che Platone e in genere la parte buona della nostra umanità non condivide. |
Post n°626 pubblicato il 05 Gennaio 2017 da PROF.PIER
Con Classe Capovolta, in inglese Flipped Classroom, si intende un metodo di apprendimento che capovolge il tradizionale sistema educativo.
Nella Flipped Classroom l’aula non è più il luogo in cui il docente trasmette le informazioni e gli studenti apprendono le stesse, ma diventa la sede in cui gli studenti lavorano, discutono e si confrontano sugli argomenti che hanno studiato precedentemente a casa, ognuno con i propri tempi e seguendo i propri bisogni.
La metodologia della Classe Capovolta muta il ruolo dell’insegnante.
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Post n°625 pubblicato il 21 Febbraio 2016 da PROF.PIER
Questa è una di quelle notizie che - da sole - danno il senso della distanza abissale tra vecchio e nuovo mondo. Si tratta di qualcosa che in Europa – e nella maggior parte del mondo civile – sarebbe assolutamente impensabile, mentre oltreoceano non solo è pensabile, ma diviene addirittura legge dello Stato. Mi riferisco alla legge del Texas, denominata “campus carry”, approvata il 1 agosto 2015 - che gli atenei statali sono obbligati ad applicare - secondo cui è consentito a studenti, genitori in visita e professori portare con sé armi da fuoco nelle aule scolastiche. La legge è stata approvata in occasione del 50° anniversario di uno dei peggiori massacri in un campus universitario degli USA, quando uno studente, Charles Whitman, massacrò 16 persone sparando dalla torre dell’orologio della University of Texas di Austin. E ieri, 17 febbraio, il presidente dell’Università del Texas, Greg Fenves, ha approvato lo statuto secondo cui i frequentatori del campus con età superiore ai 21 anni e in possesso di regolare porto d’armi possono andare a lezione debitamente muniti di pistola o fucile. Il tutto naturalmente – c’è da dubitarne? – a buon fine, per difendersi da terroristi, mentecatti, maniaci o assassini di passaggio, che da qualche anno hanno eletto a proprio poligono di tiro scuole e università. Ne è convinto il governatore dello Stato, Greg Abbott, secondo il quale questa legge potrà prevenire massacri e sparatorie visto che gli assassini di turno si troveranno di fronte una scolaresca armata fino ai denti e in grado di reagire. Una sorta di "sfida all'OK Corral", insomma... In realtà il nostro Greg Fenves non è mai stato d’accordo con questa brillante idea sponsorizzata dallo stato del Texas, ma dopo aver lungamente resistito, ieri ha dovuto capitolare. Dura lex, sed lex. Così, un po' abbattuto ha affermato: “questa decisione e stata per me la sfida più grande della mia presidenza, dato che non credo che le armi da fuoco siano adatte ad un campus universitario”. Oddio, veramente? Ma tranquilli, ci saranno zone di esclusione e…degli obiettori di coscienza, come in ogni ambito democratico che si rispetti. Per esempio se nelle classi sarà tranquillamente permesso portare con sé la propria arma, nelle infermerie, nei dormitori o in certi laboratori bisognerà, ahimé, lasciare colt, pistole, fucili e mitragliette all’ingresso. Bisogna dire che qualche professore, per la verità, ha manifestato qualche perplessità sul dover discutere il piano di studi o l’andamento scolastico con studenti armati come Rambo, come dargli torto? Ma la soluzione c'è: essere altrettanto ben equipaggiati, no? Se vuoi bocciare lo studente e quello mette mano alla pistola, non hai che da sparargli prima tu, questo sì che sarebbe un confronto, come dire…ad armi pari…
Piero Cammerinesi |
Post n°624 pubblicato il 16 Febbraio 2016 da PROF.PIER
Se genitori e insegnanti si impegnano a far mangiare ai loro figli panini con hamburger e patatine fritte, magari annaffiati da una bella bibita dolce gassata, in cambio la loro scuola potrà ottenere attrezzature scolastiche. Sogno o son desto? No sta accadendo davvero. Una multinazionale ha promosso un concorso in cui ha invitato gli studenti a consumare i propri prodotti per accumulare punti per poi sperare di essere estratti per far guadagnare al proprio istituto il premio finale in attrezzature per la didattica e voilà molti insegnanti e genitori hanno aderito, direi abboccato, salvo piangere poi insieme lacrime da coccodrillo e raffazzonare in fretta un progetto che parli di sana alimentazione e di lotta contro l’obesità infantile. Il ministero informato cade dalle nuvole e minimizza: “ La polemica è ridicola e stanca”. Intanto L’ultimo rapporto Unicef, in collaborazione con L’Istat, non lascia dubbi: l’Italia è pienamente contagiata da quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito “silente epidemia globale”. L'Italia è ai primi posti in Europa per obesità, con il 20,9% di bimbi in sovrappeso e il 9,8% obeso. L’obesità è associata a una forte riduzione dell’aspettativa di vita e a un incremento di anni di vita passati in malattia. Sono peraltro noti sia i legami fra obesità e diabete mellito (altra epidemia già dilagante), sia con altre patologie, fra cui il rischio cardiovascolare: che aumenta anche per chi è stato obeso anche solamente durante il periodo adolescenziale. Meno noto è che in 2 casi su 3 un bambino in sovrappeso diverrà un adulto obeso: con conseguenze anche per il sistema sanitario. Penso sinceramente che non siano soltanto i figli a necessitare di una corretta educazione alimentare. |
Post n°622 pubblicato il 24 Novembre 2015 da PROF.PIER
GLI ANIMALI NON SONO MACCHINE BIOLOGICHE ED ISTINTIVE MA CREATURE INTELLIGENTI E SENSIBILI NON DISSIMILI DALL'UOMO
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Post n°621 pubblicato il 21 Novembre 2015 da PROF.PIER
Una scuola grande come il mondo C’è una scuola grande come il mondo. Ci sono esami tutti i momenti, Questa scuola è il mondo intero |
Post n°619 pubblicato il 31 Dicembre 2014 da PROF.PIER
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