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Sveglia ore 6.15. Colazione in hotel. Ore 7.30 partenza con taxi per aeroporto di Phnom Penh. Spediamo i valigioni fino a Roma. Appena saliti in aereo Netra, in braccio a Nicola, nelle prime file dell’aereo inizia a spiagnucolare: aiuto, ora che si fa?? per fortuna smette subito, si siede lato finestrino e rimane tutto il tempo fino a decollo terminato incollato a guardare dall’oblò tutto quello che succede in aeroporto. Durante il decollo tutto ok, poi si addormenta. Arriviamo al meraviglioso aeroporto di Bangkok: che strana sensazione rivedere gli stessi posti, dove eravamo meno un mese fa, ma in modo così diverso !!! (quanto siamo cambiati in questo mese??). Passaggio veloce in toilette, deposito bagaglio a mano, prelievo contanti bat thailandesi e via con il taxi verso l’ambasciata, dove però ci dicono di tornare dopo la pausa pranzo. Pranzo veloce al centro commerciale e poi torniamo in ambasciata dove facciamo tutto in pochi minuti. Io e Nicola siamo stanchissimi, distrutti, per la levataccia e per i preparativi, indecisi se prendere una stanza in albergo per riposarci, dato che il nostro volo per l’Italia è previsto a mezzanotte. Dopo qualche timido tentativo di trovare una stanza per poche ore ad un prezzo accettabile, ci rinunciamo e decidiamo di andare al centro commerciale Siam Paragon dove ci hanno detto c’è un bellissimo acquario, può essere un’idea carina per passare il tempo con il bambino. Essere stati a Bangkok due anni fa ci agevola non poco negli spostamenti e nell’affrontare questa caotica e rumorosa capitale. Netra all’acquario si diverte, guarda i pesci e tocca i pinguini finti, andiamo anche su una barchetta nella grande vasca dove ci sono gli squali. Verso le sette riprendiamo il taxi e torniamo all’aeroporto: mangiamo una pizza (la prima pizza di Netra), andiamo alla toilette, lo cambiamo e poi lui si addormenta in passeggino poco prima di salire in aereo. Quando saliamo lo prendiamo in braccio e non si sveglia. Lui dorme beato, io e Nicola dormiamo abbastanza. Netra si sveglia ore 5 cambogiane, riusciamo a farlo riaddormentare un paio di volte, poi passeggiamo un po’ in aereo in attesa dell’arrivo. Netra fa il suo primo pasto in aereo. In viaggio è stato bravissimo, sia nella lunga giornata a Bangkok che in aereo. Eravamo preoccupati di come potesse reagire ad un volo così lungo, invece è andata benone!! Ha piagnucolato un po’ solo quando si è svegliato e poco prima di atterrare: era stufo!! (beh veramente anche noi). Arrivo a Fiumicino, una serie di disservizi e intoppi ce lo fanno classificare aeroporto del terzo mondo (neanche lontanamente all’altezza di quello di Bangkok). Superiamo imprevisti e disagi e riusciamo a fare tutto, compreso ritiro bagagli e nuovo check in per Verona. Compensiamo con una bella colazione all’italiana che in effetti ci mancava un po’: cappuccino (con caffè espresso) e cornetto. Netra mangia il suo primo cornetto in assoluto, per noi il primo dopo 1 mese di Cambogia. Arriviamo a Verona. Netra è tutto imbottito vestito tipo sciatore con giaccone, pantalone pesante, cappello, sciarpa e guanti … a parte le scarpe: non c’è stato verso di mettergli le scarpe ai piedi, abbiamo sopperito con dei calzettoni extra-warm supertecnici da sciatore e …. delle ciabattine tipo crocks azzurre: è un mito!!! In aeroporto si diverte a spingere lui le valigie che per fortuna arrivano tutte. Zia Maria ci aspetta fuori: che bello !! un ora di auto e poi FINALMENTE A CASA !!! L’avventura continua e ora inizia una nuova vita per tutti noi !!!
