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NIZZA

Post n°50 pubblicato il 27 Luglio 2010 da manichiuse

Estratto dal sito:http://www.costaazzurraonline.com/nizza1860.htm

La Contea di Nizza era quel territorio - di parlata italiana - che comprendeva quasi tutto il bacino del fiume Varo e parte della vallata del Roia e del Bevera. Il capoluogo era Nizza, denominata "Nizza Marittima" per distinguerla da Nizza Monferrato in Piemonte. La Contea appartenne al Regno di Sardegna fino al 1860, in seguito fu ceduta dal Cavour alla Francia; l'intensa opera di francesizzazione ha avuto effetto soprattutto nella città di Nizza Marittima, ma anche il restante territorio non ne è rimasto immune. Fu favorita una progressiva diffusione della lingua francese a danno di quella italiana: ad esempio vennero chiuse tutte le pubblicazioni dei giornali italiani (come "La voce di Nizza"); furono cambiati persino molti cognomi degli autoctoni ("Bianchi" => "Leblanc"; "Del Ponte" => "Dupont" ecc.). L'italianità di Nizza è andata scomparendo a mano a mano: negli anni trenta solo il centro storico era a maggioranza italiana, ora la città è totalmente a parlata francese. L'italiano è comunque la seconda lingua della città e il dialetto nizzardo è sostanzialmente di tipo ligure. Cultura autoctona è rimasta maggiormente nei paesi dell'interno oltre che a Mentone e nello stato di Monaco: la flessione dialettale - oltre che gli usi e le tradizioni - è di carattere ligure. Interessante inoltre è vedere che una buona fetta di cognomi dei residenti in tale regione è italiano: non ci si sorprenda quindi se troviamo "Giorgi" e "Delrivo" a Poggetto Tenieri, "Baldacci" e "Paolini" a Guglielmi, "Rosso", "Andreoli" e "Ceccarini" alla Turbia ecc. Limite occidentale della Contea di Nizza al di là del quale si entra nella francesissima Provenza era - come già affermato - il fiume Varo, fin dall'antichità designato come limite occidentale della regione italiana

Nel 1947, in seguito al Trattato di Parigi, furono ceduti alla Francia il comune di Tenda e parte dei comuni di Briga Marittima, Valdieri e Olivetta San Michele; anche queste zone furono immantinente soggette a francesizzazione. Una certa fetta della popolazione, per aver scelto di non diventare di cittadinanza francese, prese la via dell'esodo. Altri territori, di estensione limitata ma di grande importanza strategica, furono annessi alla Francia: il passo del Monginevro, la Valle Stretta del monte Tabor (ad ovest di Bardonecchia), il passo del Moncenisio ed una parte del territorio del Piccolo San Bernardo col celebre ospizio. In tale zona, va precisato che la cima del Monte Bianco, contrariamente a quanto taluni sostengono, non appartiene alla Francia ma su di essa corre la linea del confine politico attuale.

 

 
 
 
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