BEN ARRIVATO NETRA da mamma Chiara e papà Nicola
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I nostri amici sono prossimi alla partenza ed anche noi proviamo ad anticipare il rientro, inizialmente fissato per il 22 febbraio. In effetti per alcuni giorni temiamo di non riuscire a farlo e ci stressiamo non poco per il cambio volo e per la contemporanea attesa dei documenti di Netra che devono arrivare da Bangkok. Alla fine per fortuna, e soprattutto grazie all’aiuto di carissimi amici che non smetteremo mai di ringraziare, tutto si risolve per il meglio. Arriva prima la notizia che la CAI ha autorizzato le nostre adozioni. Poi anche che il passaporto di Netra è a posto ed è arrivato a Phnom Penh: sul versante burocratico tutto a posto. Iniziano in compenso i problemi per il cambio volo. Innanzitutto ci dicono che certamente non riusciamo a fare il viaggio con gli altri del gruppo (16 febbraio), ma – forse - il giorno successivo (17 febbraio): viaggeremo quindi da soli su Roma e poi su Verona. Grossi problemi ci sono però soprattutto per la tratta Roma Verona: noi arriviamo a Roma alle 6 di mattina e sembra che con Alitalia, partner di Thai, ci sia posto solo sul volo delle 21 (fantastico!!! dovremmo stare 1 giorno intero a Fiumicino con alle spalle già oltre 24 ore di viaggio!!!). Alla fine risolviamo tutto prenotandoci da soli ex novo il volo interno in Italia con Meridiana. Finalmente nel pomeriggio del 16 sembra tutto deciso e risolto e finalmente ci rilassiamo, dopo due giorni di stress non indifferente!! Possiamo quindi dedicarci ai preparativi; ultimi acquisti, regalini, mance, e le VALIGIE: che incubo!!! Come al solito non ci smentiamo mai: ci muoviamo con un treno di valigie. Eravamo partiti con 2 valigioni da spedire (20 kg) e 2 valigie da cabina + zainetto e ritorniamo con 3 valigioni da spedire (uno acquistato a Phnom Penh al mercato russo appositamente per contenere tutto ciò che abbiamo comprato in Cambogia, tra cui un oggetto preziosissimo… il non poco ingombrante vasino azzurro di Netra - dato che ci è abituato così bene non vogliamo rischiare che perda le buone abitudini) + 2 valigie da cabina con vestiti invernali da lasciare a Bangkok al deposito bagagli + zainetto per la giornata a Bangkok + borsa blu con le cose di Netra per la giornata a Bangkok + passeggino!!! I veri emigranti !!!
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Trascorriamo più o meno allo stesso modo anche le giornate successive, ora in allegra compagnia di altri amici grandi e piccini, cambogiani. Iniziamo a vedere come Netra si rapporta con altri bambini, condividendo (o non condividendo) con loro i suoi giochi, giocando, passeggiando e mangiando tutti insieme, sia in hotel che fuori. Un giorno vediamo i bambini in azione nel “nuovissimo” campo da tennis dell’albergo, o meglio li vediamo fare intensa azione di disturbo ai rispettivi padri che (in ciabatte) cercano di fare due palleggi. Le nostre uscite sono quasi sempre organizzate, almeno in parte, con i mitici “tuk tuk” e i nostri due autisti di fiducia : Vannak e Mister Ten, entrambi forniti di potenti mezzi, adatti alla pazza guida della capitale, e di meravigliosi quanto improbabili biglietti da visita. Ormai le uscite sono quotidianamente scandite dall’urlo “tuk tuk mister ten” all’uscita dall’hotel, tant’è che anche Netra dice a suo modo “tup tup miter ten” o qualcosa di simile. Netra in tuk tuk sta bene, osserva molto attentamente tutto quello che succede attorno a noi; in effetti il traffico caotico frenetico e impazzito di Phnom Penh vale la pena di essere ammirato e studiato: mezzi di tutti i tipi, auto, furgoni, camion, tuk tuk, carretti ambulanti su ruote trainati da venditori e soprattutto tantissimi motorini sfrecciano senza mai rallentare sfiorandosi di pochi cm, cambiando continuamente direzione per trovare un piccolo varco dove infilarsi e passare in un ingorgo fittissimo e permanente. Netra vuole stare o in braccio a papà o seduto tra mamma e papà, ogni tanto indica qualcosa con il ditino e grida qualcosa, in genere “lam” (auto) o “gnam bai” (mangiare). Un giorno facciamo un giro – sempre col nostro tuk tuk - sulla penisola che c’è tra i due fiumi, quel braccio di terra che si insinua nel punto di confluenza tra Tonlesap e Mekong. Attraversiamo il Mekong sul famoso ponte dei giapponesi, e poi transitiamo in una zona strana, ben diversa dalla Phnom Penh dei grandi palazzi e delle zone residenziali. Qui accanto a case abbastanza lussuose, tempi buddisti dorati e piccoli ristorantini, compare anche tanta povertà e miseria. Sulla punta di questa lingua di terra, proprio di fronte al nostro hotel, vi sono delle baracche o meglio delle tettoie posticce dove vivono miseramente alcune famiglie, i bambini si avvicinano e ci chiedono qualcosa in khmer allungando la mano. Un giorno andiamo al tempio Wat Olumei dove incontriamo un monaco buddista (bonzo vestito di arancione) che ci mette – a tutti, grandi e piccini – un braccialetto rosso al polso e ce ne spiega il significato, o meglio cerca di spiegarcelo, ma sinceramente bene bene non lo capiamo…felicità, fortuna ecc. ecc. Nel nostro girovagare in cerca di ristoranti carini e adatti a dei bambini, un giorno finiamo al T-bone, ristorante specializzato per la carne, dotato di un bellissimo angolo bambini, con video, libri, giochi vari, tavolino con sedie e tante tante matite per disegnare. La prima volta va abbastanza bene, a parte che Netra passa la serata ad impilare e spostare le sedie trascinandole sul pavimento (e noi pensiamo al nostro parquet appena levigato a casa!!!) e la paura per la ripidissima scala troppo vicina al nostro tavolo (e noi pensiamo subito alla scala in ferro che ci aspetta a casa!!). La seconda volta, serata di San Valentino, i bambini, ormai esperti conoscitori del posto, in men che non si dica hanno buttato all’aria tutto ciò che c’era nell’angolo dei bimbi, tirando fuori tutti i giochi, tutti i libri, tutte le matite, e girando per il locale trascinando e lanciando le sedioline da bimbo (sì lanciando, Netra ha lanciato una sediolina!!!). La cosa si complica perché l’attesa si protrae oltre il sopportabile e i bambini, oltretutto affamati, non si tengono ed i genitori …… Dopo alcuni giorni possiamo finalmente farci il bagno in piscina. Netra si diverte un sacco, beve tanto ma non si spaventa. Su imitazione/istigazione di mamma e papà, muove le gambine per muoversi in acqua, poi prova a muovere anche le braccine e, perché no, anche un po’ la testa avanti e indietro; non si sa mai, magari aiuta!!!
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Innanzitutto “scusate il ritardo” nel tenere aggiornato il diario ma non è per niente facile trovare un po’ di tranquillità per scrivere (e ci vuole davvero tanta tranquillità per fissare tali eventi ed emozioni) e poi mamma e papà si devono riposare per tenere il ritmo del marmocchio!!! L’impegno che ci prendiamo è comunque di continuare a scrivere le puntate che mancano, ma intanto volevamo anticipare la notizia di oggi, la BELLA notizia di oggi: POSSIAMO PARTIRE!! Nonostante un certo numero di avversità scatenatesi su più fronti, sembra che finalmente sia tutto andato a posto e che si riesca a rientrare: dovremmo partire giovedì 17 da phnom penh e dopo un passaggio a bangkok all’ambasciata, arrivare in Italia il 18 all’alba. Quindi incrociate le dita con noi e … a presto … Chiara Nicola e Netra
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Dopo un lungo viaggio con una sosta decisa dall’autista ad una specie di monastero (dove in un tempietto avevano portato in offerta un maialino intero), ed una decisa da noi per un pranzo veloce in un posto improponibile, arriviamo in questo splendido albergo con mega piscina e spiaggia lunga e bella: sabbia bianca e acqua azzurra, almeno al mattino quando il mare è calmo. Siamo con 2 amichetti di Netra – vengono dallo stesso istituto e uno aveva proprio la stessa nanni - ed i loro genitori. Il pomeriggio impariamo a conoscere la piscina, Netra non ha paura, gioca in acqua con mamma e papà, sia nella piscina dei bambini che in quella dei grandi, sempre con i braccioli. Poi gioca a lungo con mamma sul bordo piscina cercando con calma ma con perserveranza di svuotare la piscina con delle piccole coppettine di plastica di acqua. Prendiamo un toast, a pranzo non si era riusciti a mangiare un granché, e lui se ne sbafa metà, incluso il prosciutto che per la verità nei giorni successivi sembra non amare e toglie regolarmente con precisione da tutto ciò che gli proponiamo (pane e prosciutto, riso e prosciutto, porridge e prosciutto… ebbene sì, qui si usa così per colazione). La mattina dopo quando si sveglia rimane a lungo sdraiato tra di noi a rotolarsi, prima rimane solo dalla parte di papà, poi ad un certo punto si avvicina a mamma, da cui si lascia massaggiare pancino e schiena. Dopo colazione sperimentiamo il mare: si lancia senza problemi e non si spaventa nemmeno quando è in piedi sulla battigia e arriva improvvisamente un’onda più grande del solito e lo prende in pieno: non piange e riprende a giocare con secchiello e paletta e formine con la sabbia, facciamo le montagnole insieme, così come il giorno del nostro primo incontro in istituto!! La vita al Sokha è molto rilassante, quando non si fa il bagno ci sono tante stradine da poter percorrere a piedi o con passeggino e soprattutto … tanti tip tip da rincorrere; c’è anche la zona spa da scoprire, la hall che è davvero grande, il patio antistante con le macchinine elettriche sulle quali Netra sale e fa finta di guidare; insomma diciamo che mamma e papà si fanno delle belle scarpinate a seguirlo e controllare che non si faccia male e che non faccia danni, dato che gli piace toccare sempre tutto. C’è anche un parco giochi carino e un baby club dove lui e l’altro bimbo giocano un po’ con le baby sitter che parlano loro in khmer, ed una palestra dove lo pesiamo e misuriamo: è altro 83 cm e pesa 12 kg (a ottobre era 80 cm e 10 kg – n.d.r.). Una sera andiamo a cena da Happa a Serendipity Beach e una mattina facciamo un po’ di shopping a Sihanoukville dove prendiamo per Netra un lego, gioco provvidenziale che ci permetterà di fare qualche pasto tranquilli con lui impegnato nelle costruzioni. Purtroppo la vacanza, avevamo programmato di rimanere fino al 11/02, viene interrotta da un intoppo burocratico: dobbiamo rientrare a Phnom Penh di corsa la mattina presto del venerdì con un taxi per rifare il passaporto di Netra (si sono accorti che la data di nascita è sbagliata e per rifare il passaporto si deve rifare la foto !!!). Con grande patema d’animo arriviamo all’ufficio passaporti in tempo (ci avevano assicurato che il taxi avrebbe impiegato 2 ore e mezza invece ne impiega quasi 4!!!) prima che chiuda e riusciamo per fortuna a sbrigare questa formalità: in effetti hanno ritrovato la foto, solamente gli prendono le impronte digitali (no comment !!). Dato che Netra da mercoledì sera ha un po’ di tosse, ne approfittiamo anche per fare una visita medica: il piccolo ha un po’ di bronchite, quindi antibiotico e niente bagno in mare e piscina per 7 giorni e visita di controllo fissata per mercoledì 9 febbraio. Così sfuma, almeno per ora, la possibilità di tornare al mare. |
Inviato da: andrea.desimone
il 17/02/2011 alle 17:48
Inviato da: ziofrancox4
il 16/02/2011 alle 21:09
Inviato da: pisettini
il 14/02/2011 alle 00:30
Inviato da: ziofrancox4
il 13/02/2011 alle 21:17
Inviato da: DonaGegeAndrea
il 12/02/2011 alle 19:40